Lo skateboard come simbolo di emancipazione femminile? Gli scatti e i filmati di Jordana Bermùdez raccontano bene come in quel mondo un po’ undeground, un po’ periferia suburbana i cui protagonisti erano sempre uomini, oggi sta evolvendo e le donne sono riuscite a prendere spazio.
Messicana ma trapiantata negli Stati Uniti, Jordana Bermùdez ha inteso raccontare questa evoluzione con il progetto “Girls Cant’t Skate” che parla di un gruppo di skateboarder composto da sole donne o appartenenti al genere non binario e dei gruppi che a New York promuovono supporto, solidarietà e sicurezza in uno sport promosso spesso culturalmente e prevalentemente come maschile. Non c’è solo la professionalità sportiva e l’energia femminile negli scatti della fotografa ma anche una chiara percezione e consapevolezza di una comunità urbana che sta crescendo sempre di più, l’appartenenza ad essa e la volontà di aprire un dialogo sull’uguaglianza di genere attraverso la fotografia.
«Ciò che più mi ha intrigato – ha dichiarato la fotografa in un’intervista a Repubblica – è stata l’intersezione tra l’uguaglianza di genere, gli skatepark come spazi pubblici sicuri che consentono alle donne e alle persone non binarie di muoversi liberamente, senza paura di violenze e molestie. Girls Can’t Skate è una storia sull’uguaglianza di genere, di lotta agli stereotipi, attivismo, diversità. Mette in luce lo skate come sport utile per costruire una comunità accogliente e inclusiva».
Si tratta di un progetto multimediale il cui obiettivo principale è raccontare il cambiamento, l’evoluzione sociale, l’emancipazione: «Esplorando la passione e la resilienza condivise di queste donne – si legge nelle note di accompagnamento al progetto sul sito dell’artista -, si celebra l’emancipazione femminile in contrasto con la cultura maschilista e la violenza normalizzata contro le donne che affligge gran parte del mondo. Queste donne stanno sfidando lo sport tradizionalmente dominato dagli uomini in un momento storico per lo skateboard, che farà parte dei prossimi Giochi Olimpici di Tokyo 2021».
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Nato a Catanzaro nel 1984, è giornalista, fotografo e consulente di comunicazione. Attualmente collabora con Gazzetta del Sud e dirige il magazine della Camera di Commercio di Catanzaro CalabriaFocus.it. Nella sua fotografia ha introdotto gli elementi della professione giornalistica concentrandosi sul reportage (anche nelle cerimonie) e sulla narrazione per immagini della realtà. Alcuni suoi reportage sulla baraccopoli di Rosarno sono stati pubblicati dal Corriere della Sera.
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