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Sony a7sIII: le mie impressioni

di Francesco Mazzeo

Dopo 5 anni di attesa finalmente vede la luce l’aggiornamento della a7sII, fotocamera di grande successo in ambito video, ma oggi non più al passo con le richieste dei videografi più esigenti.

Lo step di migliorie è così elevato che si fatica a considerare  che tra le due fotocamere ci sia differenza di una sola generazione. In effetti potremmo collocare la fotocamera, per la parte hardware,  in linea con la più recente  A7rIV o anche con la serie A9 dalle quali riprende molte delle caratteristiche che ne stanno decretando il successo, seppure quest’ ultime rivolte principalmente al settore fotografico. Direi anche che la A7sII spesso ha ceduto il passo anche nei confronto della più abbordabile A7III, ottima ibrida in grado di essere interessante anche sul settore video.

Scendendo nei dettagli principali notiamo che la risoluzione è rimasta identica, 12Mp, su sensore retro illuminato, che potrebbero sembrare pochi  ma ricordiamoci che la fotocamera è destinata all’uso video e non a quello prettamente fotografico. Il beneficio della bassa risoluzione si ripercuote sul vantaggio di una sensibilità estrema di ben 409600 ISO, garantendo riprese pulite nelle condizioni più estreme anche grazie al nuovo e più efficiente  processore Bionz XR  di cui è dotata.

Migliorie notevoli le troviamo nei formati video, nei codec, nella campionatura del colore.

Ora possiamo riprendere anche in 4k 120p con campionatura 4-2-2 a 10bit a seconda della compressione scelta  o del formato APSC/FF.

In Full HD arriva addirittura, rinunciando all’audio  a 240 Fps. Oltre al formato video XAVC S (proprietario Sony) già disponibile sul vecchio modello troviamo anche il formato XAVC HS  (codec H.265 ) e il formato XAVC S-I (codec H264)  a compressione All-Intra con un bit rate di ben 500 Mbps in Pal e 600 Mbps in Ntsc.

Ovviamente a seconda del formato scelto, in base alla destinazione del nostro girato, possiamo  usare compressioni ben più basse, senza sacrificare troppo la qualità, ma alleggerendo parecchio il peso dei file.

 

La fotocamera ora è dotata di 2 coppie di slot di registrazione, ognuna compatibile con le CF Express type A (indispensabili per i bit rate maggiori)  e con le SD di tipo UHS-1,  per schede più economiche delle precedenti ma sufficienti per i formati meno impegnativi.

E’ possibile quindi  attivare il Dual Rec per una maggiore sicurezza dei file.  Per i più esigenti poi esiste la possibilità, tramite porta HDMI di registrare in RAW a 16 bit.

Devo ricordare infine che al momento non ho riscontrato problemi di surriscaldamento, e questo mi conforta, sapendo che prodotti di alti brand della stessa fascia spesso ne sono affetti. Sotto questo aspetto direi che la fotocamera sarà in grado di soddisfare davvero  le nostre esigenze per molti anni.

Per quanto riguarda i profili colore c’è da notare che la nuova A7SIII, tramite aggiornamento Fw, ora è in grado di riprendere anche con l’apprezzatissimo Cinetone, finora riservato a Cam di livello superiore.

Si tratta di un formato che restituisce colori, direi molto “cine” ed è adatto a chi non ha voglia di cimentarsi nelle fasi di color correction e color grading. Per quest’ ultimi mi sento di consigliare invece il profilo Slog3, molto piatto, con una gamma dinamica  molto estesa, in grado di recuperare luci e ombre in una maniera straordinaria e di restituire colori secondo le proprie necessità. Stando alle dichiarazioni Sony siamo su una gamma dinamica di ben 15 stop se usata con opzioni ottimali. Personalmente non ho gli strumenti per verificarlo, ma senza dubbio siamo a livelli ben superiori delle altre fotocamere da me possedute.

Da apprezzare che ora è possibile scendere con questo profilo anche a 160 Iso, contro i 3200 della a7sII, che obbligava spesso all’uso di filtri ND per contenere gli effetti  di tempi di esposizione troppo rapidi. Per quanto riguarda la resa dei colori, finalmente posso dire di apprezzarli pienamente. Sony si è continuamente migliorata nel corso del lancio dei nuovi modelli. Si era già visto un bel passo avanti con la A7III, ma qui siamo a livelli ancora superiori.

