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Infrarosso e cicatrici, la fotografia di Monica Carocci che reagisce alla vita

di Alessandro Tarantino

“Cicatrici della pelle e dell’anima” è il titolo del libro fotografico a cura di Monica Carocci, fotografa romana che tra il 2017 e il 2019 è stata chiamata a documentare la missione di Cute Project(“cute”, cioè pelle) nei Paesi più poveri dell’Africa.

Come si evince dal titolo, le fotografie – accompagnate dai testi di Luca Favetto – sono una narrazione del progetto con cui la Onlus torinese ha formato il personale sanitario dei Paesi in via di sviluppo nell’ambito della chirurgia plastica ricostruttiva intervenendo su numerosi adulti e bambini gravemente colpiti da ustioni e incidenti che gli avevano procurato malformazioni e disabilità.

Gli scatti sono stati realizzati facendo ricorso alla tecnica della luce infrarossa, un modo per sottolineare ed esaltare nello scatto le cicatrici e dunque la sofferenza patita dai soggetti ritratti. Una scelta stilistica che si è resta necessaria anche per il contesto e per i soggetti stessi: fotografare le cicatrici sulla pelle nere senza la possibilità di utilizzare luci adeguate, avrebbe reso debole e poco profondo il messaggio. Così, l’acquisto di una reflex digitale usata su internet e la rimozione del filtro sopra al sensore, hanno permesso a Monica Carocci di dare forma e sostanza ad un progetto diretto ed emozionante, esaltando il messaggio proveniente da ogni fotografia. E l’esigenza tecnica si è tramutata in un linguaggio specifico: «L’infrarosso vede quello che noi non vediamo e cattura un millimetro sotto la pelle. Reagisce al calore, alla vita. Tutt’a un tratto hai davanti un mondo nuovo», spiega l’artista in alcune interviste.

Così, da quel progetto, è nata anche l’idea di sperimentare la fotografia a infrarossi in contesti diversi, oggi visibili in “NuvoleAlte”, la mostra ospitata presso la galleria Francesca Antonini Arte Contemporanea di Roma.

Intanto, tutti i proventi di “Cicatrici della pelle e dell’anima” – che presto sarà presentato ufficialmente al pubblico – saranno devoluti per le prossime missioni della Onlus, che ha come obiettivo futuro attività di formazione teorica e pratica non solo nei paesi dell’Africa, ma anche in quelli del Sud America.

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