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Nega. Alla ricerca della bellezza

di Nino Bartuccio

Sono nato il 3-3-1969, e sono legato a questi numeri.

La famosa foto di Nega l’ho scattata nel terzo incontro – nell’anno 2006 – e Nega aveva 9 anni  in quel periodo. Nella fotocamera, con ora italiana, erano le 21:16 e 21 secondi, il nome file è img_0010.cr2, lunghezza focale 105 millimetri.

Per tutta la mia giovinezza, ho sentito mio padre raccontare di un suo fratello andato in Brasile 40 anni prima, durante la seconda guerra mondiale.

Ogni anno la stessa frase: “stannu non aiu soddi, ma nautrannu vaiu in brasili unni me frati” (quest’anno non ho soldi ma il prossimo anno andrò in Brasile da mio fratello); mio padre non ci è mai andato, ci sono andato io in un momento particolare della mia vita.

Nega
Nega © Nino Bartuccio 2006

Ad un certo punto del viaggio, mi sono ritrovato in una località remota distante dai soliti itinerari turistici brasiliani. Un luogo in cui volevo fotografare la gente comune che vive la vita reale, non volevo fotografare la povertà ma la bellezza della vita e della gioventù, la stessa gioventù spensierata che da povero ho vissuto io, giocando per strada.

Mentre visitavo la zona, sono stato attratto da alcuni bambini che giocavano con delle carriole costruite con i rami degli alberi, mentre la fotografia che cambiò la mia vita era alle mie spalle.

Mi giro e vedo una bambina, era Nega.

Dolce e selvaggia, scatto la foto del primo incontro.

Successivamente, lei si sposta sul davanzale della sua modestissima casa e si siede accanto alla sorellina  (come ad invitarmi a fotografarla), mi guarda con gli occhi dell’anima e scatto altre 3 foto per me straordinarie.

Continuo il mio cammino e, tornato in Italia, ho sempre lei come ricordo di un viaggio attraverso il tempo.

Nega © Nino Bartuccio 2006

Quanto tempo può durare un istante? Pochissimo, verrebbe da rispondere, un attimo. Il tempo di uno scatto fotografico.
Esistono scatti, però, che giocano col tempo e lo dilatano, si espandono a macchia d’olio nelle trame della tela e si diffondono nello spazio-tempo.

Puntano all’eternità.

Quel giorno, non immaginavo che la mia vita sarebbe cambiata per sempre.

Nel mio quarto viaggio in Brasile, il padre di Nega voleva che io la prendessi in affidamento ma è bastato scattare la foto di Nega, abbracciata a suo fratello, per decidere che non era giusto staccarla dalla sua vita, dalla sua famiglia.

Nega © Nino Bartuccio 2006

Nasce NEGA PROJECT

 

1 PHOTO 1000 PORTRAITS

 

Il ritratto di Nega, immesso su alcuni portali di fotografia 10 anni or sono, ha raggiunto risultati straordinari rivelandosi una tra le immagini più utilizzate sul web.
Inoltre, prendendo spunto da quella fotografia, una miriade di artisti in tutto il mondo hanno realizzato dipinti e opere che ritraggono la bambina dagli occhi bellissimi.

Nega Project intende riunire, attorno ad un unico progetto solidale, gli artisti che, nel corso degli anni, hanno ritratto Nega.

Tutti gli eventi perseguiranno lo scopo di reperire fondi per aiutare il Brasile di Nega ed altre zone povere del Mondo.

Se Nega è arrivata ovunque, allora niente è impossibile

Maggiori informazioni del progetto su www.negaproject.com

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Non è facile trovare un buon educatore!
Appartengo ad una generazione che ha dovuto adattarsi alla scarsa offerta dei tempi. Ho avuto un solo tutor, a cui ancora oggi devo molto. Brevi, fugaci ma intensi incontri in cui il sottoscritto, da solo con lui, cercava di prendere nota anche dei respiri e trarre insegnamento da ogni singola parola.
A causa di questa carenza io e i miei coetanei ci siamo dovuti spesso costruire una visione complementare come autori, designers, critici ed insegnanti e questo ci ha aiutato a costruire qualcosa di fondamentale e duraturo.
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Massimo Mastrorillo

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