Come possiamo presentarti in poche righe?
Sono un lavoratore di immagini tattili.
Nasco come stilista che gioca da ragazzo a fare il modello e mescola passerella e creazione in più professioni, aggiungo il costume a tutto questo da subito o forse ancor prima.
La mia modalità va sempre più cercando l’idea per trasformarla con pennelli, colori, carta, metro, stoffa, aghi, macchina da cucire, colla, chiodi, arredo, plastica, in qualcosa che abbia un senso, un bello fuori e dentro, che sia un abito, una scenografia, un oggetto o quant’altro necessiti sul set.
Rispondendo a questa domanda mi rendo conto che diventa sempre difficile spiegare in poche parole cosa io faccia, ma so che parte la mente e poi seguono le mani! Innamorato da sempre da tutto ciò che è arte nel senso più ampio del termine e verso ciò che mi trasmette emozioni, lavoro nella moda mescolandola al cinema e al teatro, ficcando il naso in tutto quello che mi circonda.
Che rapporto hai con la fotografia fuori dal tuo mestiere?
Mi piace e vorrei avvicinarmi di più
Usualmente visito mostre e musei dove trovo esposti i lavori di grandi fotografi o collettive.
Che rapporto hai con la fotografia nel tuo mestiere?
Nel mio mestiere la fotografia è presentissima!
Collaboro con fotografi e registi a tempo pieno e intervengo con il mio operato ai vari risultati che necessitano alla composizione finale. Per quanto riguarda lo scattare foto posso confermare che fotografo moltissimo per diversi motivi:
Quando vedo qualcosa che mi può dare informazioni, suggestioni per idee future.
Quando sono alla ricerca di materiale visivo mirato per il lavoro in corso.
Se devo mandare idee o materiale a clienti o collaboratori.
Il cambio analogico / digitale subito dalla fotografia, ha cambiato qualcosa nel tuo lavoro?
Si certamente come per tutti!
Ricordo le polaroid per controllare se l‘insieme poteva funzionare!
Con il passaggio il tutto è diventato da un lato più semplice ed immediato ma ha creato un controllo che non lascia spazio né all’improvvisazione né a quella magia inaspettata che poteva regalare l’analogico.
Cosa ne pensi della fotografia Italiana e di quella estera?
Uhh, penso che la fotografia non sia da rinchiudere in confini! Amo le sensazioni, le emozioni che mi arrivano dalle immagini, quindi parlerei più di fotografia che di nazionalità.
Usi molto i social?
Uso i social per lavoro e in privato, per informazioni e curiosità Il futuro della fotografia come lo immagini?
Come tutto il resto: in evoluzione con caratteristiche sempre più simili e omologate con qua e là sprizzi di genio il più delle volte criticato!
Cosa ne pensi delle problematiche inerenti al diritto d’autore per i fotografi Italiani?
Purtroppo non conosco a fondo il problema ma penso che ci si debba avvicinare alle normative internazionali.
Per trovare info su di te dove possiamo cercare?
IG @agostinomaria_porchietto
Facebook: AgostinoMaria Porchietto
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Fotografo ritrattista. Venti anni di esperienza nella fotografia di “people” spaziando dal ritratto per celebrity, beauty, adv e mantenendo sempre uno sguardo al reportage sociale.
Ha coordinato il dipartimento di fotografia dell’Istituto Europeo di Design ed è docente di Educazione al linguaggio fotografico presso la Raffles School, Università di design di Milano.
Il suo portfolio comprende lavori autoriali e commerciali per FIAT, Iveco, Lavazza, Chicco, Oréal e la pubblicazione di quattro libri fotografici: “Ecce Femina” (2000), “99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 it/Universiadi 2007”.
Ha curato l’immagine per vari personaggi dello spettacolo, Arturo Brachetti, Luciana Littizzetto, Fernanda Lessa, Antonella Elia, Neja, Eiffel65, Marco Berry, Levante …
Negli ultimi anni ha spostato la sua creatività anche alle riprese video, sia come regista che come direttore della fotografia, uno dei suoi lavori più premiati è il videoclip “Alfonso” della cantautrice Levante (oltre otto milioni di visualizzazioni).
Ha diretto il dipartimento di fotografia dello IED di Torino ed è docente di “Educazione al linguaggio fotografico” presso la RM Moda e design di Milano.
Paolo Ranzani è referente artistico 4k in merito al progetto “TORINO MOSAICO” del collettivo “DeadPhotoWorking”, progetto scelto per inaugurare “Luci d’Artista” a Torino.
E’ stato nominato da Giovanni Gastel presidente AFIP Torino.
Nel 2019 il lavoro fotografico sul teatro in carcere è stato ospite di Matera Capitale della Cultura.
Pubblicati e mostre:
“Ecce Femina” (2000),
“99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 you/Universiadi 2007” ,
Premio 2005 per il ciack award fotografo di scena
Premio 2007 fotografia creativa TAU VISUAL
Premio 2009 come miglior fotografo creativo editoriale
Ideatore e organizzatore del concorso fotografico internazionale OPEN PICS per il Salone del Libro di Torino – 2004
Dal 2017 scrive “Ap/Punti di vista” una rubrica bimestrale di fotografia sul magazine Torinerò.
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