Sigma aveva già in catalogo un 105 macro, ma questa è un’ottica del tutto nuova appartenente alla serie DN progettata appositamente per le fotocamere mirrorless con attacco L-Mount e Sony E-Mount.
Abbiamo già avuto modo di provare alcuni obiettivi della nuova serie DN di Sigma (vedi il 45/2.8 Contemporary e gli zoom 24-70/2.8 e 14-24/2.8 Art) e la nuova generazione vanta, oltre alla consueta realizzazione molto accurata, dimensioni e peso più contenuti rispetto ai modelli progettati per le reflex e prestazioni superiori.

La sigla “DG” indica che il Sigma 105 F/2.8 DG DN Macro Art copre il formato Full frame, ma può essere utilizzato anche sul formato APS-C diventando equivalente ad un 157,5mm. La cosa può fare comodo per le foto macro sul campo (permette di stare più lontani dai soggetti che scapperebbero alla nostra presenza), ma trovo la focale di 157,5mm troppo lunga per i ritratti, in particolare all’interno di una sala di posa non troppo grande. In generale, per i ritratti, ho sempre preferito utilizzare obiettivi di lunghezza focale compresa tra 85 e 105mm.

Il Sigma 105 F/2.8 DG DN Macro Art è compatibile coi moltiplicatori di focale Sigma già in produzione (Sigma teleconverter TC-1411 1.4x e TC-2010 2x al momento, però, entrambi solo con attacco L-Mount) senza visibili cali di qualità (vedi grafici più avanti). Con il TC-2010 si ha un 210mm F/5.6 la cui distanza minima di messa a fuoco resta quella originale di 29,5cm per cui raddoppia il rapporto d’ingrandimento originale di 1:1. Niente male davvero e sorvoliamo sul fatto che, sull’APS-C, sarebbe addirittura un 315mm F/5.6 macro!

In mano
Il Sigma 105 F/2.8 DG DN Macro Art, come tutti i nuovi obiettivi della serie DN Art, ha una realizzazione impeccabile “vecchia maniera” con dimensioni e peso contenuti. Ogni dettaglio sembra fatto per durare nel tempo, cosa in parte già verificata con tutti gli obiettivi della serie Art da me posseduti che, dopo diversi anni di intenso utilizzo professionale, sono ancora perfetti. Si tiene in mano benissimo, il feeling è di un prodotto di fascia alta e non di un “plasticotto” economico, e non sembra un mostro sui piccoli corpi Sony A7 o Sigma fp. Favolosa, per un fotografo di vecchia generazione come me, la ghiera per la messa a fuoco manuale: è grande e comoda, sembra quella di un obiettivo non AF. Il suono della ghiera dei diaframmi quando la si ruota è quasi commovente.

Sul barilotto dell’obiettivo sono presenti alcuni tasti:
(1) Commutatore AF/MF.
(2) Limitatore dell’escursione di messa a fuoco.
(3) Pulsante AFL a cui si possono assegnare specifiche funzioni.
(4) Ghiera dei diaframmi.
(5) Disattivazione del click dei diaframmi. La ghiera ruota liberamente.
(6) Blocco del valore di diaframma su A o range compreso tra la massima apertura ed il diaframma bloccato.
Una particolarità: la ghiera dei diaframmi si muove ad intervalli di 1/3 di stop anziché 1/2 come di consueto. Con il tasto “clickless” (click OFF e ON) la ghiera ruota liberamente senza alcun blocco né rumore, perfetta per i video. Il diaframma a 9 lamelle è pressoché circolare e garantisce una migliore qualità dello sfocato.
Il Sigma 105 F/2.8 DG DN Macro Art è tropicalizzato e può essere usato in qualsiasi condizione di ripresa. Il suo barilotto è a prova di polvere, schizzi d’acqua e umidità.


Sul campo
La cosa che sorprende subito sin dai primi scatti è la notevole nitidezza anche a tutta apertura e la grande uniformità tra centro e bordi a qualsiasi valore di diaframma, cosa confermata dai grafici MTF forniti dalla stessa Sigma. Le prestazioni massime con il Sigma 105 F/2.8 DG DN Macro Art si raggiungono già a F/5.6 e, nel mondo reale, non si notano differenze chiudendo maggiormente il diaframma se non quando sopraggiungono i problemi legati alla diffrazione, davvero minima anche ad F/22 (sì, avete letto bene, F/22!) che è anche il diaframma più chiuso. Per la macro, non sarebbe stato male poter chiudere di un altro stop.
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