Tornata nella casa della sua infanzia, Tajette O’Halloran affronta i suoi ricordi difficili attraverso la fotografia, trovando bellezza e valore dove una volta era la tragedia.
Il progetto “In Australia” realizzato dalla fotografa, infatti, è un ritorno alle origini, lì dove è nata e cresciuta, in mezzo agli eccessi della libertà e della mancanza di regole che hanno finito per creare situazioni distorte e di degrado sociale e umano.
O’Halloran è cresciuta in una comune hippie vicino alla città di Lismore nel 1980, nel Nuovo Galles del Sud. I suoi primi anni di vita in un ambiente rurale erano in netto contrasto con l’ambiente suburbano della sua prima adolescenza. A quel tempo, il movimento hippie era al suo massimo ideale e, al contrario, il più sinistro: «Parte di questa storia è la ricaduta nella prossima generazione del movimento hippie – dice – C’era così tanta libertà durante l’era dei miei genitori. Si trattava di un solo amore, marijuana, sostenibilità e tutti questi meravigliosi ideali».
Questa libertà ha avuto un costo per la generazione successiva: «La marijuana si è trasformata in eroina. L’eccessiva libertà data ai bambini non è stata sempre così salutare. C’era abbandono, c’era un sacco di uso di droga, criminalità e violenza», aggiunge.
Ma O’Halloran, nel raccontare il suo passato visto con gli occhi di oggi, ci mette soprattutto il cuore, allineando l’obiettivo alle sue sensazioni, ai suoi ricordi. L’artista trova così liberazione e connessione nel rivisitare i suoi luoghi e momenti di un passato difficile.
Per anni, dopo aver lasciato Lismore, la fotografa ha cercato di dimenticare tutto ciò che ha visto e vissuto lì, ma le radici e l’importanza delle connessioni con il proprio passato, ancorché doloroso, non l’hanno abbandonata: «Ho scoperto che tutto ciò che stavo respingendo è diventato il fondamento del mio lavoro fotografico. Questo lavoro è stato me stesso ritrovarmi come fotografo. È il lavoro più vero che abbia mai realizzato».
“In Australia” presenta quindi la catarsi di O’Halloran da un passato difficile. I suoi soggetti sono espressi per riflettere e ricostruire i suoi anni adolescenziali a Lismore. O’Halloran si avvicina a ogni immagine con un deliberato intento emotivo. In ogni immagine viene messa in scena, poi fotografata, un’astrazione diversa da un’esperienza passata: «Quello che sto cercando di evocare è una sensazione di intimità e connessione, insieme a noia e svogliatezza che entrano in gioco», spiega.
Tajette O’Halloran con il suo progetto “In Australia” è stata scelta dalla giuria per i LensCulture Portrait Awards 2021.
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Nato a Catanzaro nel 1984, è giornalista, fotografo e consulente di comunicazione. Attualmente collabora con Gazzetta del Sud e dirige il magazine della Camera di Commercio di Catanzaro CalabriaFocus.it. Nella sua fotografia ha introdotto gli elementi della professione giornalistica concentrandosi sul reportage (anche nelle cerimonie) e sulla narrazione per immagini della realtà. Alcuni suoi reportage sulla baraccopoli di Rosarno sono stati pubblicati dal Corriere della Sera.
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