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Video e Intelligenza Artificiale: limiti, opportunità, nuove strade creative

di Davide Vasta

La rivoluzione dell’intelligenza artificiale ha investito anche il mondo del video.
Oggi possiamo creare interi filmati senza una videocamera, senza un set, senza nemmeno un attore.

Basta un prompt ben scritto e l’AI si mette al lavoro. Una possibilità affascinante, certo, ma anche carica di limiti, di rischi e di opportunità che vale la pena esplorare senza preconcetti.

Iniziamo con un esempio:

Il team di uno studio dentistico fotografato nel 2023.

Un anno dopo aver realizzato la fotografia di gruppo la stessa immagine è stata “rianimata” con l’aiuto dell’intelligenza artificiale per integrarla nella realizzazione di un video promozionale inerente al nuovo racconto visivo dello studio.

Creare video da zero: una libertà apparente

Strumenti come RunwayML, Pika Labs o Gen-2 permettono di generare video a partire da testi, immagini o brevi animazioni.
Una libertà creativa impressionante, accessibile come mai prima d’ora. Ma che presenta ancora diversi limiti concreti:

  • La qualità visiva spesso non regge il confronto con riprese reali: glitch, imperfezioni anatomiche, movimenti innaturali tradiscono l’origine sintetica.
  • Il controllo sul risultato resta parziale: l’AI interpreta i prompt a modo suo, non esegue ordini precisi.
  • La profondità narrativa tende a essere sacrificata in favore di estetiche “accattivanti” ma superficiali.

Oggi creare video da zero è possibile. Ma affidarsi esclusivamente a questo processo rischia di produrre contenuti visivamente interessanti ed emotivamente vuoti.

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Qui di seguito potete vedere una immagine in light painting notturno trasformato successivamente in video. L’immagine statica è stata rielaborata con un effetto vertigo zoom per creare una breve clip immersiva e dinamica, che dona profondità e movimento a una scena inizialmente ferma.

Integrare l’AI nelle produzioni reali: l’approccio intelligente

La vera forza dell’AI, almeno per ora, non è sostituire il videomaker. È amplificarne la visione.
Inserire elementi generati in un progetto reale può risolvere problemi e aprire nuove strade creative:

  • Generare scene di raccordo che mancavano al momento delle riprese.
  • Animare fotografie statiche per creare brevi clip dinamiche o transizioni emotive.
  • Migliorare, interpolare o ricostruire frammenti di footage imperfetti.

Usata con consapevolezza, l’intelligenza artificiale diventa una leva tecnica al servizio di una narrazione che rimane autentica.
Non sostituisce il set, ma può estenderlo.

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FAKE TIMELAPSE

Di seguito un Timelapse simulato a partire da uno scatto in lunga posa.

Una singola immagine del castello con star trails è stata trasformata in una clip video dinamica, simulando il movimento del tempo grazie a tecniche di animazione digitale.

L’AI come strumento di previsualizzazione creativa

Una delle applicazioni più utili — e meno discusse — dell’AI nel videomaking è la previsualizzazione.
Attraverso modelli generativi, oggi possiamo:

  • Creare storyboard animati in pochi minuti a partire da uno script.
  • Visualizzare scenografie prima di costruirle realmente.
  • Simulare movimenti di camera per pianificare riprese complesse.

Questa fase, tradizionalmente lenta e costosa, può ora essere snellita e resa accessibile anche a piccole produzioni.
Non si tratta di sostituire l’immaginazione del regista, ma di fornirgli strumenti più rapidi per testare idee, trovare soluzioni, evitare errori costosi sul set.

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FAKE DRONE SHOT

Drone shot verticale… senza drone. Da una singola immagine statica è stato generato un finto movimento verticale in stile drone, perfetto per trasformare una semplice foto in un reel accattivante e coinvolgente per i social.

Qui la video animazione: https://youtube.com/shorts/hhSw3hkxe7o

I pericoli dietro l’angolo

Ogni nuova tecnologia porta entusiasmo, ma anche rischi concreti. Con l’AI nel video, le insidie non vanno sottovalutate:

  • Appiattimento dello stile: l’omologazione estetica è un pericolo reale.
  • Perdita di autenticità: il rischio di produrre video “senza anima” è dietro l’angolo.
  • Deriva creativa: senza una visione chiara, l’uso dell’AI genera solo contenuti anonimi.

