Quitting Your Day Job: Chauncey Hare’s Photographic Work è la prima biografia critica del fotografo americano Chauncey Hare (1934–2019). Sebbene Hare abbia sperimentato un significativo, anche se fugace, grado di successo professionale, tra cui una mostra personale al Museum of Modern Art nel 1977, una monografia di Aperture e tre borse di studio Guggenheim, il suo lavoro non ha ricevuto l’attenzione critica che merita e la sua straordinaria vita rimane oscura. Questa mancanza di riconoscimento ha molto a che fare con la fanatica avversione di Hare verso gli ambiti commerciali del mondo dell’arte, anche all’apice del suo successo professionale. Forse la sua più evidente dichiarazione di disconoscimento estetico è stata la sua decisione definitiva di rinunciare alla sua identità di artista nel 1985 e intraprendere la carriera di terapista clinico specializzato in “abusi lavorativi”. Hare avrebbe successivamente donato il suo intero archivio alla Biblioteca Bancroft dell’Università della California con la clausola che qualsiasi riproduzione del suo lavoro dovesse includere una didascalia che affermasse che la fotografia è stata creata “per protestare e mettere in guardia contro il crescente dominio da parte delle multinazionali sui lavoratori”.
Quitting Your Day Job considera la controversa relazione tra arte e politica che ha definito la carriera di Hare, attingendo a materiali d’archivio in gran parte non esaminati, nuove interviste e analizzando le fotografie brillanti e commoventi di Hare insieme alle prefazioni prolisse che ha scritto per le tre raccolte delle sue fotografie. Il libro presenta un resoconto critico di ampio respiro della vita e dell’arte di Hare, suggerendo i modi in cui il suo lavoro continua a risuonare con le preoccupazioni contemporanee sulla influenza delle multinazionali nella vita di tutti i giorni.
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