Quante immagini di sonno abbiamo visto negli ultimi anni! Tante e tutti i più grandi fotografi del ‘900 hanno acciuffato nel loro mirino qualcuno dormiente. Il sonno è un grande seduttore che allontana in quel momento l’essere dalla realtà, qualunque essa sia.
Sono stati fotografati soprattutto cani che dormono come barboni sulle strade e marciapiedi. Un gorilla però che dorme paciosamente quanti l’hanno mai visto? E quanti mai lo hanno fotografato?
Ho scoperto questa immagine di Maxime Aliaga e per un attimo ho avvertito silenzio, ho preso le distanze dalle ansie della guerra, dei figli, del futuro e ho sentito la necessità di percepire la dimensione animale come unica vera possibile dimensione del momento.
Un gorilla grosso con gli occhi piccoli così chiusi, stretti, inabissati nel sonno più profondo che trasmette voglia di dormire è una straordinaria sensazione. Guarderei questa fotografia ipnotizzata dal sonno naturale di un essere che vive nella natura e che con il suo muso spesso nero imponente sembra dire sogno come te. Io forse anche sogno come lui? Forse sono più simile a lui quando d’inverno mi rannicchio nella coperta folta come la sua pelliccia e dormo per sognare, sognare sperando di essere così abbandonata e indifesa da poter essere rapita dal principe azzurro di quando ero adolescente. D’altronde noi umani abbiamo in comune con il gorilla, lo scimpanzé e l’orango numerose caratteristiche, perché la nostra anatomia e quella di questi animali hanno un identico modello strutturale così come il nostro corredo genetico è molto simile. Le differenze si basano sul fatto che questi Primati non hanno sviluppato un linguaggio articolato e complesso e sono ancora adattati a vivere nelle foreste. Non per nulla vengono definiti “ominidi”.
Maxime Aliaga ha scoperto la sua passione per la fotografia all’età di 24 anni, mentre esplorava le foreste mediterranee intorno alla sua città natale, Montpellier. “Le foreste erano il mio parco giochi, un luogo perfetto per iniziare”, ricorda. Tuttavia, per Maxime la fotografia naturalistica è molto più di una passione: è un vero e proprio impegno.
Il suo impegno a studi scientifici sulla fauna selvatica e come volontario con associazioni dedicate alla conservazione della natura ricorda quello di Cristina Mittermeier. Una missione dedicata a salvaguardare, proteggere ecosistemi minacciati da clima e ambiente come avviene per molte specie animali in pericolo.
Da diversi anni, Maxime documenta instancabilmente il lavoro delle ONG che si occupano di salvare le specie in pericolo. Per lui, la fotografia è uno strumento potente per testimoniare la fragile bellezza della natura e mettere in evidenza gli sforzi notevoli di coloro che la proteggono. Nel 2019 è stato riconosciuto dalla Lega Internazionale dei Fotografi per la Salvaguardia dell’Ambiente, diventando un Associate Fellow.
Dal 2015 lavora a stretto contatto con il Sumatran Orangutan Conservation Programme (SOCP) in Indonesia, fotografando questa specie affascinante ma minacciata, sia nei centri di riabilitazione che nel cuore delle foreste pluviali di Sumatra. L’immagine dell’orango è fatta però in Uganda con un servizio minuzioso sulla vita di questa specie animale. L’ Uganda, un paese dell’entroterra dell’Africa orientale, è un paese bellissimo che racchiude nel suo territorio savane e montagne, cascate mozzafiato e animali rari.
L’attrattiva più famosa di questo paese sono i Gorilla di montagna; si stimano intorno a 650 esemplari, ovvero la metà della popolazione mondiale di questa specie. Questi primati trovano il loro habitat ideale nelle foreste pluviali situate nella regione Sudovest del Paese.
Alla domanda di Carole Schmitz: ”Un’immagine che non ha ancora realizzato ma che le piacerebbe realizzare?” Maxime Aliaga risponde: “Un orango visto dall’alto, su un albero che domina la vegetazione. Un giorno lo farò.” E quale scena ti ha commosso di più?” “Lo sguardo di una madre orango verso i suoi piccoli.”
