Qualche scatto in bianco e nero di alcuni pesci ripresi nella vasca ornamentale di un famoso giardino cinese, il Qinghui Garden nella regione del Guangdong: un lavoro realizzato nel 2010 da Luca Casonato (1977) laureato in ingegneria e dedicatosi alla fotografia. Ma quegli scatti, rimasti latenti a lungo nei suoi cassetti, a un certo punto sono stati ripescati, proprio come può accadere con i pesci che rappresentano: l’autore ha scelto un solo fotogramma del quale ha stampato molte copie in diverse dimensioni, eseguendo a volte forti ritagli nell’inquadratura originale, per poi manipolarle con colorazioni a china. Nasce così il progetto “Riaffioramenti – Asia on my mind”, ospitata presso l’Acquario Civico di Milano dall’11 febbraio al 13 marzo, con una presentazione del giornalista e critico fotografico Giovanni Pelloso.
Luca Casonato con una sua opera della serie Riaffioramenti – Asia on my mind.
Il titolo deriva dall’esperienza della permanenza in Cina del fotografo che vi recò per un lavoro di documentazione fotografica su alcuni aspetti delle trasformazioni urbanistiche e paesaggistiche che hanno caratterizzato il grande Paese asiatico negli ultimi decenni: un lavoro importante, intitolato “Persistence & Transition” del 2010, presentato presso la South China University of Technology, di Guangzhou (di questo lavoro, a corredo di questo articolo, è presente una fotografia).
Un’esperienza fondante nel percorso di Casonato, che lo legò intellettualmente alla Cina, tanto da ricercare, dopo molti anni, questi fotogrammi di pesci, come una sorta di ripescaggio dalla memoria, un riaffiorare, come recita il titolo, della sua esperienza asiatica.
E il fotografo ha sentito il bisogno di intervenire su queste stampe, colorandole, nel tentativo di dare loro nuova vita: fotografie in cui il fotogramma si ripete, per novanta volte nella mostra milanese, sempre uguale e sempre diverso e in formati diversi.
Scrive, tra l’altro, nel testo di presentazione Giovanni Pelloso: «Foglio dopo foglio, nella ricorsività del gesto, in quel continuo ritorno all’inizio, sempre uguale, nel suo cominciamento, e sempre diverso, nel suo epilogo, riporta a una dimensione dell’essere. Ciò che affiora alla mente non è una memoria ascrivibile a un’azione di duplicazione della realtà, tale da potersi ritenere oggettiva e cristallina, ma il risultato di un’esperienza della visione e della rievocazione filtrata da un carico emotivo ricco di suggestioni e di fascinazioni, di pulsioni dell’animo e di invenzioni immaginative che fa di quel vissuto non solo una storia personale e particolare, ma oltremodo incapace di rendersi definitiva poiché sempre in grado di accogliere nuove impressioni e reminiscenze.»
Questo progetto espositivo di Casonato si distingue dalla sua consueta produzione fotografica, di solito caratterizzata da una impostazione visiva rigorosa: non a caso, nella sua formazione di fotografo, ha svolto una importante funzione l’esperienza giovanile di collaborazione con Gabriele Basilico. In questo caso invece siamo nel campo della ricerca visiva orientata più sul versante grafico-pittorico se non concettuale. Quasi un’indagine introspettiva mediata da molteplici manipolazioni su un fotogramma che all’autore – come una sorta di madeleine proustiana – fa rivivere la sua intensa esperienza in Cina.
Luca Casonato
Riaffioramenti. Asia on my mind
a cura di Giovanni Pelloso
Acquario Civico di Milano, Viale G. Gadio 2, Milano – Tel. 02 88465750
Dall’11 febbraio al 13 marzo 2022
Martedì – domenica, ore 10:00 – 17:30, ultimo ingresso ore 17:00 (con biglietto). Chiuso il lunedì.
Ingresso: 5.00 euro intero, 3.00 euro ridotto, la visita alla mostra è compresa nel biglietto d’ingresso all’Acquario.
www.acquariodimilano.it
Tel. +39 02 88465750
Altri articoli di questo autore
Cieli e rami, acque e luci nelle fotografie di Fabiana Bassetti
Fino all’ultimo miglio
Lo spazio del Sacro di Gianni Zanni
Le montagne di carta di Gianni Maffi
Il fascino di un fiume nelle fotografie di Pino Pavone
Le fotografie surreali di Mario Cucchi
Le “Mappe arboree” di Alessandro Vicario
BuonaDomenica#191 “Lui”, il senzatetto stanziale e il primo maggio di Pio Tarantini
Novecento volte Eugenio Allegri: un volume pregiato da realizzare
Sul ritratto fotografico di Paola Mattioli
Nato nel 1950 nel Salento, Pio Tarantini ha compiuto studi classici a Lecce e poi Scienze Politiche all’Università Statale di Milano, dove vive dal 1973. Esponente della fotografia italiana contemporanea in quanto autore e studioso ha realizzato in quasi cinquanta anni un corpus molto ricco di lavori fotografici esposti in molte sedi italiane pubbliche e private.
La sua ricerca di fotografo eclettico si è estesa in diversi ambiti, superando i vecchi schemi dei generi fotografici a partire dal reportage, al paesaggio, al concettuale… Leggi tutto
No comment yet, add your voice below!