Info
Michael Trutta. Sono nato nel 2000 a Vicenza e mi interesso principalmente di fotografia documentaria, riflettendo sul suo ruolo sociale, etico e sulla sua ambiguità, partendo da un fatto personale; utilizzo la fotografia come uno strumento di ricerca per scavare e indagare argomenti come la natura, la solitudine, il passato, utilizzando il libro fotografico come parte integrante del processo creativo.
Curriculum Artistico
-Diploma liceo artistico Multimediale Boscardin, indirizzo Audiovisivo Multimediale (Giugno 2019)
-Iscrizione Accademia RUFA, corso fotografia (Ottobre 2019), attualmente laureando
-Assistente Massimo Mastrorillo presso DOOR (Settembre 2021-presente) –
-Vincitore borsa di collaborazione “Documentazione fotografica” RUFA ‘21/22 (Ottobre 2021)
-Assistente Alfredo Covino (Gennaio 2022-presente) –
-Assistente Alessandro Imbriaco (Marzo 2022-presente)
Workshop:
-Erik Kessels, presso DOOR (Novembre 2021)
-Mathieu Asselin, presso RUFA (Marzo 2022)
-Peter Puklus, presso DOOR (Maggio 2022)
-Marina Caneve, presso Lunigiana Land Art (selezionato con altri 6 artisti, Maggio 2022) –
Vanessa Winship, George Georgiou, presso The Photo Solstice (selezionato con altri 4 artisti, Giugno 2022)
Gli alberi vacillano (2020-21)
Lago di Fimon è un paesino immerso nella campagna veneta che sta scomparendo. I 117 abitanti rimasti sono quasi tutti ultra ottantenni e vivono in case decadenti, distanti dai servizi e dalle comodità, dimenticati. Attraverso un linguaggio documentario ho cercato di analizzare le radici del luogo in cui sono nato e di capire perché queste persone non si siano mai mosse da qui per tutta la vita, da generazione in generazione.
Proposta per CONFINI
Dove vai?
Ho la tendenza ad avere un viscerale bisogno di evadere e fuggire dalla situazioni e dalle persone e mi sono interrogato sulle motivazioni dietro questo mio atteggiamento.
Camminando nel bosco vicino casa, mi sono imbattuto in un portarullino abbandonato con all’interno una pellicola e un foglietto, emergeva dalla terra. Sul pezzo di carta era scritto un messaggio a penna, una lettera d’addio lasciata apparentemente da una persona appena prima di fuggire. Ho subito iniziato a chiedermi chi fosse questa misteriosa persona, dove fosse diretta, perché se ne fosse andata, perché avesse lasciato delle tracce.
Questo progetto è la mia personale indagine fotografica partendo dall’analisi del messaggio e dallo sviluppo della pellicola abbandonata.
Il risultato è un puzzle di immagini, realizzate attraverso still life, fotografie documentarie, materiale d’archivio, appunti, registrazioni da telecamere di sorveglianza, un tentativo di capire, una razionalizzazione del mio inconscio, una riscoperta di un passato che dialoga con un ipotetico scenario futuro.
Perennemente in bilico tra una fiction e un documento.
No comment yet, add your voice below!