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Una calda e umida estate – il nuovo libro di Patrizia Savarese

di PHocus Magazine

Situazioni surreali, storie post apocalittiche, vicende distopiche.

Testi e Fotografie di Patrizia Savarese

Una raccolta di racconti brevi che affrontano temi attuali e proiettano uno sguardo sul futuro: ambiente, clima, guerre, nucleare, fuga su Marte, robot… il tutto con uno stile fantascientifico, a tratti ironico.

Facile e veloce da leggere, arricchito da immagini generate con l’Intelligenza Artificiale.

Più attuale di così, impossibile!

“I suoi raccontini distopici sono il monito, neanche troppo irrealistico, a proteggere la Terra prima che sia troppo tardi. Le sue immagini odierne, elaborate con AI, riproducono e anticipano i suoi allarmi e gli scenari di desolazione che potrebbero colpire l’umanità.”

(Linda La Posta – Editor)

Midjourney genera immagini da richieste verbali, e l’abilità di Patrizia consiste non solo nel fare domande capaci di generare risposte interessanti, sappiamo che è più difficile fare domande che dare risposte, porre e definire problemi che risolverli, ma nel trattare il software come un allievo o un assistente, insegnandogli il suo modo di concepire la luce, le forme, i colori, riproponendo o incrociando le domande in modo da ottenere le risposte desiderate o le sorprese sperate.

Patrizia, infine, ci indica un modo proficuo di porci di fronte all’agente intelligente, facendone un compagno di giochi invece che un mostro inquietante, un fedele collaboratore invece che uno spietato competitore pronto ad eliminarci.

E ci ricorda che qualsiasi macchina, qualsiasi tecnologia, ha senso solo per noi umani, per divertirci, per compiacerci, per intrattenerci, per aiutarci.

(Umberto Santucci – Artista visivo e problem solver)

Tutto quello che diciamo è provvisorio; tutto quello che diciamo è legato allo sguardo che possiamo volgere verso i temi dell’IA, della sostenibilità, della transizione ecologica. Intorno a questo tema si sentono mille voci che si dividono più o meno nei soliti schieramenti: apocalittici e integrati; amanti del futuro e nostalgici del passato.

Agisci in modo che le conseguenze delle tue azioni siano compatibili con la permanenza di un’autentica vita umana sulla terra”: questo è il celebre monito del filosofo Hans Jonas che segna una svolta nella considerazione dei nostri rapporti con il pianeta, con gli uomini, con gli animali, insomma con la vita stessa.

Le parole che troverete in questi testi dicono però che non abbiamo più alibi e che il nostro impegno deve essere totale nell’inventare la nostra futura vita e che anche l’Intelligenza Artificiale può essere un meraviglioso strumento per allargare il campo della nostra fantasia e della nostra speranza, se ci lasceremo guidare da umani sguardi sulla vita.

(Antonio Fresa – Docente di filosofia)

Ecco una serie di raccontini, tra fantascienza, distopico e surreale, con accenno ai problemi della razza umana.

Un animale non ha la cognizione del tempo, non ha orologi, sembra non pensare al futuro, ma ha in sé uno straordinario istinto che gli permette di fare le giuste scorte di energie per l’inverno, di migrare a seconda delle stagioni, di scegliersi un partner adatto per una prole più forte e protetta, di scegliersi (quando non è negli allevamenti) il cibo che lo fa stare meglio, e poi si costruisce tane e nidi il più possibile al sicuro da eventi climatici e predatori. Gli animali, inclusi i minuscoli insetti, creano anche opere straordinarie, alcuni che volano o nuotano cantano melodie di un’armonia affascinante, molti sono architetti, artisti, e in comunità ben organizzate.

Anche noi facciamo cose straordinarie, ma anche imprese catastrofiche e autodistruttive.

Inventiamo farmaci e strumenti che salvano la vita, avveleniamo però il cibo che noi stessi mangiamo. Creiamo opere chiamate “d’ingegno” o artistiche, ammirando e copiando una Natura che poi inquiniamo e distruggiamo… fino addirittura a modificarne il clima, con danni irreparabili.

Però, sì, ci definiamo una razza superiore.

E’ davvero arrivata una scadenza per noi; dovremmo evolverci, se ci sbrighiamo, per salvare noi stessi.

Scrivo e fotografo spesso con accenni a un mondo liquido, forse perché da lì veniamo.

Ecco, i miei raccontini sono forse un lamento per tutto ciò che sta accadendo, una raccolta di spunti su un futuro distopico e forse non troppo lontano. Colpi di scena, qualche ironia mista a pessimismo ambientalista?

Sono una manciatina di racconti surreali.

Ho sempre ragionato per immagini, anche nello scrivere, e qui allego qualche foto ma soprattutto immagini, sintografie, create con la nuova applicazione della intelligenza generativa di Midjourney. Scrivere raccontini distopici, pseudo fantascientifici, può in qualche modo descrivere le ansie del momento, le problematiche di un’umanità in crisi, e soprattutto prima di perdere del tutto la memoria…

C’è un nuovo sentire che si mischia anche con la realtà del momento e lo scontro con il presente mi crea più confusione, senso di irrealtà per tutto ciò che sta accadendo nel mondo. Galleggio, sospesa in una specie di astronave spaziale pronta a partire. Il senso di sospensione nel tempo, di attesa, di incertezza, è forse globale ma non per questo consolatorio, anzi.

Pandemia e lockdown, guerre, cambiamento climatico, futuro… fuga su Marte? Quindi temi difficile, pesanti, che ho cercato di trattare con leggerezza, con qualche racconto surreale tra fantascienza e distopia. E’ ora di guardare al futuro delle nuove generazioni su un pianeta in gravissima crisi ambientale. E’ ora di fare qualcosa, tutti, magari insieme.

Quelli della mia generazione sono un po’ soli oggi, “ragazzi” sperduti in un mondo che va al contrario di come vorremmo. Mettete la musica, fuori piove e l’aria è triste, ma la musica mantiene giovani, e fa guardare lontano. Abbiamo il dovere di pensare al futuro, so che sapremo farlo.

Patrizia Savarese

Il libro lo puoi trovare su blurb, scaricabile anche in PDF QUI

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