fbpx Skip to content

Il calendario Pirelli 2024 – “Non nasciamo ‘senza tempo’, ma lo diventiamo”. Prince Gyasi

di Paolo Ranzani

Il celebre THE CAL, l’unico calendario capace di resistere a ogni intemperia celebra la sua 

cinquantesima edizione portandoci fuori dal tempo con un inno alla diversità.

© PRINCE GYASI / PIRELLI

Prince Gyasi è l’ultimo dei 39 artisti che hanno realizzato un Calendario Pirelli e la sua opera costituisce la cinquantesima edizione nei 60 anni di storia di The Cal, dal 1964 al 2024, tenendo conto degli anni in cui non è stato pubblicato.

© PRINCE GYASI / PIRELLI

Il Calendario Pirelli 2024 del Principe Gyasi, presentato oggi a Londra, si intitola Timeless e celebra alcune persone che hanno lasciato il segno e sono destinate a ispirare le generazioni future.

 

Non nasciamo ‘senza tempo’, ma lo diventiamo”, dice l’artista visivo ghanese spiegando che i suoi soggetti, fotografati con i colori vividi e i contrasti netti che lo hanno reso famoso, sono per lui “come supereroi, ma allo stesso tempo persone normali”.

 

La modella Naomi Campbell, gli attori Idris Elba e Angela Bassett e le scrittrici Margot Lee Shetterly e Amanda Gorman sono alcune delle protagoniste dell’iconico almanacco affidato per la prima volta ad un artista africano.

 

Un calendario, per definizione, serve a misurare lo scorrere del tempo, ma quello che Pirelli ha varato per il 2024 mira a infrangerlo.

© PRINCE GYASI / PIRELLI
© PRINCE GYASI / PIRELLI

Questo progetto non rispetta il tempo così come lo conosciamo noi. Va contro”, afferma Prince Gyasi, il 28enne artista visivo del Ghana che è stato scelto per girare la cinquantesima edizione dell’iconica pubblicazione dell’azienda di pneumatici. Non solo è il primo fotografo africano ma è anche uno dei più giovani di sempre ad essere selezionato da Pirelli nella storia del “The Cal”.

 

Ho iniziato a guardare oltre il mio mondo, ignorando eventuali soffitti o ostacoli, guardando direttamente il cielo. Ho visto artisti e leader. Queste persone mi hanno insegnato non solo a sognare uno stile di vita diverso, ma a trasformarlo in realtà”

 

Un altro dettaglio importante di questa edizione è che di modelle “vere” ne troviamo solo una, Naomi Campbell, che a 53 anni torna per la quinta volta sulle pagine marchiate Pirelli. Il resto sono “artisti e leader”. Questa è la terza volta che il calendario presenta esclusivamente individui neri, dopo l’edizione di Tim Walker nel 2018 e quella di Terence Donovan nel 1987, che includeva una giovanissima Campbell di soli 16 anni.

 

Quest’anno le riprese, svolte tra Londra e il Ghana, paese natale dell’artista, hanno coinvolto un’ampia gamma di soggetti, dal re di Ashanti (Ghana), Otumfo Osei Tutu II, a star del cinema come Idris Elba e Angela Bassett, oltre a scrittori come Margot Lee Shetterly.

 

Modelle d’eccezione per una volta. Ad esempio Amanda Gorman, poetessa e attivista statunitense i cui lavori trattano i temi dell’oppressione, il femminismo, il razzismo e che a 25 anni divenne nota in tutto il mondo per la poesia che lesse ad alta voce durante l’insediamento del presidente degli Stati Uniti Joe Biden nel 2021, ha raccontato durante una intervista:

 

Il mio ambiente è il linguaggio, non sono molto brava davanti alle telecamere e alle fotocamere. Ma ho cercato di divertirmi nel miglior modo possibile, di lasciarmi andare e di non pensare tanto a come apparivo, ma a quanto mi sentivo potente e brillante ad interpretare il lavoro di Gyasi, il suo messaggio è che dobbiamo andare avanti, che dobbiamo rimanere uniti come comunità, e penso che sia incredibilmente in linea con i miei valori”.

© PRINCE GYASI / PIRELLI
© PRINCE GYASI / PIRELLI

Per chi conosce il lavoro dell’artista ghanese sa che il colore è il fondamento delle sue opere. Le pagine del calendario 2024 (si rifiuta di confessare qual è il suo mese preferito: “Non posso farlo!”) sono piene di blu elettrici, potenti toni rossastri e gialli brillanti. Durante la presentazione nella capitale britannica tutta la location è stata inondata di rosa fucsia, in pieno contrasto con il tailleur lime che Angela Bassett ha indossato per l’occasione.

Porta una sensibilità diversa e moderna. È una boccata d’aria fresca. E sì, è importante che alcune cose rimangano costanti”, ha detto, alludendo all’idea di immutabilità attorno alla quale ruota questa edizione. Il ritratto dell’attrice si chiama “Altruista” e trasmette l’immagine potente della performer che tiene in mano un’enorme chiave davanti a un cancello dorato. “Il mio personaggio ha questa chiave che apre la porta alle generazioni future. Gyasi mi ha detto che questo è ciò che ho fatto con il mio lavoro, aprendo le porte attraverso le quali altri entreranno. E’ così bello. L’impossibile non è così difficile, può essere possibile se lo vedi fare da altri. E quello che era un lampo, una fioca luce, diventa sempre più grande e luminoso

Hanno un mese a parte anche la cantautrice e attrice nigeriana Tiwa Savage, la cantante e attrice americana Teyana Taylor, l’artista ghanese Amoako Boafo, l’ex calciatore francese di origini ghanesi Marcel Desailly e il cantautore britannico, music produttore e regista Jeymes Samuel. Quest’ultimo, fratello del cantante Seal, afferma che ogni persona ha un suo colore o, almeno, una sfumatura. Il suo, dice, è blu elettrico. È qualcosa che senti ben oltre il colore della tua pelle. “Il mondo è un posto super colorato, ma gli esseri umani ne smorzano tutta la bellezza.  Desaturiamo continuamente tutti i colori, li limitiamo al bianco e nero e rendiamo tutto banale e noioso. Non è così che va il mondo. Per me il calendario Pirelli 2024 è una descrizione accurata del pianeta Terra, pieno di colori”.

