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BuonaDomenica#191 “Lui”, il senzatetto stanziale e il primo maggio di Pio Tarantini

di Pio Tarantini

La BuonaDomenica# di Pio Tarantini

Il nostro collaboratore Pio Tarantini da alcuni anni pubblica sul suo profilo Facebook una rubrica settimanale intitolata BuonaDomenica# in cui affronta vari temi legati non soltanto al mondo della fotografia ma anche agli aspetti sociali e agli avvenimenti più significativi che accadono in Italia e nel mondo. La redazione di PHOCUS ritenendo che la rubrica di Pio Tarantini possa interessare anche i nostri lettori la ripropone su queste pagine.

Ogni volta che passo da una strada non lontano dalla mia abitazione incontro “Lui”: Lui è il nome generico, preso in prestito dal pronome personale, con cui nella mia mente mi riferisco a un senzatetto che vive sul marciapiede, sotto il balcone di un palazzo che si affaccia su uno slargo della via. Accanto a sé, addossati al muro, due o tre sacchi di plastica che contengono le sue cose. Lui trascorre il tempo passeggiando avanti e dietro per un tratto di 20 metri. Ogni tanto si ferma, si gira verso la piazzetta antistante e recita una sorta di nenia, una cantilena articolata in incomprensibili suoni gutturali: ha il volto segnato da una barba grigia e incolta e da una ragnatela di rughe sulla pelle molto scura. Confesso con rammarico che ogni volta che mi imbatto in lui provo un senso di forte disagio esistenziale: come si fa a vivere in questo modo? So che le organizzazioni umanitarie che girano per la città si occupano dei senzatetto e che molti di loro rifiutano di andare a riposare nei dormitori.

È noto che nelle città, soprattutto quelle molto grandi, vivono centinaia di senzatetto che rappresentano l’ultimo gradino del nostro sistema di vita: sono le contraddizioni della nostra società che negli ultimi trent’anni, e soprattutto a partire dalla crisi del 2008-2009, ha visto sempre più allargarsi il divario tra le classi sociali.

Il primo maggio sarà la festa del lavoro, onorata in quasi tutto il mondo: per i lavoratori italiani può essere l’occasione per ricordare i grandi problemi sociali a cominciare dall’impoverimento del ceto medio e delle classi medio-basse. Per “lui” sarà un giorno come un altro. Lo stare al mondo dell’umanità è davvero complicato e problematico.

Buona domenica e buon Primo Maggio.

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