Chiara Ernandes nasce a Roma l’8 agosto del 1989. Dopo il Liceo Classico frequenta la Scuola Romana di Fotografia. Si specializza e lavora come fotografa di scena per importanti teatri romani, interessandosi al teatro contemporaneo e performativo. Nel 2018 frequenta la prima edizione del laboratorio curatoriale proposto da Yogurt : uno spazio focalizzato sulle arti visive e la fotografia contemporanea, curato da Francesco Rombaldi. Nel 2019 vince una borsa di studio, e realizza un progetto fotografico a lungo temine intitolato “Still Birth”, una ricerca autobiografica nella quale affronta e approfondisce diversi temi personali relativi alla sua nascita. Il lavoro è diventato un libro nel 2021 e una mostra nel 2022 nel contesto di Giovane Fotografia Italiana, nel circuito di Fotografia Europea. Negli ultimi anni l’autrice ha arricchito il suo percorso attraverso la sperimentazione di diversi linguaggi visivi, includendo possibili declinazioni artistiche e performative . Attualmente lavora ad un nuovo progetto di ricerca, in attesa di essere arricchita da nuove esperienze
Still Birth
Sono nata morta l’8 agosto del 1989.
Cianotica e ipotonica sono stata intubata e rianimata con un massaggio cardiaco: al 5° minuto i miei valori vitali si sono stabilizzati.
Negli anni questo evento ha assunto per me significati diversi, collocandosi sempre in un angolo del mio corpo che ne custodiva il segreto, le ragioni assolute, le domande senza risposte. Ha legittimato le mie stranezze, ne ha difeso i miei limiti, ha esasperato la mia disperazione e la mia diversità, la mia lontananza dal mondo, ha sostenuto la mia disobbedienza.
Poi ho sentito la necessità di cercarmi, di dichiarare a me stessa che esistevo: ho cominciato a chiedere al mio corpo di ricordarsi dove era stato, che lingua aveva parlato mentre cercava di cominciare ad esistere. Mi sono vestita da speleologa, da astronauta, da palombaro, da scienziata, da ricercatrice: sono entrata nei miei crateri siderali, nelle mie calcificazioni rocciose, nella dimensione fusionale che assume il tempo quando non esiste.
Mi sono avvistata sparpagliata nella luce, mi sono confusa in una pietra, mi sono nascosta dentro mia madre da cui non poteva esistere separazione.
Ho cominciato dalla morte per contraddizione.
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