Il grande maestro Douglas Kirkland esporrà una selezione di oltre 150 fotografie realizzate nei suoi incontri con le due celebri e affascinanti donne. COCO CHANEL e MARILYN MONROE.

Dal 22 maggio al 12 settembre 2021 la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella riapre al pubblico gli spazi espositivi di Palazzo Gromo Losa, al centro del MI-TO, in occasione di questa incredibile mostra fotografica dove potrete ammirare delle immagini che hanno fatto la storia. Due grandi donne del Novecento, due vere icone “divine” raccontate attraverso gli occhi del fotografo canadese.

Un po’ di storia; Kirkland fotografa Marilyn Monroe nel 1961, quando lavora per la rivista Look ed è ancora un giovane fotografo di appena 27 anni, ancora sconosciuto., le foto vengono pubblicate il 17 novembre 1961, sei mesi prima della morte di Marilyn.
Nell’estate del 1962, a Parigi, trascorre ben 21 giorni con Coco Chanel. Segue la celebre stilista per tre settimane strappando preziosi momenti al lavoro, nel suo atelier, tra le sue modelle, con amici, nei suoi appartamenti, una nota interessante che ci racconta Douglas è che in tutti questi giorni non l’ha mai vista senza cappello in testa. Mai, neanche per mezzo secondo.

Douglas Kirkland ebbe un grande maestro, stiamo parlando del leggendario Irving Penn, grazie ai suoi insegnamenti entra a far parte dello staff di Look Magazine poco più che ventenne e poi di Life Magazine durante l’età d’oro del fotogiornalismo degli anni 60/70.
E’ noto per aver ritratto tutte le più grandi star del cinema, pensate che dal 1960 a oggi ha ricevuto oltre 2.000 incarichi e ha fotografato più di 600 grandi celebrità, Di Caprio, Jack Nicholson, da Brigitte Bardot a Sting, da Mick Jagger a John Lennon, Elizabeth Taylor, insomma, voi dite un nome famoso e lui l’ha ritratto.

Oltre ai ritratti commissionati viene chiamato anche a fotografare sui set dei film, sono circa 150 i lavori come fotografo di scena, per citarne qualcuno: Tutti insieme appassionatamente, 2001, Odissea nello Spazio, Butch Cassidy, La mia Africa, Titanic, Moulin Rouge!, Australia, Il Grande Gatsby.
Le sue fotografie sono state esposte in tutto il mondo e fanno parte delle collezioni permanenti di importanti istituzioni museali come la National Portrait Gallery di Londra, lo Smithsonian Museum di Washington, il Lumiére Brothers Photography Centre di Mosca e moltissimi altri.
Douglas Kirkland vive e lavora a Los Angeles con sua moglie, Françoise che è anche collaboratrice e organizzatrice di tutti i suoi lavori, dietro un grande uomo, si dice, c’è una grande donna, in questo caso una straordinaria donna sta esattamente al fianco di questo grande fotografo.
Kirkland ha molte qualità, io l’ho conosciuto e posso confermalo, oltre che un eccellente fotografo è estremamente divertente, è alto un metro e novanta, un gigante con una grande capacità empatica e grandi mani, quando ti abbraccia pensi che ti possa stritolare, occhi chiari e il sorriso grande e gentile, riesce in un attimo ad entrare in sintonia con chiunque abbia davanti e quando fotografa ne coglie immediatamente la personalità. In questa mostra le sue immagini sono senza tempo e offrono al visitatore un duplice viaggio: nel culto delle star di Hollywood, con la conturbante bellezza di Marilyn, e un tuffo nella storia della moda, grazie all’eleganza di Coco Chanel.