E dire che la foto che ha cambiato il mondo a Maxime Aliaga è quella dell’orango tapanuli, che ha scoperto nel 2017. Uno dei primi a fotografare questa specie per presentarla al mondo. L’orango di Tapanuli di Sumatra è sia la specie di grande primate più recente conosciuta al mondo e anche la più minacciata a rischio di estinzione. “A causa degli elevati livelli di conversione e frammentazione degli habitat e delle uccisioni illegali, si stima che il pongo-orango tapanuliensis abbia subito una significativa riduzione della popolazione negli ultimi decenni”: questo secondo, la IUCN, che ha constatato che la specie, nel corso di tre generazioni, ha perso l’83% della sua popolazione. (tratto dal sito di mongabay.com)
Per Maxime Aliaga: “Ciò che rende un buon fotografo è saper anticipare. Questo è particolarmente vero nella fotografia naturalistica, dove bisogna essere in grado di anticipare l’incontro con l’animale in modo da trovarsi nel posto giusto al momento giusto e pronti a scattare.”
Una notizia interessante che arriva dal suo sito https://maxime-aliaga.com/stages-photo/:
“Condivido con voi la mia esperienza sul campo. Come naturalista e fotografo professionista, viaggio per il mondo conducendo studi scientifici e progetti di conservazione della fauna selvatica. Specializzato in ambienti tropicali, ho accumulato una grande quantità di conoscenze su questi ecosistemi e sulle specie che li abitano. Questa conoscenza è un vero vantaggio quando si tratta di trovare gli animali e fotografarli nelle migliori condizioni e in modo etico. Vi darò anche tutti i miei consigli tecnici per scattare ottime foto. Con le nozioni di base che vi darò, la tecnica non sarà più un handicap, ma uno strumento per la vostra creatività.”
Io invece vorrei essere lì protetta dall’orango contro tutte le cattiverie del mondo, ad occhi chiusi sognando un mondo senza guerre, senza morti di uomini e di animali.
Biografia
Maxime Aliaga
Originario del sud della Francia, sono sempre stato affascinato dagli animali selvatici. Questa ammirazione incondizionata per la natura ha plasmato la sua vita e lo ha portato a diventare un fotografo professionista. “La mia macchina fotografica è una finestra aperta sul mondo che ci circonda. Per me la fotografia è uno strumento straordinario per suscitare meraviglia. Mi permette di catturare l’energia e la bellezza che emanano dal cuore della natura selvaggia. Il mio obiettivo è ispirare ammirazione e rispetto per il mondo naturale a cui tutti apparteniamo.” I suoi viaggi lo hanno portato in Costa Rica, Papua Nuova Guinea e Seychelles, Africa dove ha immortalato una vasta gamma di specie con le sue attrezzature Canon, dalla Canon EOS 350D alla Canon EOS 7D Mark II. Nel 2019 è stato riconosciuto dalla Lega Internazionale dei Fotografi per la Salvaguardia dell’Ambiente, diventando un Associate Fellow. https://maxime-aliaga.com/photographe/
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Dal 2015 mi dedico attivamente al progetto ArtPhotò con cui propongo, organizzo e curo eventi legati al mondo della fotografia intesa come linguaggio di comunicazione, espressione d’arte e occasione di dialogo e incontro. La passione verso la fotografia si unisce ad una ventennale esperienza, prima nel marketing L’Oreal e poi in Lavazza come responsabile della comunicazione, di grandi progetti internazionali: dalla nascita della campagna pubblicitaria Paradiso di Lavazza nel 1995 alla progettazione, gestione e divulgazione delle edizioni dei calendari in bianco e nero con i più autorevoli fotografi della scena mondiale fra cui Helmut Newton, Ferdinando Scianna, Albert Watson, Ellen von Hunwerth, Marino Parisotto, Elliott Erwitt e i più famosi fotografi dell’agenzia Magnum.
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