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OM System OM-5

di Ugo Baldassarre

OM Digital Solution, l’azienda che negli scorsi mesi ha rilevato il marchio e il settore fotografico dello storico brand Olympus, è scesa in campo con il suo primo corpo macchina brandizzato completamente OM System.
La OM-1, ammiraglia del sistema Micro4/3 lanciata a febbraio, è stata infatti la macchina della transizione e l’ultima a sfoggiare il marchio Olympus in bella vista. OM System, tuttavia. non sembra volersi allontanare dalla filosofia portata avanti per tanti anni dal
brand nipponico, ossia realizzare strumenti fotografici completi e allo stesso tempo rivolti a tutti i tipi di utilizzatori. Compattezza, qualità costruttiva e resistenza sono sempre stati i punti fermi del sistema e la nuova fotocamera non fa eccezione.

La OM-5 è indubbiamente, a prima vista, un prodotto spiazzante: la scelta da parte di OM System di mantenere inalterata l’estetica della precedente E-M5 mark III porta a facili (ma errate) considerazioni sulla natura di questa fotocamera. Se è vero infatti che tecnologicamente OM System non introduce nessuna novità (l’hardware è lo stesso già visto su altre fotocamere di gamma più alta) è anche vero che per la prima volta questa combinazione di caratteristiche e potenza arriva ad un destinatario differente.

La OM-5, seguendo la tradizione della serie iniziata con la prima e storica E-M5, porta tutte le prestazioni e molte delle caratteristiche di un prodotto professionale al fotoamatore evoluto o al fotografo viaggiatore esigente, limando e riducendo al minimo spazi e ingombri.
Il nuovo processore d’immagine della OM-5 è lo stesso che equipaggia la E-M1 III, un’ unità di calcolo in grado di prestazioni superiori a quelle offerte dal doppio TruePicXIII che anima la EM1X: le prestazioni sono quindi identiche a quelle della precedente top di gamma per quanto
riguarda l’autofocus continuo, il tracking e l’algoritmo di riconoscimento viso/occhio: un deciso salto in avanti sul fronte prestazioni rispetto al modello precedente.

L’utilizzo di un processore così potente ha fornito anchele basi per implementare le modalità di scatto computazionali, che necessitando di complessi calcoli eseguiti in tempo reale dalla CPU erano improponibili sul modello precedente. Nella OM-5 vengono infatti inserite, per la prima volta su una non-ammiraglia, le funzioni di scatto Hi-Res a mano libera (50mpx) e di LiveND (un filtro ND digitale impostabile fino a 4 stop ). Le possibilità creative offerte da queste modalità di scatto sono davvero interessanti e funzionano alla perfezione, offrendo spunti creativi stimolanti ai fotografi che amano girare più comodi possibili. Lo scatto ad alta risoluzione a mano libera, in particolar modo, sfruttando il sempre eccellente sistema di stabilizzazione interno (IBIS 5 axis) riesce a sovrapporre più fotogrammi per creare una immagine composita che raggiunge i 50 megapixel di risoluzione ma che offre una pulizia di immagine e una qualità dei colori molto superiore a quella dello scatto singolo originale.

Ovviamente non mancano le altre modalità di scatto che hanno sempre reso Olympus unica nel proprio approccio alla fotografia digitale: parlo delle modalità Live Composite, focus Stacking, HDR e Procapture. Novità inedita nella serie 5 è anche lo Starry AF per focheggiare con precisione le luci puntiformi della volta celeste.. Rispetto al modello precedente della stessa serie, la OM-5 guadagna un nuovo stabilizzatore più efficiente (dichiarato 6,5 stop e capace di raggiungere i 7,5 di compensazione con le lenti che supportano il Dual IS), la nuova funzione di Web Cam e di video verticale. La prima permette di collegare la macchina ad un qualsiasi computer ed essere usata come Web Cam, senza bisogno di alcun software particolare; una opzione pratica e comoda per chi è spesso in viaggio. La funzione di video verticale, invece, è una introduzione legata al sempre maggior uso di questa modalità di ripresa per i social, mercato cui la OM-5 strizza l’occhio per le proprie caratteristiche e fascia prezzo.

