SCUDO BLU: UN EVENTO FORMATIVO CON CONVEGNO E WORKSHOP FOTOGRAFICO PER
TUTELARE IL PARTIMONIO ARTISTICO E CULTURALE
Il 3 novembre 2023 sarà una giornata dedicata alla protezione dei beni culturali in situazioni
di rischio nell’ambito del progetto Uno Scudo per la cultura di Croce Rossa Italiana –
Comitato di Brescia con il Comitato di Bergamo.
Non solo un simbolo, ma un impegno a coltivare la pace ogni giorno. Alla luce dei tanti conflitti internazionali che stanno sconvolgendo il mondo, assume ancora più forza il significato dello Scudo Blu, simbolo internazionale per la protezione dei beni culturali nei conflitti armati, che è al centro del progetto “Uno Scudo per la cultura”, promosso da Croce Rossa Italiana Comitato di Brescia con il Comitato di Bergamo nell’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura.
Da gennaio, sono stati già 9 gli Scudi Blu apposti e svelati su altrettanti monumenti delle due province (Capitolium, Museo di Santa Giulia e Museo Diocesano a Brescia, Teatro Donizetti, Piazza Vecchia, Piazza Duomo, ex Monastero di Astino a Bergamo, Santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio, Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane a Capo di Ponte).
Altrettanti Comuni tra Brescia e Bergamo – compresi Vobarno, Borgo San Giacomo, Breno, Almenno San Bartolomeo, Alzano Lombardo – hanno approvato la delibera in cui individuano uno o più beni del proprio territorio destinatari di Scudo Blu, secondo quanto previsto dall’accordo tra l’Anci e la Croce Rossa Italiana nell’ambito della campagna nazionale “Il futuro ha una lunga storia. Proteggiamola”.
A poco meno di 2 mesi dalla fine del progetto che sta accompagnando i due comitati CRI nell’anno di Capitale della Cultura, il 3 novembre ci sarà uno degli appuntamenti clou: una giornata formativa dedicata al Diritto Internazionale Umanitario ed alla protezione dei beni culturali, articolata in tre momenti (un convegno, una cerimonia e un workshop), integrati fra di loro.
Cornice sarà la suggestiva Aula magna dell’ex Monastero di Sant’Agostino di Bergamo, sede dell’Università degli Studi di Bergamo.
Al mattino (dalle 8,30 alle 12,15), il convegno “La protezione dei beni culturali in situazioni di rischio. Il ruolo della Croce Rossa” sarà l’occasione per approfondire il quadro della protezione dei beni culturali sia dal punto di vista storico e giuridico, che attraverso il ruolo e l’esperienza degli enti che, concretamente, concorrono a metterla in atto.
Promosso da Croce Rossa Italiana – Comitati di Bergamo e Brescia, il convegno ha il patrocinio di Università degli Studi di Brescia, Università degli Studi di Brescia, Anci Lombardia, ACB – Associazione Comuni Bresciani, Ordine degli Architetti PPC di Bergamo, Ordine degli Architetti PPC di Brescia, Gruppo Italiano dell’International Institute for Conservation. Fanno parte del Comitato scientifico: Giulio Bartolini (Università Roma Tre), Marzia Como (Croce Rossa Italiana), Carlotta Coccoli (Università degli Studi di Brescia), Corrado Del Bò (Università degli Studi di Bergamo), Elisabetta Fusar Poli (Università degli Studi di Brescia), Giulio Mirabella Roberti (Università degli Studi di Bergamo), Maria Paola Pasini (Università Cattolica del Sacro Cuore).
“Sarà un importante momento di confronto sulla protezione dei beni culturali nei conflitti, parte integrante del Diritto Internazionale Umanitario – spiega Carolina David, presidente Croce Rossa Italiana – Comitato di Brescia -. Abbiamo voluto creare un’occasione per
mettere insieme tutti gli attori che concorrono a questo importante obiettivo, per offrire un momento di approfondimento alla cittadinanza e agli addetti ai lavori, dagli operatori culturali agli enti locali passando per gli studenti ed i professionisti”.
