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Stefano Di Marco – Le pietre di scarto

di Pio Tarantini

Mostra prodotta dall’Alliance Française Bari.

A cura di Vincenzo Velati.

Testi del catalogo di Michèle Sajous, Vincenzo Velati, Francesco Maggiore.

La mostra è visitabile dal 8 novembre al 24 novembre 2024.

Ingresso libero.

Artoteca Alliance, Strada de’ Gironda 22 (Bari)

14 fotografie di grande formato – selezionate da un più ampio repertorio – costituiscono l’esposizione Pietre di scarto dell’autore barese Stefano Di Marco e a cura di Vincenzo Velati, esposte a Bari negli spazi dell’Alliance Française.

Di Marco è un autore consolidato – al suo attivo molte mostre e pubblicazioni − che ha sempre lavorato sul paesaggio e sugli ambienti cercando di coglierne segni apparentemente minori ma significativi. Sue sono le fotografie di paesaggi che a un primo sguardo appaiono spesso scabri, essenziali, ma proprio per questo, a una lettura più attenta, risultano carichi di significati, accentuati dal rigore compositivo.

In questo suo recente lavoro già il titolo è significativo nella sua semplicità descrittiva: pietre di scarto infatti per indicare direttamente il semplice materiale cui è rivolto lo sguardo dell’autore. Sono tali infatti le pietre sminuzzate in diverse dimensioni che vengono fuori da una cava a Grumo Appula dove si estraggono e si lavorano inerti da costruzione trasformati in pietrisco per uso industriale. Non c’è, in questo materiale, la grandiosità del marmo o la geometrica regolarità del tufo o del carparo estratti in Puglia per le costruzioni civili e di rappresentanza.

Di Marco si è imbattuto in una grande cava di questo materiale, attrezzata ovviamente per la lavorazione industriale, con grandi macchinari che triturano e separano il pietrisco a seconda del calibro dando vita a giganteschi mucchi che costituiscono un paesaggio lunare. Il suo sguardo risulta sicuramente analitico, in apparenza quasi freddo, distaccato come può esserlo quello di un entomologo, ma nello stesso tempo è lo sguardo di un antropologo che trova e fa risaltare visivamente i segnali di antropizzazione, nella regolarità geometrica dei mucchi, nelle loro discrepanze, nel dialogo con i grandi macchinari, i nastri trasportatori, i segni consueti di un paesaggio extraurbano: pali della distribuzione elettrica, margini di strade, campi. Uno sguardo quindi in un certo senso scientifico e nello stesso tempo formalmente vibrante nel suo stile visivo.

Al proposito il curatore Vincenzo Velati nella sua presentazione scrive tra l’altro: «[…] siamo in un contesto dedicato all’arte, la chiave di comprensione è che le foto in mostra non parlano certo di pietre, ma piuttosto della indagine sulle forme e del potere, insieme immaginifico e documentario, della fotografia».

La mostra è accompagnata da un catalogo che contiene tutte le fotografie del lavoro e si avvale – oltre alla presentazione del curatore Velati e a quella del direttore dell’Alliance Française Bari Serge D’Oria – un testo di Francesco Maggiore, ingegnere e docente universitario di Storia del paesaggio e di Fenomenologia dell’architettura urbana. Scrive tra l’altro Maggiore: «[…] Scavo e rilievo, natura e artificio, genesi e fine sono simultaneamente rappresentati all’interno della serie fotografica che Di Marco compone nello spirituale tentativo di testimoniare un’epifania della forma. […] A esaltare tale percezione c’è la quasi totale mancanza di colore, negato non per scelta dell’autore ma dalla natura stessa della pietra presente nel sito: bianca calcarea e nera basaltica. Il bianco e nero, seppure involontario, permette di eliminare qualsiasi distrazione cromatica, concentrando l’attenzione dello spettatore su linee, volumi, indizi e geometrie del paesaggio».

Questo lavoro di Di Marco conferma, se ce ne fosse bisogno, la forza di una fotografia che – rifacendosi alle precedenti esperienze storiche di linguaggio: da quelle storiche della fotografia pura degli anni Trenta e Quaranta del Novecento a quelle più recenti dei cosiddetti Nuovi Topografi americani – sa ancora una volta informare, sorprendere e far riflettere.

Info:  Alliance Française Bari

eventi@afbari.it | www.alliancefrba.it 

Tel. +39.080.5210017

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