Tutta la sezione video è comunque convincente e in grado di soddisfare esigenze elevate. La OM-5 registra fino in 4k a 30fps e ha già integrato il log400 (un profilo flat per chi vuole personalizzare l’output con una gestione colore personalizzata). Una altra buona notizia per gli amanti del video è che non c’è alcun limite alla durata delle registrazioni: la OM-5 può creare clip più lunghe di 29 minuti senza interruzioni. La sensazione di uso avuta durante il mio breve contatto con la OM-5 è che, come è stato per la precedente versione, l’aver utilizzato un hardware già conosciuto non abbia creato comunque un doppione: la nuova fotocamera infatti ha una personalità ben delineata e un feeling di scatto diverso dalle altre fotocamere a catalogo. La reattività alla pressione dello scatto è ottima e lascia sempre la sensazione di stare usando uno strumento fotografico, non di esserne un utilizzatore passivo.

Le dimensioni comode, l’estetica accattivante, l’elevata potenza di calcolo ne fanno una compagna di lavoro e d viaggio davvero incredibile soprattutto se accoppiata con le sorprendenti lenti professionali serie F/4 su cui OM System sta puntando nell’ultimo periodo. Un corredo da viaggio formato dalla OM-5, il 12-45 f/4 pro e il 40/150 f/4 pro pesa appena poco più di 1Kg; in uno zainetto di piccole dimensioni è quindi possibile portare con sé un intero corredo che copre dal 24 al 300mm (equivalenti nel formato m4/3), in grado di offrire qualità ottica professionale e costruzione tropicalizzata certificata IP53.

La OM System OM-5 e la sorella maggiore OM-1 sono infatti attualmente le uniche fotocamere sul mercato certificate con un livello di tropicalizzazione IP53. L’alto livello di resistenza e di protezione contro polvere e schizzi sono l’ulteriore dimostrazione che OM System ha apportato anche interventi migliorativi alla struttura interna della fotocamera. La scelta di utilizzare le fattezze del modello precedente come base per la nuova macchina ha indubbiamente fornito ai progettisti alcuni vantaggi, come la continuità d’uso per batterie e altri accessori specifici che restano perfettamente compatibili, ma ha anche obbligato a qualche limitazione tecnica, come dimostra la presenza della ormai superata porta di connessione Micro- USB (e non USB-C). La OM-5 è infatti in grado di ricaricasi via USB (anche con un Powerbank) ma non può funzionare durante la ricarica come invece avviene per le sorelle maggiori dotate dell’interfaccia più moderna. E’ un peccato perchè alcune funzionalità potevano avvantaggiarsi ulteriormente di questa opzione.

In questa scelta rientra anche il riutilizzo dello stesso EVF del modello precedente che in ogni caso resta adeguato per qualità e prestazioni al pubblico cui fa riferimento la OM-5. Per quanto riguarda la qualità di immagine la OM-5, essendo di fatto una E-M1 mark III, è perfettamente allineata alla ex ammiraglia come qualità del raw e del Jpeg (al solito ottimo e egregiamente bilanciato). Le numerose personalizzazioni sia sul colore che sui comandi rendono infine la OM-5 customizzabile al 100% sulle esigenze di ogni utilizzatore. La OM-5 è una fotocamera digitale moderna e completa, con quel fascino retrò che la serie 5 Olympus ha sempre avuto, pensata per essere usata in qualsiasi contesto e condizione climatica da tutti quei fotografi che cercano uno strumento comodo, versatile e in grado di accompagnarli ovunque senza preoccupazioni di sorta. Offre numerose modalità di scatto innovative e libera al contempo l’utilizzatore dall’ingombro di molti pesi extra aumentando di tanto la produttività e la creatività di chi vuol muoversi leggero.

Il prezzo di lancio è fissato a 1299€* (con estensione di garanzia inclusa per chi la preordina), circa 200€ in più rispetto al modello precedente attualmente ancora a listino, e mi pare adeguato al tipo di prestazioni ed opportunità che vengono offerte.

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