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Teatralità di Patrizia Mussa

di PHocus Magazine

mostra a cura di Giovanna Calvenzi

OPENIG 30 Novembre 2025 ore 18.30
Castello di 📍CASALE MONFERRATO (AL)

MONFEST 24 – 25 Biennale dedicato alla FOTOGRAFIA
a cura di Mariateresa Cerretelli
Con il tema ON STAGE, il festival esplorerà il legame tra fotografia, cinema, TEATRO e musica.

dal 30 Novembre 2024 al 4 Maggio 2025

Patrizia Mussa, Teatro Sociale di Valenza, 2004 – 2023
stmpa giclée su carta cotone Hahnemhule con intervento di coloritura a mano, cm 112 x 112  edizione limitata

Dopo il grande successo della Mostra “TEATRALITA’_Architetture per la meraviglia” a cura di Antonio Calbi, realizzata a Palazzo Reale Milano 2023-24 e a Villa Zito a Palermo la scorsa estate, il progetto arricchito di nuove immagini sarà ospitato da Marzo 2025 dall’Istituto Italiano della cultura a Parigi. Seguiranno nel 2025 altri importanti appuntamenti, STAY TUNED & seguici / follow us  on IG per aggiornamenti .

In mostra nella bella cornice del Castello di Casale Monferrato una selezione di immagini: il teatro Olimpico di Vicenza e di Sabbioneta, il teatro Farnese e il Regio di Parma, il teatrino della Reggia di Caserta, il teatro alla Scala, il San Carlo di Napoli, la Fenice di Venezia, il Massimo di Palermo e altri preziosi piccoli teatri segnati dal tempo.

Patrizia Mussa, Teatro La Fenice, Venezia 2021
stmpa giclée su carta cotone Hahnemhule, con intervento di coloritura a mano, edizione limitata

L’intento di questa particolare ricerca dell’artista non è restituire una catalogazione dell’architettura dei teatri italiani, quanto rivivere e restituire un’esperienza personale attraverso il gesto artistico: «Un lavoro di rigore e ripensamento – spiega la fotografa –, uno sguardo ad occhi socchiusi, l’innesco di un processo onirico, di smagliatura, di impoverimento, la ricerca di una radice, di un’anima, di un altro significato; una sorta di radiografia, di istantanea retinica o corticale, impressa su un velo sottile

Patrizia Mussa, Teatro Fraschini, Pavia 2023
stampa giclée su carta cotone Hahnemhule, con intervento di coloritura a mano,  edizione limitata

Nelle sue fotografie, Patrizia Mussa usa un linguaggio che sembra, a prima vista, di natura oggettivante, per l’uso della luce naturale, la visione frontale, il fuoco totale, che si inseriscono in una calibrata “narrativa”, razionale e cristallina. Ma la fotografia è, per l’artista, solo il punto di partenza. Patrizia Mussa interviene infatti con i pastelli colorati a ripercorrere i dettagli – rendendola molto simile a un dipinto o a un arazzo -, marcando così una distanza definitiva dal linguaggio meramente fotografico per approdare in un campo artistico ancora senza nome dove l’atto fotografico si unisce al gesto pittorico: «E la bella parola che definisce la scrittura con la luce, per il suo lavoro, non è sufficiente. Servirebbe un neologismo», scrive infatti la storica della fotografia Giovanna Calvenzi nel suo testo in catalogo.

«Ne risultano figurazioni inedite – aggiunge il curatore Antonio Calbi – che appartengono alla concretezza dell’esistente e del suo dato storico e allo stesso tempo se ne emancipano, assumendo dimensioni altre, quasi metafisiche. […] I teatri fotografati e rielaborati da Patrizia Mussa sono quintessenze formali, poesia visiva, esistenzialismo pittorico senza figure umane.»

Patrizia Mussa, Teatro alla Scala, 2004-2017
stmpa giclée su carta cotone Hahnemhule, con intervento di coloritura a mano, edizione limitata

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