
Joey L. è un fotografo e regista canadese con sede a Brooklyn, New York. Ha centinaia di migliaia di follower su Instagram, un sito in cui dà consigli ad aspiranti fotografi, ha viaggiato in tutto il mondo e ha raccontato i teatri di guerra in Medio Oriente. Ha immortalato – tra gli altri ‒ Robert De Niro e Danny De Vito, e sta ora lavorando a un libro che contiene un progetto fotografico importante: abbracciare tutte le regioni dell’Etiopia e le diversità umane che le abitano. Risultati ancor più brillanti se si considera che Joey L. è autodidatta, come lui stesso spiega in alcune interviste: «Sono autodidatta. Ero una tela bianca modellata dal mondo intorno a me invece di un insegnante che tramandava la conoscenza. Questo mi ha fatto commettere molti errori. Ma ha anche portato ad alcuni successi irripetibili e unici. La cosa più importante: ho imparato l’etica del lavoro necessaria per fare le cose in piena indipendenza».


Per la sua attività sul web è stato indicato come uno dei “fotografi più influenti sui social media” (tra i suoi progetti, anche un sito in cui insegna fotografia); Complex Magazine lo ha nominato uno dei “30 fotografi under 30 da tenere d’occhio”; ed è stato recentemente presentato alla National Portrait Gallery di Londra come parte della mostra Taylor Wessing Prize.
La sua è una fotografia “immersiva”. I suoi ritratti ambientati mirano a far entrare lo spettatore in empatia con il soggetto catturandolo e trascinandolo all’interno della scena. Sguardo dritto in camera e luci curate quasi come su un set cinematografico contribuiscono a creare quel sentimento di “affermazione dell’esistente” che si traduce in una presa di coscienza diretta e piena per l’osservatore, quell’ “Io esisto, guardami” che rende i soggetti ritratti concreti, reali e vicini alla quotidianità di tutti.
Recentemente si è recato due volte nelle regioni curde dell’Iraq e della Siria per documentare i combattenti volontari del PKK e delle YPG. La nuova serie, “Guerrilla Fighters of Kurdistan” che sarà in mostra in Italia al Festival Grenze di Verona a settembre prossimo, mette in evidenza gli uomini e le donne in prima linea nel conflitto in corso con l’ISIS. Un conflitto di cui si parla meno del necessario e che proprio Joey L. ha deciso di voler “umanizzare” attraverso i suoi scatti. Il progetto è stato presentato su Vanity Fair: Italia, Internazionale ed è stato pubblicato come copertina del Saturday Magazine di The Independent.



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Nato a Catanzaro nel 1984, è giornalista, fotografo e consulente di comunicazione. Attualmente collabora con Gazzetta del Sud e dirige il magazine della Camera di Commercio di Catanzaro CalabriaFocus.it. Nella sua fotografia ha introdotto gli elementi della professione giornalistica concentrandosi sul reportage (anche nelle cerimonie) e sulla narrazione per immagini della realtà. Alcuni suoi reportage sulla baraccopoli di Rosarno sono stati pubblicati dal Corriere della Sera.
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