Quindi il colore così potente non è una scelta casuale, Gyasi è affetto da sinestesia, una condizione che colpisce solo il 2% – 4% della popolazione e che consiste nel collegare le percezioni dei sensi, come odori o suoni, con un colore particolare. Londra è un posto freddo per coloro che, nonostante il loro crescente successo, lavorano e vivono ancora ad Accra. “Ma il mio futuro è super luminoso”, ha detto alla conferenza stampa.

Alcune immagini tratte dal backstage.

© PRINCE GYASI / PIRELLI
© PRINCE GYASI / PIRELLI
© PRINCE GYASI / PIRELLI
© PRINCE GYASI / PIRELLI
© PRINCE GYASI / PIRELLI
© PRINCE GYASI / PIRELLI
© PRINCE GYASI / PIRELLI

Come abbiamo già detto principe Gyasi è l’ultimo dei 39 artisti ad aver realizzato un calendario Pirelli nei suoi 60 anni di storia. Prima di lui, dietro la macchina fotografica, abbiamo visto rinomati fotografi come Annie Leibovitz, Peter Lindbergh, Steven Meisel, Steve McCurry e Richard Avedon e tanti altri celebri autori.

 

Un piccolo appunto: vi ricordo che The Cal non è stato pubblicato dal 1975 al 1983 a causa della crisi petrolifera e nel 2021 a causa della pandemia — il primo fu il fotografo britannico Robert Freeman, famoso per i suoi ritratti dei Beatles , fu proprio lui a ricevere per primo l’ordine dall’azienda italiana di pneumatici per realizzare questo progetto. Era l’inizio degli anni ’60 e il vecchio ordine si stava sgretolando di fronte alle proteste sociali, a una controcultura in fiore e a una rivoluzione sessuale incombente. Era un tempo di sperimentazione, audacia e libertà. In questo contesto, al promettente giovane fotografo, fu data carta bianca per creare “un bel calendario”. Abituato alla Swinging London, Freeman chiamò al casting le vivaci forze che lo circondavano e scelse modelle “alla moda” di quel tempo, le portò in spiagge lontane di sabbia bianca, quelle che la gente comune poteva solo sognare di visitare, e realizzò una serie di fotografie spensierate e allegre che catturavano l’atmosfera di quel giorno, di quegli anni.

 

Il risultato fu il primo Calendario Pirelli. Correva l’anno 1964.

©Robert Freeman / Pirelli
Condividi

No comment yet, add your voice below!


Add a Comment

Vuoi accedere agli eventi riservati?

Abbonati a soli 15€ per 365 giorni e ottieni più di ciò che immagini!

Se invece sei già iscritto ed hai la password, accedi da qui

Dimmi chi sei e ti dirò che workshop fa per te

Non è facile trovare un buon educatore!
Appartengo ad una generazione che ha dovuto adattarsi alla scarsa offerta dei tempi. Ho avuto un solo tutor, a cui ancora oggi devo molto. Brevi, fugaci ma intensi incontri in cui il sottoscritto, da solo con lui, cercava di prendere nota anche dei respiri e trarre insegnamento da ogni singola parola.
A causa di questa carenza io e i miei coetanei ci siamo dovuti spesso costruire una visione complementare come autori, designers, critici ed insegnanti e questo ci ha aiutato a costruire qualcosa di fondamentale e duraturo.
Per questo motivo con Cine Sud che vanta un’esperienza di oltre 40 anni nel settore della formazione, abbiamo pensato alla possibilità di offrire dei corsi “one to one”, costruiti sulla base delle esigenze individuali e in campi disparati, che vanno dalla tecnica alla ricerca di nuovi linguaggi in fotografia.
Dei corsi molto vicini a quelli che avremmo voluto avere nel passato, se ce ne fosse stata offerta l’opportunità e la parola opportunità non va sottovalutata, perché ha un peso e una sua valenza e non è spesso scontata.
Ognuno sarà libero di scegliere, sulla base dei nostri consigli, un autore o un tecnico, tra quelli offerti come docenti, e intraprendere un corso che gli offra quello di cui realmente ha bisogno e, eventualmente, ripetere questa esperienza in futuro.
Come quando si va da un eccellente sarto a scegliere con cura un vestito, adattandolo perfettamente al corpo, vogliamo fornirvi il corso che meglio si adatta alle vostre, singole e personali esigenze.
Niente nasce dal caso e per poter essere all’altezza di questo compito e potervi fornire un’offerta diversificata e soddisfacente, abbiamo pensato di sottoporvi un questionario tra il serio e lo scherzoso a cui vi preghiamo di rispondere.
Aiutateci a capire le vostre reali esigenze e chi abbiamo difronte, non ve ne pentirete.
Massimo Mastrorillo

Dimmi chi sei e ti dirò che workshop fa per te

Approfondiamo ! per i più intrepidi
X