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TORNO INDIETRO UN ATTIMO di Antonio Rovaldi

di PHocus Magazine

Foto Forum Bolzano
dal 15 maggio al 15 giugno 2024
nell'ambito di FLUX
Azioni ed esplorazioni fluviali (Lungomare)
A cura di Angelika Burtscher e Daniele Lupo

Antonio Rovaldi

Torno indietro un attimo“, la mostra di Antonio Rovaldi a cura di Angelika Burtscher e Daniele Lupo, prodotto da Foto Forum e Lungomare.
Il progetto racconta il fiume Adige tramite un’ampia serie fotografica, un’installazione sonora, un video e un libro. Realizzato nell’ambito del più ampio palinsesto FLUX. Azioni ed esplorazioni fluviali, che Lungomare ha sviluppato a partire dal 2022, il progetto è l’esito di un programma di residenza espansa che Antonio Rovaldi ha svolto tra l’estate e l’inverno 2023, non solo a Bolzano ma anche sull’ampio territorio che attraversa il fiume Adige. Spostandosi a piedi e in bicicletta, sostando in loco o ritornando talvolta alla base, l’artista ha percorso l’intero corso del fiume per dar forma a un racconto del territorio fluviale in tutta la sua geografia, dalla fonte a Passo Resia in Alta Val Venosta, fino alla foce a Rosalina Mare in Veneto.

La mostra avrà un passaggio anche a Verona in occasione della settima edizione del festival internazionale di fotografia Grenze-Arsenali Fotografici il prossimo settembre.

Il progetto Torno indietro un attimo è sostenuto da Strategia Fotografia 2023, promosso da Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Co-finanziato da Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige e Comune di Bolzano, il progetto è prodotto da Foto Forum e Lungomare, e realizzato in collaborazione con THE NEW INSTITUTE Centre for Environmental Humanities (NICHE), Università Ca’ Foscari Venezia e Grenze-Arsenali Fotografici, Verona. 

La serie fotografica, che in mostra si articola in un percorso di 37 stampe e un nutrito corpus di diapositive, è stata realizzata in pellicola. Il ritmo della sequenza dà vita a vero e proprio diario in cui il fiume entra in dialogo con paesaggi talvolta antropizzati, talvolta più selvatici, risponde a contesti diversi, incontra persone, piante, animali, stagioni e luminosità ogni volta differenti.
Dalla sua fonte nel Bunker Nr. 20, costruito durante la seconda guerra mondiale, il piccolo rigolo diventa poi un carico d’acqua irregimentato e canalizzato per tutta la parte alpina. Mostrandoci il suo volto più condizionato dall’intervento umano nel territorio alto atesino e nel Trentino, si fa poi repentinamente più morbido una volta raggiunto le pianure del Veneto, cambiando forma improvvisamente quasi al confine tra le due regioni in prossimità di Rovereto. Qui l’artista entra in contatto col tempo “geologico” del paesaggio quando scopre le orme di dinosauri di era
giurassica, eccezionale ritrovamento archeologico che negli anni Novanta ha catalizzato l’attenzione di tutte le sfere della paleontologia.

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