Nella giornata internazionale per i diritti delle donne, l’accostamento tra donne e fotografia è tanto banale da fare quanto ricco di esempi di grandissime artiste e professioniste del settore. Un tra queste è Letizia Battaglia, fotogiornalista siciliana classe 1935 che fu anche la prima fotografa a lavorare per un giornale italiano.
Insignita, tra gli altri, del premio internazionale “Eugene Smith” al fotogiornalismo, Letizia Battaglia si accostò alla fotografia nella sua Sicilia negli anni in cui la mafia stragista versava sangue per le strade.
Inevitabilmente, fu attratta proprio dall’esigenza di raccontare la sua terra con tutte le sue contraddizioni, con tutti i suoi aspetti negativi, dalla mafia, appunto, ai legami della politica, al clientelismo, al disagio sociale.
Il suo costante impegno non solo servirà a portare all’attenzione di tutti la cruda realtà ma le permetterà anche di lavorare fianco a fianco ad altri grandi testimoni del suo tempo tra i quali, ad esempio, Josef Koudelka e Ferdinando Scianna.
Una vita passata dietro all’obiettivo a raccontare, in bianco e nero in una terra ricca di colori, la società siciliana. Fino al 1992, quando la morte di Falcone e Borsellino la spinse a smettere di fare la fotoreporter per dedicarsi alla divulgazione e ad attività di sensibilizzazione, pur senza abbandonare la propria macchina fotografica.
Al suo coraggio e al suo occhio fotografico si devono scatti emblematici degli “Anni di Piombo” in Sicilia. La Sicilia delle speculazioni edilizie del “Sacco di Palermo” e degli omicidi di mafia come quello di Peppino Impastato e quello di Piersanti Mattarella. Suoi sono gli scatti in cui Giulio Andreotti è ritratto mentre incontra alcuni dei principali esponenti mafiosi dell’epoca o quelli che raccontano il funerale del Generale Alberto Dalla Chiesa.
Il suo obiettivo indagherà poi nell’animo dei siciliani, raccontandone il rapporto con la propria terra martoriata dalla mafia e dall’omertà.
Un’accurata selezione della sua narrativa fotografica è contenuta nel volume “Letizia Battaglia – Fotografia come scelta di vita”. È un volume antologico che raccoglie ben 300 scatti, molti dei quali inediti, provenienti dall’archivio storico della grande fotografa, con l’intento di raccontare un’artista, una donna e una vita. Si presenta una Letizia Battaglia inedita, fotografa di mafia ma anche della bellezza: dagli omicidi di piazza a Milano negli anni settanta agli animali, le coppie, i baci; l’inconsapevole eleganza delle bambine del quartiere Cala a Palermo; le processioni religiose, lo scempio delle coste siciliane, i volti di Giovanni Falcone, Pier Paolo Pasolini e di tante donne nelle quali la fotografa si rispecchia.
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Nato a Catanzaro nel 1984, è giornalista, fotografo e consulente di comunicazione. Attualmente collabora con Gazzetta del Sud e dirige il magazine della Camera di Commercio di Catanzaro CalabriaFocus.it. Nella sua fotografia ha introdotto gli elementi della professione giornalistica concentrandosi sul reportage (anche nelle cerimonie) e sulla narrazione per immagini della realtà. Alcuni suoi reportage sulla baraccopoli di Rosarno sono stati pubblicati dal Corriere della Sera.
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