Info
Chiara Di Mauro è nata a Napoli nel 2001. Dopo una formazione liceale in arti figurative, frequenta il triennio di fotografia all’Accademia di Belle Arti di Napoli, in cui è attualmente studentessa.
Inoltre è membro del CFI – Centro di Fotografia Indipendente, fondato da Mario Spada, Luca Anzani e Biagio Ippolito, luogo in cui ha approfondito gli studi e la sperimentazione del supportoanalogico, fondamentale per la sua ricerca. Attualmente è assistente del fotografo Mario Spada e lavora come freelance tra fotografia e cinema, in quest’ultimo come parte della troupe nel reparto fotografia.
La sua ricerca è basata sulla sperimentazione sia dello sguardo che delle modalità di approccio alla fotografia, senza porsi limiti categorici a cui sottostare, per poter spaziare liberamente e maturare una propria impronta stilistica. Soggetto predominante sono le persone, spesso accostate ad elementi naturali ed ai rispettivi contesti antropologici in cui vengono assorbiti. Un esempio è il progetto attualmente ancora in corso che ha come soggetto il cimitero monumentale di Napoli, luogo abbandonato a se stesso e allo stesso tempo riflesso caotico della stessa città, vivo e saturo di personaggi emblematici e non, i quali esistono e si palesano nel cimitero come nei vicoli del centro storico, attraverso il degrado e l’abbandono che permettono alla natura di riappropriarsi dei suoi spazi e rivendicare la vita tra la pietra dei sepolcri.
Le fotografie che seguiranno sono una breve raccolta di lavori e ricerche realizzate dal 2021, alcune ancora in corso. La raccolta amalgama due strade significative e sempre presenti: quella autoriale, con uno sguardo intimo ed emotivo e quella del cinema, che parallelamente alla fotografia supporta e alimenta il mio percorso artistico. Alcuni degli scatti in pellicola bianco e nero sono frutto di attese e stupori di ogni giorno sul set di un film girato interamente alla Sanità (Napoli centro) a cui ho avuto il piacere di contribuire nel mio piccolo.
Tutte le fotografie sono realizzate sul supporto materico analogico che prediligo per la stampa, la ricerca, la sperimentazione e realizzazione dei progetti, non escludendo il metodo digitale, utilizzato spesso per tecniche alternative che comportano la realizzazione di negativi digitali o la manipolazione (chimica o digitale).
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