Bio
Luca Cacciapuoti, meglio conosciuto come Arsenyco, è un fotografo nato e cresciuto a Napoli. L’abbiamo intervistato con i ragazzi di NAM Studio, e ci ha raccontato il suo percorso tra la danza, coreografia e la fotografia, con un linguaggio in armonia tra melanconia e trasgressione.
Il termine arsenico riporta immediatamente alla sostanza chimica tossica, il veleno che uccide senza lasciare traccia. Il suo nome d’arte richiama pertanto l’estetica dei suoi progetti enigmatici che provocano stati d’animo inquieti e di mistero. Le sue immagini sono un portale d’accesso ai mondi dell’inconscio e del sogno, in cui la metafora diventa la chiave per indagare l’interiorità. La metafora diventa dunque il mezzo per invogliare chi guarda a non sottovalutare i pregiudizi e a ricercare quello che abbiamo occultato in noi stessi per via della civiltà. Il testo viene utilizzato da Arsenyco per mettere in dubbio ciò che risulta apparentemente evidente nell’immagine. La sua fotografia, profondamente influenzata dal teatro, indaga il paradosso dell’essere umano, del romanticismo che rende una persona qualcosa di complesso, grottesco, paradossale, sublime.
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