MATATU
Schiacciato tra i sedili di un minibus, bloccato nel traffico perennemente immobile di Nairobi, dal 2011 ad oggi, ho fotografato Nairobi in molti modi tra i quali, per appassionato sfinimento, dal finestrino dei matatu i mezzi di trasporto più popolari nell’east africa.
Quasi sempre unico bianco a viaggiare con il gomito o il ginocchio del vicino addosso e la macchina all’altezza della pancia, un umile e doveroso omaggio alla bus serie di Robert Frank con la densità vitale della capitale africana negli occhi e nelle emozioni, penso sempre che i progetti, quelli che si amano davvero, non finiscano mai se non per sfinimento e per mancanza di mezzi.
Fotograferò dai matatu finché tornerò a Nairobi, un gesto automatico e compulsivo nell’instabile e gentile diffidenza dei pendolari sfiniti che tornano nei ghetti a fine giornata e che con la coda dell’occhio sembrano dire con il pensiero, ma cosa diavolo fotografa questo muzungu (bianco)?
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Filippo Romano
Filippo Romano nasce nel 1968, dopo gli studi all’I.S.I.A. di Urbino, studia all’International Center of Photography I.C.P. di New York; attualmente risiede e lavora a Milano. Collabora da diversi anni con la casa editrice Skira nel settore editoriale dell’architettura e ha pubblicato su Abitare, Domus, Io donna, The Plan, Rivista Studio. Nel 2007 ha pubblicato il libro Soleritown sull’opera dell’architetto Paolo Soleri e nel 2007 ha vinto il premio Pesaresi/Contrasto con il progetto fotografico OFF China. Nel 2010 e nel 2014 ha esposto alla biennale di architettura di Venezia. Dal 2011 lavora al progetto a lungo termine sulla città di Nairobi che è stato parte della mostra Made in slums alla Triennale di Milano. Nel 2013 viene scelto per documentare il territorio di Cavallino Tre Porti realizzando il volume Marea Oggi, Marea Domani. Nel 2014 espone al Canadian Center of Architecture C.C.A. il progetto Found in Translation a cura dello storico Guido Beltramini sull’influenza Palladiana nelle architetture di Thomas Jefferson. Insegna fotografia al master di Forma\Naba e al Master di fotografia dello IUAV di Venezia. Ha documentato la costruzione del progetto architettonico degli architetti svizzeri Herzog & De Meuron per la nuova sede della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano terminato nel 2017. Collabora dal 2012 con l’architetto e docente Isabella Inti ai progetti dell’associazione Tempo Riuso e ai corsi di Town Planning Design che la docente tiene al Politecnico di Milano in particolare ha documentato lo spopolamento di Badolato in Calabria e la sistemazione temporanea della popolazione colpita dal terremoto nel centro Italia nelle aree di Norcia e di Castelluccio. Nel 2018 pubblica il libro The Residents Welfare sulle gated comunities di Nairobi per AM Bookstore e vince il DummyAward di Kassel con il progetto Nairobi Watertanks. Attualmente lavora ad un progetto di documentazione sugli effetti e le distruzioni della tempesta di vento Vaia per la fondazione Fabbri di Pieve di Soligo.
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