- Come possiamo presentarti in poche righe?
Sono un digital strategist e ogni giorno lavoro con parole e immagini per interpretare idee e tradurle in progetti. Sono affascinato dal bello: il tempo dedicato a una attività genera un rito, la ritualizzazione genera bellezza.
- Che rapporto hai con la fotografia fuori dal tuo mestiere?
Nella quotidianità riconosco nella fotografia un significato utilitario e spesso emotivo: qualunque momento della giornata per me significativo deve essere catturato da un’immagine capace di rievocare sensazioni anche dopo molto tempo. Quando invece ho a disposizione più tempo mi piace curarne l’estetica, cercando la forma migliore per raccontare un momento specifico.
- Che rapporto hai con la fotografia nel tuo mestiere?
Il linguaggio visivo e più nel dettaglio quello fotografico fa intrinsecamente parte del mio mestiere prendendo forma all’interno del processo comunicativo. Mi capita spesso di dover fare personalmente degli scatti o di dovermi avvalere del supporto di professionisti.
- Quali sono i fotografi (italiani e non italiani) che conosci e che apprezzi?
Salgado, McCurry, Helmut Newton, Leibovitz, Toscani.
- Usi molto i social? Quanto per lavoro e quanto non per lavoro?
Utilizzo i social sia per lavoro che per intrattenimento personale. Pinterest, Instagram, TikTok, LinkedIn, Quora sono i canali che utilizzo nel tempo libero. Non essendoci però una distinzione netta tra i canali rispetto alla finalità, queste molto spesso si fondono in un’unica fruizione. Questi sono i canali per me fonte di ispirazione e di informazione, strumenti per rimanere in contatto con persone e per raccontare i miei interessi.
- La fotografia è una delle espressioni che più ha subito la mutazione tecnologia, come ti immagini il suo proseguo nel futuro?
Tutte le espressioni strettamente legate a una tecnologia non possono che essere in constante evoluzione e mutazione. Secondo me cambierà forma e tecnica ma il linguaggio, la sua finalità e la sua forza rimarranno solidi nel tempo.
- Usi lo smartphone per fare le fotografie o hai anche una fotocamera?
Ho una fotocamera che utilizzo sia in ambito professionale che personale. Utilizzo la fotocamera quando decido di dedicare più tempo, creando un rituale per me fonte di benessere. La maggior parte delle fotografie sono scattate con uno smartphone.
- Quante fotografie realizzi in un giorno o in una settimana?
Alcuni dei canali social da me utilizzati si basano su grammatiche e modalità di fruizione veloci, che “richiedono” una presenza quotidiana. Per questo motivo la frequenza di realizzazione di fotografie è quotidiana: in media in una settimana realizzo 25 fotografie.
- Hai conoscenza sul diritto di autore delle fotografie?
La mia conoscenza sull’argomento è limitata ma è nelle mie priorità approfondire.
Grazie Fabio, se volete contattare e avere più info sul lavoro del Digital Strategist : https://www.linkedin.com/in/budafabio/
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Fotografo ritrattista. Venti anni di esperienza nella fotografia di “people” spaziando dal ritratto per celebrity, beauty, adv e mantenendo sempre uno sguardo al reportage sociale.
Ha coordinato il dipartimento di fotografia dell’Istituto Europeo di Design ed è docente di Educazione al linguaggio fotografico presso la Raffles School, Università di design di Milano.
Il suo portfolio comprende lavori autoriali e commerciali per FIAT, Iveco, Lavazza, Chicco, Oréal e la pubblicazione di quattro libri fotografici: “Ecce Femina” (2000), “99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 it/Universiadi 2007”.
Ha curato l’immagine per vari personaggi dello spettacolo, Arturo Brachetti, Luciana Littizzetto, Fernanda Lessa, Antonella Elia, Neja, Eiffel65, Marco Berry, Levante …
Negli ultimi anni ha spostato la sua creatività anche alle riprese video, sia come regista che come direttore della fotografia, uno dei suoi lavori più premiati è il videoclip “Alfonso” della cantautrice Levante (oltre otto milioni di visualizzazioni).
Ha diretto il dipartimento di fotografia dello IED di Torino ed è docente di “Educazione al linguaggio fotografico” presso la RM Moda e design di Milano.
Paolo Ranzani è referente artistico 4k in merito al progetto “TORINO MOSAICO” del collettivo “DeadPhotoWorking”, progetto scelto per inaugurare “Luci d’Artista” a Torino.
E’ stato nominato da Giovanni Gastel presidente AFIP Torino.
Nel 2019 il lavoro fotografico sul teatro in carcere è stato ospite di Matera Capitale della Cultura.
Pubblicati e mostre:
“Ecce Femina” (2000),
“99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 you/Universiadi 2007” ,
Premio 2005 per il ciack award fotografo di scena
Premio 2007 fotografia creativa TAU VISUAL
Premio 2009 come miglior fotografo creativo editoriale
Ideatore e organizzatore del concorso fotografico internazionale OPEN PICS per il Salone del Libro di Torino – 2004
Dal 2017 scrive “Ap/Punti di vista” una rubrica bimestrale di fotografia sul magazine Torinerò.
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