Ricordi
Cosa regalare ad un uomo che compie novanta anni? Me lo sono chiesto un anno fa circa quando sono stato invitato alla festa di compleanno di Nik Spatari.
Mi è bastato poco e, istintivamente, mi sono recato dal signor Folino, signor Montreal, come lo chiamiamo quì a Soverato. Il signor Montreal, conoscendo il destinatario del regalo non ha avuto dubbi: 256 – Rosso primario – Magenta. Lo ha preso dall’espositore e mi ha fatto una confezione con della tela dicendomi che Nik utilizzava proprio quella marca e sarebbe stato contento.
Nik lo ha scartato con l’avidità di un bimbo di novanta anni e, nel farlo, il riflesso metallico del tubetto si è piantato dentro i suoi occhi oramai grigi ma ancora veloci e vigili. Poi, con passo lento è sparito dentro una stanza buia da cui ne uscì con un tubetto raggrinzito dello stesso colore in mano macchiandosi le dita. Me lo mostra e mi sorride facendomi notare la marca dell’acrilico.
Da quando Nik è scomparso ognuno ha regalato al web il suo di ricordo, postato foto e selfie fatti al Musaba. Anche io non mi sottrarrò al circo dei ricordi e alla voglia di affermare “Io c’ero”.
C’ero e come al suo compleanno, ma mai come quel giorno mi è sembrato di rubare l’anima.
Dopo il quinto scatto mi sono fermato ed ho solo guardato.
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Oreste Montebello
Provo a raccontare con la fotografia tutto quello che ho sentito, quello che ho letto e quello che hanno raccontato a pochi e che pochi hanno visto.
Mi piace raccontare storie quotidiane di uomini e donne che vogliono farsi conoscere per quelli che sono realmente, nelle loro case, con i propri figli, sul posto di lavoro. Fotografo in modo discreto cercando di trasmettere con i miei lavori le sensazioni del momento in cui decido di spingere quel bottoncino cromato, il resto si compone naturalmente davanti ai miei vetri grazie ad un rapporto che cerco di tessere con le persone e con la scena fino al punto di far parte di essa senza che io stesso diventi elemento di disturbo.
Sono nato a Soverato il 9 novembre del 1965 e ho vissuto prima a Roma e poi in giro per l’Europa. Ho fotografato le grandi realtà metropolitane di Roma, Milano, Parigi, Barcellona, Madrid, Cádiz, Vienna. Ho testimoniato gli sfaceli dei nazionalismi nell’area balcanica a cavallo fra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta. Ho fotografato il cinema, il teatro e la musica underground della scena romana. Le lotte sindacali e studentesche che hanno attraversato il nostro paese dal 1981 fino agli anni della Pantera. I delitti della Roma Capitale: dal caso del Canaro della Magliana al giallo di Via Poma con l’assassinio di Simonetta Cesaroni. Il ferimento di Marta Russo alla Sapienza e la successiva vicenda giudiziale incentrata sulle contorte personalità di Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro. Ancora la cronaca quotidiana e le cronache rosa del mondo televisivo con inseguimenti ed appostamenti a questa o quell’altra diva del momento. Insomma posso dire di aver dato il mio contributo al fotogiornalismo nazionale con storie belle e meno belle. Negli anni in cui ho svolto la mia attività di fotogiornalista ho appreso molto dai colleghi che incontravo per strada sui casi più disparati ma anche nelle agenzie, fucina di grandi talenti fotografici e giornalistici.
Ho lavorato per:
La Repubblica, Il Messaggero, Il Tempo, Il Venerdì della Repubblica, Corriere della Sera Sette, Panorama, Espresso, Liberation, El Pais.
Per le agenzie foto giornalistiche:
La Presse, Masterfoto, DuFoto, Reporter Associati, F3Press, Sigma, De Bellis e tante altre agenzie non degne di menzione…
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