“Selfportrait as Myself” è la serie di dialoghi sull’autoritratto e sull’autobiografia ideata e condotta da Simona Ghizzoni che prenderà il via, online sui canali social ufficiali di Fondazione Forma per la Fotografia, dal prossimo 27 gennaio.
Sei appuntamenti di approfondimento su fotografia e identità, fino al 9 giugno prossimo, in cui Simona Ghizzoni, fotografa e artista, esplora il territorio tra fotografia, identità e autorappresentazione con il contributo di sei diverse autrici che come lei hanno scelto la strada della narrazione autobiografica per conoscersi e raccontarsi: Anna di Prospero, Alba Zari, Silvia Camporesi, Silvia Rosi, Alessandra Calò e Paola Mattioli.
Un viaggio nel concetto di autorappresentazione come espressione di sé stessi, un percorso introspettivo che trova sbocco naturale nella fotografia come specchio della realtà soggettiva e autodeterminata: gli eventi online saranno l’occasione per scoprire la storia personale e singolare di ognuna delle autrici e della stessa Ghizzoni, ma anche del processo di autonarrazione che ognuno di noi può percorrere pur partendo da basi e radici differenti.
Il ciclo di incontri è organizzato con la collaborazione di Federica Muzzarelli e Raffaella Perna del Centro di Ricerca Fotografia Arte e Femminismo – Università di Bologna e della Collezione Donata Pizzi. Gli appuntamenti saranno trasmessi in diretta sulla pagina Facebook Fondazione Forma per la Fotografia e poi visibili sul canale YouTube Fondazione Forma, sul profilo Instagram @fondazioneformaperlafotografia e sul sito www.formafoto.it.
Il calendario degli incontri:
Mercoledì 27 gennaio, ore 19 – Anna Di Prospero
Mercoledì 24 febbraio, ore 19 – Alba Zari
Mercoledì 24 marzo, ore 19 – Silvia Camporesi
Mercoledì 21 aprile, ore 19 – Silvia Rosi
Mercoledì 19 maggio, ore 19 – Alessandra Calò
Mercoledì 9 giugno, ore 19 – Paola Mattioli
Le ospiti
Nata a Roma nel 1987, Anna Di Prospero approda alla fotografia attraverso la scoperta del mezzo fotografico digitale, attratta dagli strumenti di condivisione creativa. Esprime la sua ricerca tramite la fotografia staged e l’autoritratto. I suoi lavori, che si caratterizzano per il segno introspettivo con cui esplora la quotidianità e il rapporto con lo spazio e con l’altro, sono stati esposti in numerose mostre personali e collettive in Italia e Stati Uniti.
Nata in Thailandia, Alba Zari sin da bambina conduce una vita nomade che la porta a vivere in diverse città e paesi. Artista che predilige il mezzo fotografico, con la sua opera The Y – Research of biological father (2017), Zari affonda in un viaggio verso le proprie radici. Vincitrice del Graziadei 2019, è stata esposta in numerose mostre internazionali, tra cui a London Art Fair, al MAXXI di Roma e al Festival Circulation di Parigi. Con i progetti The Y e Occult, fa parte dei FOAM Talent 2020.
Nata a Forlì nel 1973, Silvia Camporesi costruisce, attraverso i linguaggi della fotografia e del video, racconti che traggono spunto dal mito, dalla letteratura, dalle religioni e dalla vita reale. Nelle sue realizzazioni si è confrontata più volte con l’autoritratto e con l’autorappresentazione come elemento di indagine e di ricerca. Negli ultimi anni la sua ricerca è dedicata al paesaggio italiano.
Vive e lavora tra Londra e Modena. Il lavoro di Silvia Rosi esplora la sua storia familiare, attingendo alla sua eredità togolese. Il tema della famiglia, centrale nel suo lavoro, viene esplorato attraverso gli autoritratti in cui interpreta suo padre e sua madre. Lavora, oltre che con la fotografia, anche con testo e video.
Artista e fotografa, sperimenta fin dall’inizio della sua carriera l’uso di nuovi linguaggi che le permettono di approfondire i temi legati alla memoria, all’identità e al linguaggio stesso della fotografia. Pratica dominante nel suo lavoro è la riappropriazione: il recupero e la reinterpretazione di materiali d’archivio attraverso i quali l’artista non intende attuare una rievocazione nostalgica del passato ma proporre una nuova visione della realtà.
PAOLA MATTIOLI
Paola Mattioli nasce a Milano nel 1948, studia filosofia con Enzo Paci e si laurea con una tesi sul linguaggio fotografico. Il ritratto, l’interrogazione sul vedere, il linguaggio, la differenza sessuale, le grandi e le piccole storie (dall’Africa alla Dalmine) sono i temi che affronta con uno sguardo lontano dal classico reportage, con una sottile distanza che mette in gioco con leggerezza e rigore. In ogni sua ricerca emerge la riflessione intorno al linguaggio fotografico e ai fenomeni della visione, la domanda sul senso del vedere e del fotografare.
La conduttrice: SIMONA GHIZZONI (1977)
È fotografa, artista e attivista per i diritti delle donne. I suoi lavori sono radicati nel vissuto personale, che Ghizzoni rielabora e interpreta attraverso la fotografia e il video. Conosciuta per il suo lavoro di oltre dieci anni sui disturbi alimentari, Odd Days, e per le serie di autoritratti che affrontano il rapporto tortuoso e ambivalente tra essere umano e natura, Ghizzoni sfuma i confini tra il racconto autobiografico e la documentazione. Anche nei suoi lavori di ispirazione più documentaria, infatti, Ghizzoni tende ad impiegare una narrazione personale e partecipata, che nasce dall’intimo rapporto che crea con i suoi soggetti. Le sue opere sono state presentate in mostre personali e collettive, tra cui al Nobel Peace Centre, Paris Photo, Photo España, Athens Photo Museum, Ex Mattatoio e Palazzo delle Esposizioni di Roma e figurano in alcune prestigiose collezioni come la Collezione Donata Pizzi. Il suo lavoro ha ricevuto diversi premi, come The Aftermath Project, Burn Magazine Emerging Photographer Grant, Margaret Mead Film Festival, Leica Oskar Barnack Award, Sony World Photography Award e World Press Photo nella categoria ritratti, tra gli altri. Ghizzoni è TEDX speaker e tiene regolarmente lectures in varie scuole ed università italiane ed europee. È co-fondatrice di MAPS Images. In Italia è rappresentata da MLB Gallery.
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Nato a Catanzaro nel 1984, è giornalista, fotografo e consulente di comunicazione. Attualmente collabora con Gazzetta del Sud e dirige il magazine della Camera di Commercio di Catanzaro CalabriaFocus.it. Nella sua fotografia ha introdotto gli elementi della professione giornalistica concentrandosi sul reportage (anche nelle cerimonie) e sulla narrazione per immagini della realtà. Alcuni suoi reportage sulla baraccopoli di Rosarno sono stati pubblicati dal Corriere della Sera.
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