Nino Bartuccio – “L’ultima mattanza di Favignana”

Nel silenzio salmastro dell’isola di Favignana, le barche si dondolavano al ritmo delle onde, come vecchi marinai che cedono al peso degli anni. La luce tingeva il mare di una tonalità malinconica mentre le reti venivano issate con un’aria di solenne tristezza.

Le onde avevano visto passare generazioni di pescatori, uomini legati alla tradizione, custodi di un rituale che l’oceano stava lentamente reclamando. I tonni, antichi signori del mare, venivano accolti con rispetto ma anche con una consapevolezza tacita che il tempo dell’addio era giunto.

Nel cuore di quegli uomini c’era un’intima tristezza, un nodo di emozioni che solo il mare poteva comprendere. Le voci echeggiavano tra loro con un tono sommesso, come se la natura stessa partecipasse al rito di commiato.

Le carcasse dei tonni risplendevano nel sole declinante, una visione maestosa e struggente. Ogni animale sacrificato portava con sé secoli di saggezza, un tributo alla ciclicità della vita e della morte che governa l’oceano.

E così, nell’atto finale di questa danza millenaria, gli occhi dei pescatori si incrociavano con quelli dei tonni, come se entrambi capissero che stavano condividendo un momento che non sarebbe tornato. Era un addio senza parole, ma carico di significato.

L’ultimo tonno venne sollevato a bordo con reverenza e il mare sembrò trattenere il respiro, come se volesse dare un’ultima carezza a quel nobile ospite. Poi, con un sospiro impercettibile, l’imponente creatura venne immersa nell’abisso azzurro, tornando alla sua casa eterna.

Nel silenzio che seguì i pescatori guardarono l’orizzonte con i loro occhi colmi di rispetto e gratitudine. La mattanza del tonno a Favignana era giunta alla sua ultima nota, un’ode malinconica alla fine di un’era, un addio sussurrato dalle onde.

Nino Bartuccio (TRAVEL AND LANDSCAPE PHOTOGRAPHER)
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