
“Si credeva che i mitici Kodama risiedessero sotto le mutevoli maree color smeraldo di un mare infinito di alberi nell’antico folklore del Giappone, divinità della foresta le cui forme erano spesso indistinguibili dai boschi in cui hanno fatto le loro case. Eppure Kodama si riferiva anche al grido lugubre di questi spiriti che risuonava tra gli alberi, un eco che portava le notizie della natura attraverso l’ampiezza dello spazio e del tempo.
Il Kodama Film Festival è stato concepito come un mezzo per emulare lo stesso senso di riverbero terreno, trovando voci creative che riflettessero significativamente la meraviglia del mondo naturale nella società contemporanea“.
Per partecipare è possibile presentare cortometraggi, lungometraggi o fotografie che esplorino i paesaggi fisici e spirituali del pianeta; per collegare le rime ei ritmi delle persone con la terra; e per generare un senso di riflessione comunitaria sul rapporto spesso tumultuoso dell’umanità con i suoi vari habitat.
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