Info
Ersilia Tarullo (1997) è una fotografa e artista visiva. Nel 2020 conclude il ciclo di studi triennale presso l’ISFCI, Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata di Roma e nel 2022 frequenta la SDF, Scuola di Fotogiornalismo. La sua ricerca propone temi a carattere intimista, utilizzando la fotografia come mezzo espressivo di indagine individuale. Attualmente vive a Roma e lavora come freelance.
“Un ricordo da me” nasce come indagine sull’ evoluzione e sulla metamorfosi di una tradizione fotografica familiare, iniziata nel 1950 e condivisa da tre generazioni.
In ogni tavola convive l’espressione di tre diversi animi fotografici, ognuno appartenente ad un diverso contesto e periodo storico e ognuno mosso da stimoli e esigenze narrative differenti. In questo senso, “Un ricordo da me” diventa un percorso volto alla scoperta della mia personale fotografia: il rimaneggiamento delle immagini appartenenti ai miei familiari motivo di analisi e confronto, scambio e distacco.,
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Ogni immagine della serie costituisce “une petite madeleine”, ovvero un oggetto, un odore, una visione o una percezione che, su sollecitazione sensoriale consente la restituzione del ricordo completo nel suo valore soggettivo, giungendo così ad una epifania che spezza la dicotomia tra passato e presente.
“Saudade” tratta di un sentimento che ingloba il tempo e allo stesso lo esclude, se ne appropria, ma lo trascina via da un contesto tangibile, facendolo scorrere all’interno di ogni individuo che ha sperimentato la malinconia, l’assenza, la tenerezza, la lontananza.
Proposta per CONFINI
Analizzando la Fotografia nella sua intrinseca valenza ambigua, propongo un’indagine visiva sulle nozioni di vita e di morte, il cui CONFINE risulta sottile, acuto, talvolta latente.
Configurandosi come riproduzione (più o meno fedele) postuma della realtà, la fotografia è, da un lato, oggetto di per sé morto perché evoca un mondo che non esiste più e perché sottrae al soggetto l’azione dissolvente del tempo, dall’altro, sotto un punto di vista puramente emotivo, un atto commemorativo che cerca di fermare la vita per sottrarla alla morte.
L’immagine di partenza che ha ispirato il lavoro è una foto appartenente all’archivio privato della mia famiglia, che racchiude entrambi i significati della natura fotografica, vita e morte nella loro forma fisica e metaforica.
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