È stato pubblicato, per conto delle Edizioni Gente di Fotografia, un prezioso volume intitolato C’est la vie… a firma Mario Cucchi, un fotografo che proviene dal mondo della pubblicità ma che ha cercato ulteriori percorsi di ricerca.
Il volume raccoglie più di quaranta immagini dal sapore surreale: si tratta di oggetti di uso quotidiano e di oggetti un po’ strani, modificati in modo da snaturarne il senso, secondo la lezione delle avanguardie storiche, con a capo Marcel Duchamp e Man Ray.
Si resta piacevolmente sorpresi da questi incontri visivi inaspettati, dominati dall’ironia ma percorsi anche da un senso di spiazzamento, tale da suscitare momenti di più profonda riflessione sul significato, reale e simbolico di questi oggetti modificati o collocati in situazioni improbabili.
Accade così che, sfogliando il volume, ci si imbatte in un paio di sandali infradito le cui fascette che avvolgono il piede sono diventate di filo spinato: la spensieratezza del periodo estivo e delle relative calzature viene sconvolta dall’impossibilità di calzarle. Non a caso questa immagine campeggia sulla copertina del volume il cui titolo “C’est la vie…” allude ironicamente alle diverse possibilità che offre la vita, incluse quelle spiacevoli.
Così l’idea di karma si concretizza nella fotografia di un boomerang vero che un paio di guanti, collocati nei punti giusti, trasformano nel gesto dell’ombrello. O ancora un borsellino attorno a uno spremiagrumi per l’opera “Estratto”. E così via per tutte le altre immagini in un percorso in cui si manifesta la capacità dell’autore di sintetizzare – e qui probabilmente la sua esperienza nel mondo della pubblicità si fa sentire – tanti concetti in salsa agrodolce.
Intrigante il testo di presentazione di Gigliola Foschi che mette in risalto molti aspetti di questo lavoro, seguendo un percorso critico che dai rimandi alla storia dell’arte approda a riflessioni di carattere più filosofico. Tra l’altro Foschi scrive: «[…] … Ogni sua opera non gioca banalmente su un unico messaggio, ma su una sorta di oscillazione del senso, su un’apertura che sollecita l’immaginazione. […] L’immaginazione di Mario Cucchi, per di più, si basa su un’allusività libera dal peso della seriosità: è, il suo, un procedere per cenni, indizi, con un passo al contempo inquieto, paradossale, e − cosa non da poco – pure divertente.»
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Nato nel 1950 nel Salento, Pio Tarantini ha compiuto studi classici a Lecce e poi Scienze Politiche all’Università Statale di Milano, dove vive dal 1973. Esponente della fotografia italiana contemporanea in quanto autore e studioso ha realizzato in quasi cinquanta anni un corpus molto ricco di lavori fotografici esposti in molte sedi italiane pubbliche e private.
La sua ricerca di fotografo eclettico si è estesa in diversi ambiti, superando i vecchi schemi dei generi fotografici a partire dal reportage, al paesaggio, al concettuale… Leggi tutto
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