La tecnologia è uno strumento, non una scorciatoia.
La creatività, quella vera, resta un processo umano.

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SPOT PUBBLICITARIO

Spot animato per Brainbox, interamente realizzato con LTX.

Un ricco prompt ha generato tutte le scene in stile cartoon. Il montaggio è stato completato in Adobe Premiere, mentre sonorizzazione e voce off sono state create con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Un esempio concreto di come sia possibile realizzare per alcuni contesti uno spot completo e coinvolgente senza usare alcun programma.

Qui potete vedere lo spot: https://youtu.be/DL-w42xf01o

Il prezzo della rivoluzione

Ogni evoluzione porta con sé un dazio da pagare. L’avvento dell’AI nel mondo delle immagini ha già iniziato a ridisegnare il mercato:
otografi di moda sostituiti da modelli virtuali, compositori scalzati da colonne sonore generate automaticamente, artisti visivi rimpiazzati da algoritmi.

È un dato di fatto. E negarlo sarebbe ingenuo.
Ma è altrettanto vero che molti professionisti stanno reagendo, trasformando l’AI da nemico invisibile a strumento di crescita.

C’è chi ha imparato a dirigere modelli virtuali anziché umani.
C’è chi crea musica mescolando strumenti reali e generazioni sintetiche.
C’è chi usa l’intelligenza artificiale per velocizzare processi ripetitivi, liberando tempo ed energie per la parte più creativa del lavoro.

Il mercato cambia. Le competenze evolvono.
Chi saprà comprendere — e non solo temere — questa trasformazione, potrà non solo difendere il proprio mestiere, ma reinventarlo.

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SPOT FAN-MADE ESSELUNGA

Claudio Zagarini, regista di videoclip e massimo esperto in Italia di AI ha creato un simpatico spot: un orso cerca inutilmente di pescare in un fiume… finché non sceglie la via più semplice: andare al banco pesce di Esselunga. Un esempio ironico e ben realizzato di come l’AI possa dar vita a storytelling divertenti e visivamente credibili, anche senza grandi produzioni.

Qui potete vedere lo spot: https://youtu.be/sWSxyLxWSck

Una nuova stagione per la creatività visiva

Guardare al futuro del video con realismo non significa rifiutare l’innovazione.
Significa riconoscere che il valore dell’intelligenza artificiale non sta nel sostituire la sensibilità umana, ma nel potenziarla.

Chi saprà combinare occhio reale e strumenti virtuali non sarà meno artista: sarà un narratore più completo.
a vera sfida non è chiedersi cosa può fare l’AI per noi, ma cosa possiamo raccontare noi, sfruttando anche l’AI, senza mai perdere la nostra voce.

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VIDEOCLIP CON AMBIENTAZIONI AI

Grazie all’AI è stato possibile ricostruire un’intera ambientazione steampunk attorno ai vari componenti della Band Metal Muhdra trasformando una semplice ripresa in un set immersivo e credibile. Le due immagini riportate qui sotto mostrano il prima e il dopo dell’intervento digitale, in cui lo spazio reale viene re-immaginato senza green screen, ma con un raffinato lavoro di compositing AI-driven. Per un approfondimento sul making of di questo progetto si puo leggere il seguente artcolo: https://www.nikonschool.it/experience/videoclip-nikon-z8-ai.php

Qui il videoclip della Band:

Il futuro non appartiene a chi affida tutto all’algoritmo.
Appartiene a chi, davanti a una storia da raccontare, saprà ancora emozionarsi e scegliere gli strumenti giusti per darle vita.

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RESTYLE

Tra le varie possibilitá che l’AI ci offre c’é la funzione di “restyle” che consente di alterare l’aspetto di una ripresa in base ad un prompt specifico. In questo caso una ripresa normale fatta in strada viene trasformata in un ambientazione futuristica tramite RunwayML usando questo prompt: “Una donna cammina lentamente verso la camera su una strada dissestata, circondata da architetture futuristiche con edifici metallici e di vetro. La strada è illuminata da luci al neon. Gli alberi sono sostituiti da strutture cibernetiche luminose. L’atmosfera è leggermente nebbiosa, con una tonalità blu, che richiama una città fantascientifica ad alta tecnologia. La donna indossa un cappotto nero moderno ed elegante, con sottili linee luminose, e nel cielo si vedono ologrammi pubblicitari fluttuanti.”

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