La fotografia di montagna ha una lunga tradizione che risale all’epoca d’oro della fotografia quando i primi fotografi alpinisti – tra fine Ottocento e primi Novecento – si avventuravano ad alte quote con le loro pesanti macchine da ripresa. Una tradizione che è continuata fino ai nostri giorni quando dal bianco e nero si è passati al colore e in tempi recenti al procedimento digitale. Ma, al di là di questi dettagli tecnici, pur importanti, quello che conta è lo spirito con cui i fotografi affrontano panorami e visioni montane.
Gianni Maffi – fotografo affermato con un’ampia e consolidata storia – non è un alpinista in senso stretto ma è un grande amante della montagna che, quando può, percorre con il passo lento e costante della passione. Questo lo ha portato a realizzare molti lavori dedicati alla montagna e uno di questi, che ha voluto intitolare “Montagne di carta”, è in mostra in questi giorni nel comune di Locate di Triulzi, alle porte di Milano.
Nel titolo la precisazione “di carta” non è un riferimento di stampo surreale, ma si riferisce, tra l’altro, al fatto che alle immagini si affiancano testi tratti dalla letteratura di montagna: brani da romanzi e saggi di Buzzati, poesie di Antonia Pozzi e Emily Dickinson, aforismi e riflessioni di scrittori, intellettuali e grandi alpinisti.
Scrive Deianira Amico nella presentazione del progetto: «Gianni Maffi si misura con gli spazi fisici della montagna adottando il punto di vista dell’esploratore che vi cammina attraverso, osservatore silenzioso, senza limitarsi tuttavia alla registrazione del dato naturalistico.»
La rassegna propone una serie di quaranta stampe fotografiche in bianco e nero di grande formato, riguardanti il paesaggio di montagna del nostro Paese. Dai ghiacciai dei massicci alpini del Monte Bianco e del Gran Paradiso, ai pinnacoli delle Dolomiti, alle montagne dai dolci profili dei Sibillini.
Maffi ha fatto ricorso, in questo lavoro, alla fotografia in bianco e nero, secondo una consolidata tradizione stilistica che risale alla “fotografia pura” degli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso.
L’autore ha fotografato i grandi scenari di ampio respiro inserendo a volte, in primo piano, dettagli come elementi minori del paesaggio, piccole pietre, segnavia, superfici rocciose.
Al proposito Roberto Mutti scrive: «[…] Queste non sono fotografie che possano essere semplicemente guardate, occorre invece osservarle con cura perché solo così è possibile scoprire i tanti particolari che sanno trasmettere.»
Maffi per questo lavoro ha ricevuto nel 2016 il Premio MAC (Macugnaga Arte e Cultura).
Gianni Maffi
Montagne di Carta
Spazio espositivo di Palazzo Trivulzio – piazza Vittoria, 7 – Locate di Triulzi, Milano
Apertura 16/17 e 23/24 marzo 2024
dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle ore 15.30 alle 18.30
La mostra è proposta da ArteMeta nell’ambito del progetto L’Arte non si ferma, con il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Brera e del Comune di Locate di Triulzi – Città metropolitana di Milano.
www.giannimaffi.com
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Nato nel 1950 nel Salento, Pio Tarantini ha compiuto studi classici a Lecce e poi Scienze Politiche all’Università Statale di Milano, dove vive dal 1973. Esponente della fotografia italiana contemporanea in quanto autore e studioso ha realizzato in quasi cinquanta anni un corpus molto ricco di lavori fotografici esposti in molte sedi italiane pubbliche e private.
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