Migliorata la stabilizzazione, che passa da 4,5 stop a 5,5 stop, secondo gli standard Cipa. Inoltre è stata attivata l’opzione Active Mode, con crop 1,1x, a controllo elettronico per immagini ancora più fluide.

Tramite applicazione Sony è poi possibile editare i file, e ottenere una stabilizzazione che tiene conto dei dati del giroscopio interno, per conferire alle riprese la stabilizzazione che si può ottenere attraverso l’ uso di uno gimbal. Anche in questo caso il Sw userà un crop più alto per attuare tale processo, ma il risultato è davvero soddisfacente e costituisce la migliore opzione per chi non vuole appesantirsi troppo con l’ ausilio di accessori vari.

Il corpo ora presenta una maggiore ergonomia. La fotocamera appare più solida, e salda nelle mani ed è stata trattata per resistere anche in condizioni estreme contro polvere o schizzi d’acqua e condizioni climatiche avverse.  Nell’aspetto ricorda più la A7rIV e non la precedente a7sII.

Dispone di una schermo (uguale a quello della A7rIV)  completamente ruotabile, di tipo touch-screen molto utile nella messa a fuoco. E’ completamente snodabile non soltanto tilt come la precedente. La qualità del mirino poi, con i suoi 9 Mpixel e un refresh molto alto, è semplicemente fantastica, e non fa rimpiangere i nostalgici delle reflex.

Tornando allo schermo ammetto che soddisfa le mie esigenze anche usandolo in esterno in condizione di forte luce.

Ottima la dotazione delle porte esterne, tra cui micro Usb, una Usb C, e finalmente una porta HDMI in dimensione standard.

Come da tradizione Sony, troviamo ampia personalizzazione dei tasti e dei profili di colore.

Migliorata anche la sezione audio, che permette di registrare a 48 kHz a 24 bit su ben 4 canali con accessorio esterno

Una delle carenze della a7sII era la durata delle batterie davvero irrisoria. Con la serie NP-FZ100  ora disponiamo di un ‘ autonomia di 95 minuti circa, che ci permette di affrontare qualsiasi lavoro in totale tranquillità.

La A7SIII dispone d un AF davvero soddisfacente, migliore anche di quello già apprezzato sulla a7III grazie alla maggiore copertura dei punti AF e del loro numero, che, anche grazie al nuovo processore, ci da il Real Time Traking,e L’ Eye AF sia sul viso, che sugli occhi degli animali. L’ AF della a7sII invece era di fatto inutilizzabile. Interessante è la possibilità di intervenire sulla velocità dell’AF, per una transizione più o meno veloce a seconda delle nostre esigenze.

Chi veniva da altri brand spesso si lamentava della struttura del menù delle fotocamere Sony.
 
Nella A7SIII (e qualche altro recente modello) ora troviamo un menù direi ben fatto, dove è possibile trovare velocemente e  archiviare le voci che più ci interessano.

In confronto con altre fotocamere dello stesso brand  la A7SIII si presenta molto reattiva.

L’ AF è superiore a quello della pur ottima a7III.

Ho apprezzato molto la qualità dei colori, la pulizia anche a ISO elevati, e la qualità delle immagini anche in Full HD. Personalmente avrei preferito l’introduzione dei filtri ND, ma mi rendo conto che filtri ND e stabilizzazione interna sono spesso incompatibili, per questioni di meccanica e di elettronica. Mi avrebbe fatto piacere la possibilità di caricare le lut esterne, per avere la preview del filmato con la color da me scelta, o l’ implementazione dei grafici della color, come vettoroscopio, RGB parade, anche se è visualizzabile l’Istogramma,  e il Waveform.

Il costo della fotocamera è sicuramente elevato, ma a mio parere adeguato alla qualità del prodotto. E’ lo strumento indispensabile per chi del video fa un uso impegnativo. Adatta oltre che per l’ambito cerimoniale, di cui mi occupo principalmente, anche per spot, documentari o addirittura cinema.

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