Il famoso rapper americano Kanye West propone una nuova idea ai paparazzi che lo accolgono all’aeroporto di Miami. Come sempre succede, appena arriva in pubblico, viene assediato dai fotografi che flashano ogni movimento, ogni espressione. Lui tutto sommato gradisce, a meno che non esagerino con l’invadenza, come successe tempo fa e venne anche denunciato per aver aggredito un fan che insistentemente chiedeva un autografo. Questa volta però è più calmo e apre una discussione, va specificato, molto gentile, con uno dei paparazzi, mentre questo gli ronzava intorno chiamandolo per farlo voltare lo ha fermato e gli ha detto:
“Ci fotografate senza mai dover pagare! Insomma, io cambierei questo modo di fare. Amico, non lo sto dicendo in modo negativo, ma come se fosse un beneficio unilaterale. Voi ragazzi potete seguirci, voi ragazzi potete stare fuori da un hotel ad aspettarci, ci fotografate, vendete le foto e non ci date alcuna percentuale di ciò che state facendo sulla nostra immagine e su quella dei nostri figli, e io cambierò questa cosa. Dobbiamo fare tutti soldi insieme… Non può essere una cosa unilaterale. Ecco perché il vostro sembra un comportamento da avvoltoi. Guarda, se sono solo con i miei figli e dico che non voglio che mi fotografiate, dovete rispettarlo. Dobbiamo avere una conversazione per poterci guadagnare tutti. Mi assicurerò che voi possiate ottenere i diritti sulla nostra immagine. Siamo famosi, ma anche noi siamo persone reali”.
Messa così in effetti appare interessante e di buon senso. Ma è così? I paparazzi sono davvero colpevoli di guadagnare alle spalle dei VIP?
Il fotografo accetta il dialogo e spiega a West che lui è un giornalista e la cronaca non è pubblicità ma raccontare ciò che accade nel mondo. Quindi è il ‘diritto di cronaca’ che prevale.
Se non ci fosse la diffusione delle immagini dei vip molti di loro non sarebbero neanche vip. Così dicendo ribalta la visione del rapper.
Kanye West rincara la proposta: “E allora mettiamoci insieme. Amico, tu non sfrutti pienamente le potenzialità economiche delle tue foto, non ne hai il controllo, se usassi gli Nft guadagneresti di più e contemporaneamente, con un accordo tra di noi, io avrei la mia parte.”
Insomma. Il rapper si dimostra un ottimo imprenditore nonché un pratico uomo d’affari…e anche decisamente furbo. Il fotografo forse ci sta pensando, chissà, potrebbe essere un nuovo modo di unire la cronaca all’arte?
Altri articoli di questa rubrica
Fotografo ritrattista. Venti anni di esperienza nella fotografia di “people” spaziando dal ritratto per celebrity, beauty, adv e mantenendo sempre uno sguardo al reportage sociale.
Ha coordinato il dipartimento di fotografia dell’Istituto Europeo di Design ed è docente di Educazione al linguaggio fotografico presso la Raffles School, Università di design di Milano.
Il suo portfolio comprende lavori autoriali e commerciali per FIAT, Iveco, Lavazza, Chicco, Oréal e la pubblicazione di quattro libri fotografici: “Ecce Femina” (2000), “99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 it/Universiadi 2007”.
Ha curato l’immagine per vari personaggi dello spettacolo, Arturo Brachetti, Luciana Littizzetto, Fernanda Lessa, Antonella Elia, Neja, Eiffel65, Marco Berry, Levante …
Negli ultimi anni ha spostato la sua creatività anche alle riprese video, sia come regista che come direttore della fotografia, uno dei suoi lavori più premiati è il videoclip “Alfonso” della cantautrice Levante (oltre otto milioni di visualizzazioni).
Ha diretto il dipartimento di fotografia dello IED di Torino ed è docente di “Educazione al linguaggio fotografico” presso la RM Moda e design di Milano.
Paolo Ranzani è referente artistico 4k in merito al progetto “TORINO MOSAICO” del collettivo “DeadPhotoWorking”, progetto scelto per inaugurare “Luci d’Artista” a Torino.
E’ stato nominato da Giovanni Gastel presidente AFIP Torino.
Nel 2019 il lavoro fotografico sul teatro in carcere è stato ospite di Matera Capitale della Cultura.
Pubblicati e mostre:
“Ecce Femina” (2000),
“99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 you/Universiadi 2007” ,
Premio 2005 per il ciack award fotografo di scena
Premio 2007 fotografia creativa TAU VISUAL
Premio 2009 come miglior fotografo creativo editoriale
Ideatore e organizzatore del concorso fotografico internazionale OPEN PICS per il Salone del Libro di Torino – 2004
Dal 2017 scrive “Ap/Punti di vista” una rubrica bimestrale di fotografia sul magazine Torinerò.
No comment yet, add your voice below!