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Giulia Marchi

di Giulia Marchi

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Giulia Marchi ha una formazione artistica di forte impronta letteraria che l’ha portata ad una espressività che spesso si connota di narrazione, anche quando la forma scelta (spesso la fotografia, ma non solo la fotografia) non rende così immediata la lettura, ma rimanda a successivi accostamenti, come codici che prima ancora di essere decifrati si lasciano interpretare da una sorta di fascinazione, sia per il sapiente uso dei materiali che per la comunicatività dell’immagine, spesso ingannevole alla prima osservazione, ma ugualmente riconducibile alla poetica dell’artista. Tutto nel processo creativo è connesso, intrecciato, caratterizzato da una inequivocabile ricerca e da processi di filiazione a volte difficilmente identificabili. Con il suo lavoro ambisce ad una totalità, un’attitudine al sentire l’immagine prima ancora di comprenderla. Il contaminare con materiali di diversa natura la scena dell’arte è parte integrale del lavoro dell’artista. Fotografare è riflessione; richiede e pretende conoscenza, studio e comprensione profonda. Il lavoro non è unicamente visivo ma trascende la visione, ti conduce in spazi tattili nei quali l’immagine viene plasmata sottendendo un pensiero ben strutturato ma da decodificare. Per citare Italo Calvino potrei pensare al lavoro di Giulia in questi termini: “L’occhio non vede cose, ma figure di cose che significano cose”. (Le città invisibili).

Mostre

  • Nel 2012 viene invitata a partecipare al progetto residenziale “Hybrid Spaces”, condotto da Marco Zanta e promosso dalla Fondazione Francesco Fabbri (TV). 
  • Nel 2013 il suo progetto “Multiforms”, tra i 10 finalisti del “Premio BNL Gruppo BNP Paribas”, viene presentato alla galleria “The Format Contemporary Culture Gallery” di Milano, in collaborazione con “CAP (Contemporary Art Projects)”. Realizza il suo primo libro d’artista: “Multiforms” (Danilo Montanari Editore), con prefazione di Bruno Corà. 
  • Nel 2014, in collaborazione con Mustafa Sabbagh, realizza il libro d’artista in tiratura limitata 17:17 (Danilo Montanari Editore). 
  • Nel 2015, una sua personale, dal titolo “Rokovoko”, viene allestita presso la galleria “Matèria” (Roma). Nello stesso anno, 17:17 entra a far parte della collezione permanente di libri d’artista del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo e della collezione Maramotti. Tre opere dal suo progetto Multiforms entrano a far parte della collezione permanente del CAMUSAC – Cassino Museo Arte Contemporanea. 
  • Nel 2016 è una degli artisti a partecipare alla collettiva intitolata ‘Murmur’ presso la Flowers Gallery a Londra. 
  • Nel 2017 tiene, insieme all’artista cinese Xiaoyi Chen, una doppia personale presso la galleria “Matèria” (Roma), dal titolo “one giant leap”. 
  • Nel 2018 vince il premio Rotaract Bologna con l’opera “Camera Anecoica”, in occasione di Arte Fiera 2018 (Bologna). 
  • Nel 2019 viene invitata a tenere un workshop di alta formazione presso l’ISIA di Urbino. In occasione di Artissima 2019 presenta il libro d’artista edito da Danilo Montanari dal titolo “Tutto procede con un tempo fortissimo”, affiancata da Lorenzo Balbi (direttore MAMbo Bologna), autore del testo critico che accompagna il lavoro.

Giulia Marchi è rappresentata da Matèria Gallery (Roma) e LABS Gallery (Bologna).

Pubblicazioni

  • Photobook L’immagine di un’immagine, Silvia Bordini postmedia book 2020, Milano
  • Un’apparizione di superfici, Luca Panaro APM Edizioni 2017 Carpi (MO) 
  • Oltre i luoghi tra descrizione e narratività, Roberta Valtorta e Giampaolo Proni 
    Catalogo della mostra Oltre i luoghi, Museo della città Rimini, EDITRICE QUINLAND 2017, Bologna Libri d’artista 
  • Tutto procede con un tempo fortissimo, Lorenzo Balbi e Danilo Montanari 2019 
  • Ghost book, Self Published 
  • Itaca, Gemma Padley, Danilo Montanari Editore, Ravenna 2015 
  • Rokovoko Self Published 
  • Multiforms, Bruno Corà, Danilo Montanari Editore, Ravenna 2013 
  • Photography is an attitude Self published 
  • 17:17 Giulia Marchi/Mustafa Sabbagh, Danilo Montanari Editore, Ravenna 2014 
  • FUNDAMENTAL, Self Published 
  • Inside Art, Artribune, Corriere della Sera, Financial times, Repubblica, Huffington Post, MIND Magazine, Gente di Fotografia.

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Non è facile trovare un buon educatore!
Appartengo ad una generazione che ha dovuto adattarsi alla scarsa offerta dei tempi. Ho avuto un solo tutor, a cui ancora oggi devo molto. Brevi, fugaci ma intensi incontri in cui il sottoscritto, da solo con lui, cercava di prendere nota anche dei respiri e trarre insegnamento da ogni singola parola.
A causa di questa carenza io e i miei coetanei ci siamo dovuti spesso costruire una visione complementare come autori, designers, critici ed insegnanti e questo ci ha aiutato a costruire qualcosa di fondamentale e duraturo.
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