Le opere donano una visione diretta di quel periodo dove la fotografia viveva i suoi primi tempi d’oro ed era intesa come uno degli elementi centrali della cultura moderna del consumo e della comunicazione. Sia Coco che Marilyn avevano ben compreso il potere dell’immagine e della fotografia.
Una nota interessante è che questa mostra, che ora approda in piemonte, nasce in occasione del 50°anniversario della morte di Chanel e il 100° anniversario del lancio del celebre profumo Chanel N°5.
Coco Chanel commissionò un profumo nuovo, originale, esclusivo, al chimico Ernest Beaux che miscelò essenze naturali (in particolare di gelsomino e di rosa) e sintetiche in modo considerato innovativo per l’epoca. Grazie all’uso delle essenze sintetiche il profumo si poteva sentire molto a lungo, a differenza degli altri profumi che dovevano essere dosati in gran quantità e la cui essenza entro poco tempo tendeva comunque a scomparire. Chanel, che all’epoca aveva 38 anni, volle fortemente un profumo scostandosi, secondo il suo stile, dal romanticismo e dalle convenzioni dell’epoca : ”Non voglio nessun olezzo di rose o mughetto” spiegò Chanel, “voglio un profumo elaborato, voglio un profumo da donna dal profumo di donna!”; e sappiamo tutti che fu proprio Marilyn a diventare ambasciatrice inconsapevole del famoso profumo di casa Chanel, accadde nel 1960, Georges Belmont, caporedattore di Marie-Claire, intervistò la protagonista del film « Facciamo l’amore » di Georges Cukor.
– Marilyn, what do you wear to bed?
So I said I only wear Chanel N°5
e infatti poi spiegò questa sua riposta e lo fece così: « Spesso mi fanno delle domande… Per esempio: « Cosa indossa per andare a letto? Un pigiama? La parte sotto del pigiama? Una camicia da notte? Allora rispondo: « Due gocce di CHANEL N.5 », perché è la verità ! Capisce, non voglio dire «nuda». Ma è la verità.»
https://www.atl.biella.it/evento-dettaglio/-/d/mostra-coco-marilyn-biella-al-centro-del-mi-to
http://www.douglaskirkland.com/xx0cpc8rtfslfs1y77la7eehinepk5

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Fotografo ritrattista. Venti anni di esperienza nella fotografia di “people” spaziando dal ritratto per celebrity, beauty, adv e mantenendo sempre uno sguardo al reportage sociale.
Ha coordinato il dipartimento di fotografia dell’Istituto Europeo di Design ed è docente di Educazione al linguaggio fotografico presso la Raffles School, Università di design di Milano.
Il suo portfolio comprende lavori autoriali e commerciali per FIAT, Iveco, Lavazza, Chicco, Oréal e la pubblicazione di quattro libri fotografici: “Ecce Femina” (2000), “99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 it/Universiadi 2007”.
Ha curato l’immagine per vari personaggi dello spettacolo, Arturo Brachetti, Luciana Littizzetto, Fernanda Lessa, Antonella Elia, Neja, Eiffel65, Marco Berry, Levante …
Negli ultimi anni ha spostato la sua creatività anche alle riprese video, sia come regista che come direttore della fotografia, uno dei suoi lavori più premiati è il videoclip “Alfonso” della cantautrice Levante (oltre otto milioni di visualizzazioni).
Ha diretto il dipartimento di fotografia dello IED di Torino ed è docente di “Educazione al linguaggio fotografico” presso la RM Moda e design di Milano.
Paolo Ranzani è referente artistico 4k in merito al progetto “TORINO MOSAICO” del collettivo “DeadPhotoWorking”, progetto scelto per inaugurare “Luci d’Artista” a Torino.
E’ stato nominato da Giovanni Gastel presidente AFIP Torino.
Nel 2019 il lavoro fotografico sul teatro in carcere è stato ospite di Matera Capitale della Cultura.
Pubblicati e mostre:
“Ecce Femina” (2000),
“99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 you/Universiadi 2007” ,
Premio 2005 per il ciack award fotografo di scena
Premio 2007 fotografia creativa TAU VISUAL
Premio 2009 come miglior fotografo creativo editoriale
Ideatore e organizzatore del concorso fotografico internazionale OPEN PICS per il Salone del Libro di Torino – 2004
Dal 2017 scrive “Ap/Punti di vista” una rubrica bimestrale di fotografia sul magazine Torinerò.
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