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Progetto: LIGURIA “senza”

di Paolo Pastorino

Girare per luoghi turistici fuori stagione può essere fuorviante anche agli occhi di un fotografo.

Pedalando per la costa di ponente della Liguria, fra ottobre e maggio, i luoghi che si incrociano, solitamente affollati in alta stagione, sono un misto fra una fine recente e un nuovo inizio. Sono momenti in cui anche la natura prova a riprendersi qualche spazio.

In questi momenti i luoghi sono “senza”, senza le strutture turistiche appena smantellate, senza persone, senza un certo ordine dettato dall’accoglienza turistica.

Ed ecco che per un fotografo nascono occasioni per raccontare storie che non hanno mai avuto luogo e poi le geometrie casuali insieme al rigore delle cabine degli stabilimenti balneari che entrano in una perfetta palette di colori con cielo e mare.

Le spiagge sono separate dal lungomare con barriere che diventano esili protezioni, ed invitano ad essere valicate più che frenare la curiosità.

Ci sono poi le prime (o le ultime) tracce di sdraio e ombrelloni ordinati sulla spiaggia, che non sono altro che micro scenografie geometriche di contrappunto al mare talvolta non sempre placido.

Bar e chioschi sono spenti palcoscenici di uno spettacolo ancora da recitare, ma permettono alla mente di costruire storie di tutti i tipi.

La luce forte del mezzogiorno primaverile crea forti giochi di chiaroscuro con le strutture vuote e le rende ancora più vive.

Le aree gioco per bambini sembrano solo cataloghi di una rivista o sono poco più che magazzini all’aria aperta, pronti ad essere riaperti per rianimarsi.

Il progetto fotografico “Liguria senza” è stato costruito in un periodo di circa 5 anni, durante i quali,  in maniera crescente, sono andato a cercare quel fil rouge che potesse rappresentare ciò che la mia mente aveva collegato nel corso del tempo.

Il risultato può essere letto in varie direzioni. Si ripercorre ad esempio una giornata attraverso i luoghi “senza”, con il passaggio attraverso barriere, palcoscenici e scenografie fino alla fine della giornata fra i giochi in attesa di essere rianimati.

Oppure si segue il percorso di ogni elemento. Le barriere, la cabine, i palcoscenici hanno una storia “di gruppo”. Hanno forme e rimandi che creano dittici o polittici soddisfacenti anche per gli occhi geometricamente o cromaticamente più esigenti.

Ed ecco un altro valore del “senza”, si è guidati senza essere forzati in una lettura univoca, si hanno spazi per costruire le proprie storie, si trovano elementi per popolare i luoghi con altre immagini ed estendere il fil rouge.om/

Ho iniziato ad avvicinarmi alla fotografia durante le gite delle elementari usando una Agfamatic e pellicole 110, poi al liceo sono passato alla Ferrania di mio papà e finalmente in 135mm.

Decine di caricatori di diapositive scattate con Pentax LX e Minox hanno raccontato le mie vacanze negli anni ’90 e 2000.

Quando la tecnologia ci ha portati nell’era del digitale ho notato, guardando i miei lavori realizzati d’istinto,  che mi veniva spontaneo non inquadrare persone, sia nei paesaggi e in tutte le altre immagini che producevo.

Ho iniziato più o meno consciamente dal 2014 a scattare “senza”.

Senza persone, senza affollamenti, senza la rappresentazione consueta di un luogo.

Le fotocamere che mi accompagnano in questi anni sono la Nikon D750 e la D7100 con un buon parco ottiche molto duttile per ogni occasione.

Il progetto Liguria Senza ha superato la mentorship della Society of Photographers and le portfolio review alla Photographers Gallery di Londra e Portfolio sul Po FIAF a Torino. Il suo sito è www.photoswithout.com 

Il questo lavoro nessuna persona e’ stata cancellata digitalmente dalle immagini, ho voluto vivere i momenti “senza” nella maniera più diretta e sincera possibile.

E’ un progetto fotografico “aperto” e continua tutt’ora, quando torno da quelle parti (ho radici liguri) e i miei occhi trovano di nuovo quelle immagini, sento la necessità di coglierle e raccontarle.

Dal 2018 abito a Londra e cerco di riportare nelle mie immagini lo stesso approccio anche se in un ambiente molto affollato come Londra e il Regno Unito.

Questo e altri progetti in corso li ho raccolti qui https://www.photoswithout.com/

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