PROGETTO IANUS | Architetture emozionali – Ivrea, città industriale del XX secolo

Fotografare l’Architettura:
Recandosi a visitare questi enormi spazi, ricchi di storia e di aneddoti, si viene travolti dall’emozione. Le architetture che abbiamo fotografato sono spazi emozionali, che oggi sono in un momento importante da documentare, ossia la transizione del glorioso passato della Olivetti del sogno di Camillo e di Adriano, alla stasi di questi lunghi anni ed ora ad un nuovo futuro, grazie al riconoscimento UNESCO e al nuovo progetto ICONA.

Il momento è magico e bisogna coglierlo, la sensazione è quella che si prova a fotografare un giardino in inverno in cui tutto appare fermo, ma, in realtà, si sta preparando una nuova primavera, che sboccerà al primo raggio di sole.

Ritratti agli ex-lavoratori
Il vuoto a volte fa venire il desiderio di conoscere. Vedere degli edifici così “ampi e deserti”, con poche tracce qui e là del passaggio dei lavoratori, ha richiamato immediatamente l’attenzione su chi “abitava” quel luogo. Abbiamo invitato alcuni lavoratori ex-olivetti nel loro luogo di lavoro, e realizzato ritratti a persone che hanno passato 30 o 40 anni di lavoro in quegli edifici e poi non li hanno mai più rivisti. Per molte realtà questo non è un problema, ma la Olivetti era speciale, famosa in tutto il mondo per la realtà d’oro che ha saputo creare per i suoi lavoratori, che diventavano appunto “spille d’oro”, e per le loro famiglie, un mondo che era fatto di tanto lavoro, ma anche di servizi sociali, cultura, e tempo libero. L’azienda era una comunità di persone e la stessa comunità creava anche il tessuto sociale della città di IVREA.