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L’eros… analogico di Chantal Convertini

di Alessandro Tarantino

Conosciuta anche come “Paeulini”, Chantal Convertini è una fotografa svizzera 28enne che, dopo un primo approccio alla fotografia digitale, ha scelto un percorso analogico per esprimere il suo concetto di fotografia e la sua capacità narrativa: «Sono sempre stata interessata alla fotografia, anche se ho iniziato il mio viaggio nel mondo dell’arte con la pittura e il disegno. Ho ricevuto la mia prima macchina fotografica quando avevo 15 anni e da allora ho continuato a scattare foto – spiega in alcune interviste -. Nel corso degli anni, la mia fotografia è passata dalla semplice cattura dei ricordi alla creazione di qualcosa di visivamente unico. Ho cercato di dare vita alle mie idee nello stesso modo in cui un pittore usa una tela bianca».

Tra la luce naturale e l’intimità degli interni come camere da letto e ambienti casalinghi, Paeulini tratteggia sfruttando i raggi del sole ritratti carichi di erotica quotidianità descritta dai corpi di donna. Nella serie A feminine view on femininity, la fotografa dà una sua personale visione dell’universo femminile di cui è spesso protagonista, dando vita ad autoritratti intimi e personali, ma al contempo capaci di raccontare l’universo femminile e non solo il soggetto ritratto: «Creare autoritratti è il mio modo per purificare tutte le emozioni e metterle insieme in un’immagine da vedere davvero. Non ho bisogno di parole nel risultato finale e non devo spiegare a nessuno cosa sto facendo e perché lo sto facendo. È una comunicazione diretta dalle emozioni a un’immagine. In un certo senso, sono più libera di pensare, agire e creare ciò che voglio».

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Non è facile trovare un buon educatore!
Appartengo ad una generazione che ha dovuto adattarsi alla scarsa offerta dei tempi. Ho avuto un solo tutor, a cui ancora oggi devo molto. Brevi, fugaci ma intensi incontri in cui il sottoscritto, da solo con lui, cercava di prendere nota anche dei respiri e trarre insegnamento da ogni singola parola.
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Massimo Mastrorillo

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