Dopo l’introduzione sul Diritto Internazionale Umanitario, di cui la protezione dei beni culturali è parte integrante (a cura di sorella Costanza Arcuri, Croce Rossa Italiana – Comitato di Bergamo Hinterland), seguirà l’approfondimento di Michele Romeo Jasinski (Focal point campagna nazionale “Il futuro ha una lunga storia. Proteggiamola”) sul ruolo di Croce Rossa oggi. Carlotta Coccoli (Università degli Studi di Brescia) tratterà invece l’argomento in una prospettiva storica, affrontando il tema del “pronto soccorso” di monumenti, biblioteche e musei danneggiati nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
Seguiranno una serie di interventi relativi alle competenze e alle funzioni svolte da diversi enti coinvolti nella protezione dei beni culturali: il ruolo delle Soprintendenze, della Protezione civile (Elsa Boemi, Scuola Superiore di Protezione Civile di Regione Lombardia), dei Vigili del Fuoco, e dell’Arma dei Carabinieri.
Gli interventi permetteranno di definire il quadro complessivo della protezione dei beni culturali in situazioni di rischio, di mettere a fattor comune le esperienze, e di evidenziare criticità e nuovi spazi di collaborazione. L’ultima parte del convegno sarà dedicata alla tutela giuridica internazionale tra pace e cultura con Elisabetta Fusar Poli (Università degli Studi di Brescia). Le conclusioni saranno affidate ai presidenti dei comitati bergamasco e bresciano di Croce Rossa Italiana, Maurizio Bonomi e Carolina David.
Per partecipare al convegno è richiesta l’iscrizione attraverso il link https://www.eventbrite.it/e/biglietti-la-protezione-dei-beni-culturali-in-situazioni-di-rischio719658426727?aff=oddtdtcreator.
L’evento è accreditato dall’Ordine Architetti Bergamo al rilascio di 4 CFP ai partecipanti all’intera durata del convegno.
Iscrizione architetti tramite portale servizi CNAPPC – Codice: ARBG2226
A completamento della mattinata dedicata alla protezione dei beni culturali, i partecipanti saranno invitati a prendere parte alla cerimonia di svelamento dello Scudo Blu, simbolo internazionale di protezione dei beni culturali dai rischi dei conflitti armati, all’ex Monastero di Sant’Agostino, sede dell’Università degli Studi di Bergamo.
“L’apposizione dello Scudo Blu – ricorda Maurizio Bonomi, presidente Croce Rossa Italiana Comitato di Bergamo – è una delle azioni concrete e proattive individuate dalla convenzione dell’Aja del 1954 per la protezione dei beni culturali dai rischi dei conflitti armati, oggetto del convegno del mattino. L’ex Monastero è stato individuato tra i beni destinatari di Scudo Blu a Bergamo in quanto luogo con una forte valenza dal punto di vista storico, architettonico e artistico, ma anche motore della cultura in quanto sede dell’Università degli Studi di Bergamo”.
Infine, nel pomeriggio è previsto il workshop teorico e pratico “L’imaging dei beni culturali”, con docenti di Canon Academy, in virtù della partnership culturale di Canon Italia col progetto “Uno Scudo per la cultura”. Partendo dal presupposto che le immagini possono oggi essere considerate un capillare strumento per veicolare la conoscenza dei beni culturali, il workshop avrà un approccio didattico-didascalico e sarà l’occasione per imparare tecniche di base e curiosità per la resa ottimale dell’immagine dei monumenti. Questo momento d’incontro darà anche modo di scoprire le nuove frontiere tecnologiche di imaging per valorizzare il patrimonio artistico e culturale. Saranno invitati al workshop i partecipanti al convegno, oltre che appassionati di fotografia ed operatori dei beni culturali che vorranno seguire l’iniziativa (fino ad esaurimento posti) portando la propria macchina fotografica.
La partecipazione è gratuita, previa iscrizione al link https://www.eventbrite.it/e/biglietti-lafotografia-dei-beni-culturali-workshop-teorico-e-pratico-721145645037?aff=oddtdtcreator.
“La tecnologia di imaging offre un contributo concreto nella valorizzazione, protezione e diffusione del patrimonio artistico e monumentale di un paese. In Canon siamo profondamente convinti che non ci possa essere innovazione senza cultura. Per questo il
supporto alle iniziative di Scudo Blu è una scelta che facciamo con impegno e convinzione, consapevoli dell’urgenza di conservare e tramandare i beni culturali del nostro paese.”
Afferma Andrea Di Santo, Amministratore Delegato di Canon Italia. “Forte di oltre 80 anni di esperienza nel mondo dell’Imaging, Canon ha affiancato nel tempo istituzioni museali, artistiche e culturali quale partner nel loro processo di innovazione, con l’obiettivo di cogliere le nuove opportunità offerte dal mondo digitale rivolte alla valorizzazione e protezione di arte e cultura. Una direzione che intendiamo continuare a perseguire con costanza.”
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