Dal 5 al 7 aprile
I biglietti per l’ingresso gratuito sono disponibili online: https://www.canon.it/view/unsee-the-world/
– Toccare la fotografia, viverla e scoprirla in modo nuovo, immersivo e senza barriere.
Tutto questo è possibile a “World Unseen”, la mostra fotografica promossa da Canon e accessibile a tutti, anche a persone con disabilità visiva. L’esposizione è ospitata alla Somerset House di Londra dal 5 al 7 aprile, in collaborazione con il Royal National Institute of Blind People (RNIB). Grazie alla sua tecnologia di stampa in rilievo, prosegue, quindi, l’impegno dell’azienda giapponese per rendere l’arte inclusiva.
Nel mondo si stima che ci siano almeno 2,2 miliardi di persone affette da disturbi della vista1 , per le quali la fotografia è relegata alla sola immaginazione. La mostra è stata progettata pensando proprio all’esperienza di non vedenti e ipovedenti. Gli scatti di fotografi illustri saranno infatti accompagnati da stampe in rilievo, descrizioni audio, atmosfere sonore e testi in braille, per creare un percorso tattile che possa aiutare i visitatori a relazionarsi con la potenza delle immagini e con le storie racchiuse dietro ogni opera. Il pubblico avrà la possibilità di comprendere le sensazioni provate dagli ipovedenti: ogni immagine sarà oscurata in modi differenti per riprodurre alcuni deficit visivi, dal glaucoma alla retinopatia diabetica. Se da un lato l’iniziativa intende sensibilizzare le persone sul tema dell’accessibilità negli spazi artistici e culturali, dall’altra pone l’attenzione sul modo in cui il design inclusivo riesce a coinvolgere un più ampio numero di visitatori. Alla Somerset House di Londra saranno esposte le opere di fotografi e Canon Ambassador di fama internazionale, tra i quali il pluripremiato fotoreporter sudafricano Brent Stirton, il noto fotoreporter brasiliano Sebastião Salgado, la fotoreporter nigeriana Yagazie Emezi, il fotografo sportivo Samo Vidic, la fotografa di moda Heidi Rondak e il fotografo vincitore del premio Pulitzer, Muhammed Muheisen. Ad accompagnare la mostra anche una serie di video con protagoniste alcune persone ipovedenti, come l’attivista britannica per la disabilità, Lucy Edwards, e Menna Fitzpatrick, l’atleta paralimpica più decorata della Gran Bretagna. Entrambe hanno collaborato con Canon per raccontare le loro storie e per mostrare la loro reazione nello scoprire, per la prima volta, questo tipo di fotografia. “La fotografia è un mezzo incredibilmente potente che può stimolare l’immaginazione- dichiara Pete Morris, Brand and Sponsorship Senior Manager, Canon EMEA -. e noi desideriamo che questa esperienza sia accessibile a tutti. La mostra è stata creata pensando alle persone non vedenti e ipovedenti per condividere immagini e storie in un modo completamente nuovo. Grazie alla tecnologia di stampa in rilievo Canon, ci auguriamo che tutti i visitatori possano sperimentare una profonda connessione con le emozioni e con i racconti che prendono vita attraverso l’imaging”. Dave Williams, Inclusive Design Ambassador di RNIB, ha affermato: “La mostra “World Unseen” svela il mondo della fotografia e consente a persone con disturbi della vista di immergersi, attraverso il tatto, nelle storie emozionanti raccontate attraverso immagini iconiche. Come utente braille, è meraviglioso lavorare con Canon per sensibilizzare la popolazione e valorizzare il potenziale offerto dalla stampa in rilievo, una tecnologia che può rendere l’arte più accessibile alle persone con deficit visivi.” Non è la prima volta che Canon dà vita all’arte attraverso la stampa in rilievo. Grazie al software proprietario PRISMAelevate XL e alle stampanti serie Canon Arizona, da anni l’azienda giapponese rende la cultura più inclusiva, sostenendo le gallerie d’arte e i musei di tutto il mondo con stampe tattili e segnaletica in braille. Più recentemente, Canon ha collaborato alla realizzazione di una mostra fotografica sperimentale a Vienna e di una esposizione nei Paesi Bassi.
Un rinoceronte bianco si staglia orgoglioso contro un cielo blu nuvoloso. È sorvegliato da tre uomini di colore che indossano tute mimetiche e cappelli abbinati. L’intera scena è parzialmente oscurata da nuvole nere per riprodurre l’esperienza visiva di uno spettatore affetto da retinopatia diabetica.
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