Nega è diventata il simbolo della fotografia dell’umano. Oltre 25 miliardi di interazioni sul Web e migliaia di artisti di tutto il mondo che ogni giorno riproducono, democraticamente, il suo volto su tela, murales, vetro, tessuti, lo dimostrano.
Viene spontaneo domandarsi il perché sta succedendo tutto questo?
È una domanda che bisogna porsi, ma ancora di più occorre riflettere sulle risposte che ognuno di noi, guardando Nega, può dare.
Tante sono le definizioni attribuite a questa immagine:
Magica, Bellissima, Magnetica, Dolce, Sincera, Attraente, Spontanea
Ma più di ogni altra cosa la prima sensazione che si avverte guardando la fotografia di Nega è la condivisione del momento decisivo.
Quel momento che il più grande fotografo di tutti i tempi, H.C. Bresson, ha tanto professato e sul quale per una vita intera ha lavorato; è il momento in cui tra chi scatta la fotografia e il soggetto fotografato, sia esso una persona o una situazione, si innesta la condivisione apocalittica, quella visione filosofica intesa da Gioacchino da Fiore come costruzione e non distruzione.
L’apoteosi! L’esaltazione, la glorificazione del momento della situazione, appunto!
Nella storia della fotografia ci sono tante immagini che hanno queste straordinarie caratteristiche ma spesso sono legate a momenti tragici, tristi, drammatici. Basti pensare a molte delle fotografie di William Eugene Smith, Diane Arbus, August Sanders e, in epoca più recente, ad alcune fotografie di Oliviero Toscani, Ferdinando Scianna, Letizia Battaglia e tanti altri.
La fotografia di Nega suscita emozione, innesta sentimenti positivi, ci si immedesima e prende, così come è successo ad una moltitudine di persone in tutto il mondo…
La fotografia di Nega sembra suggerire di rimboccarsi le maniche e fare, quegli occhi ti persuadono che anche tu puoi, devi fare!
Il Comune di Cefalù e l’Associazione “Nega Project” E.T.S.
hanno inaugurato la mostra
“NEGA” 1 PHOTO 1000 PORTRAITS
In mostra 80 quadri provenienti da tutto il mondo e 50 fotografie che ritraggono Nega e la sua famiglia.
Nega Project è un progetto che nasce con la volontà di reperire fondi per aiutare una tra le zone più povere del Mondo.
Il progetto prende vita attraverso lo scatto più importante del fotografo Antonino Bartuccio, ovvero il ritratto della bambina Nega, conosciuta durante un viaggio in Brasile, in un modesto villaggio di pescatori.
Lo scatto rappresenta una svolta epocale nella carriera di Antonino Bartuccio, regalandogli la coscienza e la consapevolezza della sua identità di fotografo che lo porterà ad abbandonare la macchina fotografica quale passatempo di un fotoamatore trasformandola, al contempo, nel suo più importante e prezioso strumento di lavoro.
Il ritratto di Nega, immesso su alcuni portali di fotografia 10 anni orsono, ha raggiunto risultati straordinari rivelandosi una tra le immagini più utilizzate sul web. Inoltre, prendendo spunto da quella fotografia, una miriade di artisti in tutto il mondo hanno realizzato dipinti e opere che ritraggono la bambina dagli occhi bellissimi.
Nega Project intende riunire, attorno ad un unico progetto solidale, gli artisti che nel corso degli anni hanno ritratto Nega.
Tutti gli eventi perseguiranno lo scopo di reperire fondi per aiutare il Brasile di Nega ed altre zone povere del Mondo.
Se Nega è arrivata ovunque, allora niente è impossibile
Alla presentazione sono intervenuti: il Sindaco Prof. Daniele Tumminello, l’Assessore alla Cultura Prof. Antonio Franco, il Fotografo Nino Bartuccio, l’avvocato Domenico Raffaele Addamo ed il cultore e critico della fotografia Francesco Mazza
La mostra sarà visitabile tutti i giorni fino al 26 Novembre 2023 festivi compresi
dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 17,00 alle 20,00
INGRESSO LIBERO
Presso l’Ottagono Santa Caterina Piazza Duomo di Cefalù
Per il servizio fotografico si ringrazia
© Carmelo Lenzo fotoreporter
No comment yet, add your voice below!