Il fascino del mare, dei suoi giochi di luce ed ombre sotto la superficie, dei suoi abitanti si mescola alla poesia del bianco e nero e crea nuove forme, soggetti e racconti. Se al giorno d’oggi è semplice pensare a come realizzare scatti del genere, grazie alla facilità con cui è possibile reperire strumenti adatti a fotografare sott’acqua, altrettanto non si poteva dire 38 anni fa quando Wayne Levin acquistò la sua prima Nikonos IV, una fotocamera 35mm lanciata dalla Nikon vent’anni prima e progettata appositamente per fare foto sott’acqua.
La produzione di immagine subacquee da parte di Levin è stata un’evoluzione naturale della sua passione per la fotografia, sbocciata ad appena 12 anni, nel 1957, e per quella grande autostrada blu senza corsie che è l’oceano, che lo portò anche ad arruolarsi nella Marina Militare americana e trascorrere 2 anni sulla USS Hornet.
La combinazione tra il punto di ripresa subacqueo e l’uso della pellicola in bianco e nero ha permesso a Levin di costruire immagini dal grandissimo potere evocativo, ma soprattutto capaci di confondere lo spettatore che a primo acchito si trova spiazzato: «Quelle che vedo sono onde tumultuose o il fumo di un’esplosione?», capita di pensare mentre si guardano le foto dei surfisti scattate da Levin.
C’è però un’implicazione di carattere sociale, nel lavoro di Levin. Anzi è proprio quella che lo ha spinto a fotografare il mare “da dentro”: «Lo scopo di parte del mio lavoro è educare e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’oceano, ma parte del mio lavoro è far riflettere le persone, mettere in discussione i loro preconcetti sulla realtà».
Nel corso degli anni, Levin ha usato la sua curiosità per la vita sotto la superficie per documentare l’oceano da ogni angolazione attraverso la fotografia analogica. Dai delfini alle meduse, dagli squali tigre alle megattere e alle tartarughe, i suoi scatti mostrano un’incredibile quantità di creature marine. Come testimone dell’inquinamento degli oceani, dell’impatto della pesca eccessiva, del degrado dell’habitat, della distruzione della barriera corallina, Levin ci ha parlato dello stato attuale dei nostri oceani.
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Nato a Catanzaro nel 1984, è giornalista, fotografo e consulente di comunicazione. Attualmente collabora con Gazzetta del Sud e dirige il magazine della Camera di Commercio di Catanzaro CalabriaFocus.it. Nella sua fotografia ha introdotto gli elementi della professione giornalistica concentrandosi sul reportage (anche nelle cerimonie) e sulla narrazione per immagini della realtà. Alcuni suoi reportage sulla baraccopoli di Rosarno sono stati pubblicati dal Corriere della Sera.
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