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Ritagli e destrutturazioni, i soggetti rinnovati ma riconoscibili di Dominik Hollaus

di Alessandro Tarantino

Immagini analogiche stampate, ritagliate, smontate pezzo per pezzo e ricostruite in camera oscura, poi fotografate. Il processo creativo dei progetti Negative Cuts e Strip Portraits di Dominik Hollaus, giovane fotografo e graphic designer di austriaco, sembra la trasposizione materiale di un workflow digitale e dà vita ad un’immagine destrutturata ma sempre riconoscibile e quindi ad un modo diverso di guardare ad un soggetto che nella realtà è sempre simile a sé stesso nel tempo. Che si tratti della figura umana o dell’immagine di un edificio, la sua forma è quindi frammentata, la prospettiva e le proporzioni completamente distrutte. Solo in questo modo si possono azzardare nuove e innovative interpretazioni.

Una tecnica che inevitabilmente affonda le radici nella storia dell’arte contemporanea più recente, ma certamente trae ispirazione da tanti fotografi che hanno recuperato il collage come forma espressiva utilizzato per ridare forma, e dunque sostanza, ai soggetti.

Ma nel portfolio fotografico di Hollaus (qui anche il suo account Instagram) si incontrano anche scatti “più tradizionali” da cui comunque emerge uno stile già personale e riconoscibile, nonostante la giovane età del fotografo. Un’identità che gli ha permesso di collaborare con brand della moda di primo piano come Tom Ford, Chanel, Pomellato o dell’automotive come Bmw.

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