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Una foto da 100 milioni di pixel

di Rino Giardiello

Una foto super dettagliata da 100 milioni di pixel: che meraviglia! Ma è davvero possibile?

Pochi giorni fa sono rimasto colpito dal titolo “Le mie spettacolari foto da 100 milioni di pixel” in un gruppo di fotografia internazionale. Non che questo traguardo sia impossibile da raggiungere, anzi, l’abbiamo già raggiunto con alcune fotocamere di medio formato e ci siamo molto vicini con alcune full frame di recente generazione, però il titolo mi ha incuriosito nonostante le foto fossero particolarmente insignificanti (per non dire brutte: scorci di città senza neanche l’accortezza di tenere la fotocamera dritta) perché il fotografo aggiungeva “Scattate con la Sigma fp L, immagini piene di dettagli che non avresti mai immaginato”. E qui ho cominciato a mangiare la foglia: la Sigma fp L, da me recentemente testata su Nadir Magazine e su YouTube come videorecensione, ha un sensore da 61Mpx e su questo non ci piove. Sono 61 milioni di informazioni, non cento milioni. E le altre informazioni? Sigma mi ha tenuta nascosta l’opportunità di ottenere cento milioni di informazioni facendomi credere di avere a disposizione solo 61 milioni di pixel?

Niente di tutto questo, la Sigma fp L ha – come dichiarato da Sigma – “solo” 61Mpx, ma oggi non ci si accontenta più, non fosse altro che per strabiliare gli amici con titoli roboanti e file dalle dimensioni mostruose che, però, non offrono nessuna ulteriore informazione.

Avere a disposizione una maggiore risoluzione significa potersi permettere il lusso di fare, come nei film di fantascienza, “ingrandisci immagine” ed arrivare a vedere quello che non si vedeva. Per esempio, fotografando un angolo del parco, notiamo che c’è un signore seduto su una panchina intento a leggere un giornale con il suo cane vicino. Il signore non è il nostro soggetto ed è lontano, ma – pur fotografando con un obiettivo grandangolare e non con un tele – ingrandiamo la foto e vediamo benissimo il signore ed il nome del giornale che sta leggendo. Non contenti, ingrandiamo ancora e leggiamo l’articolo di copertina. Poiché siamo dei curiosoni, ingrandiamo la testa del cane e, ingrandendo ancora, leggiamo il suo nome sulla medaglietta.

Ebbene, anche coi 61Mpx della Sigma fp L o di qualsiasi altra fotocamera di pari risoluzione, questo non è possibile e, aumentando le dimensioni del file con un programma di fotoritocco, otteniamo una foto in apparenza ben più grande, ma che non ha nessuna informazione in più. Anzi, possiamo dire di essere stati fortunati a partire dalla foto di una fotocamera dotata di filtro AA come la Sigma fp L perché, facendo la stessa operazione con una fotocamera senza filtro AA, il raddoppio di eventuali effetti Moiré può diventare qualcosa di inguardabile.

Non avevo a disposizione il parco ed il signore con il giornale ed il cane, ma è stato facile fare qualche prova in casa poggiando una rivista sulla solita libreria ed utilizzando un simpatico pupazzo al posto del cane.

La risoluzione di 61Mpx permette ingrandimenti una volta impensabili e, con un buon obiettivo (ho adoperato il nuovo Sigma 35/1.4 DG DN Art), ingrandendo al 100%, si riescono a leggere bene i titoli della pagina del giornale, ma non il testo dell’articolo né l’etichetta sull’orecchio del pupazzo.

Vogliamo leggere l’articolo? Che c’è di più facile? Basta arrivare ad un file da 100 milioni di pixel, no? Anzi, visto che sia il software proprietario “Sigma Photo Pro” che l’ultima versione di Photoshop hanno una funzione speciale che raddoppia l’immagine, proviamo ad usarle!

La funzione di “Sigma Photo Pro” si chiama “Raddoppia dimensioni immagine” e quella di Photoshop “migliora immagine”, ma ingrandiscono in pari modo ed i 9520×6328 pixel della Sigma fp L, pari a 61 milioni di pixel, vengono aumentati a 19040×12656 pixel, pari ad oltre 240 milioni di pixel.

Nella schermata delle foto ingrandite al 100%, vediamo – nell’ordine – la foto originale da 61Mpx, la foto raddoppiata dall’ultimo Photoshop (240 milioni di pixel) e quella raddoppiata da “Sigma Photo Pro” (240 milioni di pixel).

Quello che non esisteva non può essere creato e il testo dell’articolo, non leggibile prima, non si legge neanche adesso che abbiamo raddoppiato la risoluzione. Però assistiamo ad un piccolo miracolo: l’ultima versione di Photoshop riesce a interpolare l’immagine in maniera eccelsa, non c’è paragone né con l’immagine raddoppiata da “Sigma Photo Pro” né con quella della precedente versione di Photoshop (non migliore di quella ottenuta con “Sigma Photo Pro” che, ricordiamolo, è gratuito). L’immagine raddoppiata con Photoshop 2021 è pulita e non presenta artefatti, può sembrare una foto originale senza averle entrambe a disposizione e poterle confrontare.

Il piccolo bordo di nitidezza che si nota nelle immagini interpolate non l’ho aggiunto io: è una scelta non modificabile dei software per cercare di migliorare le immagini quando effettuano l’ingrandimento.

E cosa avviene se ci accontentiamo dei famosi 100 milioni di pixel? Il numero è di quelli che fanno dire “WOW!”, è di quelle cifre tonde che piacciono e fanno più scena di, per esempio, 118 milioni di pixel. Proviamo a vedere anche questo. Le foto da 100 milioni di pixel le ho ottenute riducendo a 12300×8176 pixel le foto precedenti da 240Mpx esattamente come hanno fatto nel gruppo di fotografia (riducendo a 100Mpx la foto da 240Mpx, si dovrebbero notare meno gli artefatti).

Le cose non cambiano rispetto a prima. L’effetto è stupefacente, ma l’articolo non si legge lo stesso. Non siamo ancora arrivati alla tecnologia del primo “Blade Runner” nel quale Harrison Ford diceva al computer “Ingrandisci dettaglio” e si arrivava a vedere l’inimmaginabile, ma io ho un trucco speciale per arrivare ad ingrandimenti incredibili.

Qual è il trucco? Fare due passi avanti e sapere cosa si vuole fotografare.

Rino Giardiello © 05/2021

Riproduzione Vietata

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