Anche questa è una storia.
Quanti di voi hanno mai sentito il nome di Fabian Thylmann?
Sicuramente in pochi. Questo sconosciuto è il Mark Zuckerberg del sesso. A soli 32 anni diventò il re del porno online, la sua società, che si chiamava Manwin con sede a Lussemburgo, ovviamente, arrivò ad avere più di 900 dipendenti sparsi per il mondo possedendo la maggior parte dei siti porno più frequentati a quel tempo, cioè Youporn, Pornhub, Brazzers, Twisty’s e tanti altri.
Ma come è iniziato tutto ciò?
Il desidero del porno, intendo.
Le immagini che rappresentano in maniera esplicita la sessualità umana sono sempre esistite ed hanno accompagnato il cammino della società in maniera continua e spesso clandestina. Moralismi, pregiudizi, convinzioni religiose, regole borghesi hanno sempre chiuso in un angolo chi commercializzava questo materiale. La realtà è che né principi morali né leggi hanno mai avuto la forza di eliminare questa pratica più che mai florida. Faccio qui un piccola divagazione; esiste un interessante libro edito da Mondadori e scritto da Ando Gilardi dal titolo “Storia della fotografia pornografica” dove si cerca di mettere a confronto il rapporto tra fotografia e pornografia, partendo dalla nascita della disciplina del nudo, le prime modelle che posavano all’Accademie d’arte, la fotografia giudiziaria, le immagini ad uso satirico e quelle sadomasochistiche, si cita Irwing Klaw, inventore della fotografia bondage, il tentativo di censura attraverso il codice Hays, e poi le prime riviste clandestine di nudo, i fumetti erotici e le storiche Playboy e Penthouse. In Italia la pornografia è stata “sdoganata”, da personaggi come Ilona Staller e Moana Pozzi per poi arrivare al boom degli spogliarelli sulle tv private e le proiezioni di videoporno in chiave casalinga fino alla fruizione di massa tramite internet. Ed è con il web che si scatena il business.
Torniamo al nostro Fabian Thylmann.
Pensate che all’ inizio dei anni 90′ Fabian era un semplice e un po’ sfigato programmatore di software assunto per calcolare le statistiche di accesso ai siti porno, si annoiava a morte e decise che il tema potesse essere una interessante fonte di guadagno anche per lui, mise in pratica tutta la sua esperienza e iniziò a sviluppare propri siti hard dando un accesso più facile rispetto agli altri e inventò un software chiamato NATS (Next-generation Affiliate Tracking Software), che consentì agli operatori dei siti web di tracciare gli utenti che cliccavano su pubblicità e link in modo da poter ricevere delle commissioni ad ogni clic. Fu una rivoluzione incredibile al punto che decise di vendere questi brevetti per comprare varie società nell’industria per adulti.
Il suo business conobbe il boom nel 2010 quando fondò la Manwin ed iniziò a lanciare anche due siti a pagamento, Brazzers e Mofos, che conobbero un enorme popolarita tra i fans dell’hardcore, un anno dopo acquisisce il celebre YOU PORN e di seguito lancia PORNHUB che invece li distribuisce gratuitamente.
Ancora oggi questi siti sono cliccati da più di settanta milioni di visitatori al giorno, è una azienda che non conosce la crisi e gli affari sono sempre in crescita.
Il sistema gratuito è stata la svolta, è conveniente sia per l’utente che non paga niente per vedere video porno sia per le aziende che si fanno pubblicità sul portale, parliamo di circa 16 miliardi di visite ogni anno e l’advertising presente sui siti è il vero guadagno.
Fabian riuscì ad intensificare il suo patrimoni mettendo in commercio magliette e altri gadget con il marchio del famoso sito. Insomma, un genio, capì che quel mondo ormai non era più un mondo da tenere nascosto, cosa di cui vergognarsi e You Porn era ormai un nome di uso comune, divenne un brand come tanti altri da portare sulle magliette.
Nell’ottobre 2013 Thylmann si dimise vendendo la sua quota azionaria della Manwin per una cifra mai dichiarata ma che pare sia intorno ai cento milioni di euro!
Andando via scrisse una lettera a tutti i suoi dipendenti, la lettera recitava così: “«Per me e mia moglie è una delle decisioni più difficili della nostra vita. Siamo cresciuti grazie a tutti voi e spero di avervi insegnato i giusti valori per portare avanti questa azienda nel miglior modo possibile»”
Successivamente scontò una serie di guai, incriminazioni e condanne, multe di milioni di dollari e anche un e quattro mesi in libertà vigilata per evasione fiscale.
Al momento Thylmann si è messo a posto con la giustizia, ha cambiato modalità di vita e anche ambiente, è diventato uno dei più richiesti “business angel” e cioè una persona competente che aiuta le aziende start up a crescere, sia finanziandole che apportando utili consigli.
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Cornici private
Fotografo ritrattista. Venti anni di esperienza nella fotografia di “people” spaziando dal ritratto per celebrity, beauty, adv e mantenendo sempre uno sguardo al reportage sociale.
Ha coordinato il dipartimento di fotografia dell’Istituto Europeo di Design ed è docente di Educazione al linguaggio fotografico presso la Raffles School, Università di design di Milano.
Il suo portfolio comprende lavori autoriali e commerciali per FIAT, Iveco, Lavazza, Chicco, Oréal e la pubblicazione di quattro libri fotografici: “Ecce Femina” (2000), “99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 it/Universiadi 2007”.
Ha curato l’immagine per vari personaggi dello spettacolo, Arturo Brachetti, Luciana Littizzetto, Fernanda Lessa, Antonella Elia, Neja, Eiffel65, Marco Berry, Levante …
Negli ultimi anni ha spostato la sua creatività anche alle riprese video, sia come regista che come direttore della fotografia, uno dei suoi lavori più premiati è il videoclip “Alfonso” della cantautrice Levante (oltre otto milioni di visualizzazioni).
Ha diretto il dipartimento di fotografia dello IED di Torino ed è docente di “Educazione al linguaggio fotografico” presso la RM Moda e design di Milano.
Paolo Ranzani è referente artistico 4k in merito al progetto “TORINO MOSAICO” del collettivo “DeadPhotoWorking”, progetto scelto per inaugurare “Luci d’Artista” a Torino.
E’ stato nominato da Giovanni Gastel presidente AFIP Torino.
Nel 2019 il lavoro fotografico sul teatro in carcere è stato ospite di Matera Capitale della Cultura.
Pubblicati e mostre:
“Ecce Femina” (2000),
“99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 you/Universiadi 2007” ,
Premio 2005 per il ciack award fotografo di scena
Premio 2007 fotografia creativa TAU VISUAL
Premio 2009 come miglior fotografo creativo editoriale
Ideatore e organizzatore del concorso fotografico internazionale OPEN PICS per il Salone del Libro di Torino – 2004
Dal 2017 scrive “Ap/Punti di vista” una rubrica bimestrale di fotografia sul magazine Torinerò.
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