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Premio Luigi Ghirri 2025: svelati i sette progetti finalisti

di PHocus Magazine

La giuria internazionale di Giovane Fotografia Italiana | Premio Luigi Ghirri 2025 ha annunciato i 7 progetti finalisti della 12. edizione dell’open call, rivolta a fotografe e fotografi under 35 con un approccio votato alla ricerca artistica.

Le artiste e gli artisti selezionati sono: Daniele Cimaglia e Giuseppe Odore, Rosa Lacavalla, Sara Lepore, Grace Martella, Erdiola Kanda Mustafaj, Serena Radicioli, Davide Sartori.
Saranno presentati nella mostra collettiva “Unire / Bridging”, a cura di Ilaria Campioli e Daniele De Luigi, nelle sale di Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, durante il festival Fotografia Europea (24 aprile – 8 giugno 2025).

Questa nuova edizione ha avviato una riflessione su come le immagini possano svolgere una funzione di collegamento, di avvicinamento, di dialogo e anche di cura nei confronti del mondo esterno. Non solo tra il fotografo e il soggetto, ma anche tra l’immagine e lo spettatore, per diventare un luogo e uno spazio di solidarietà. Come possono essere attivate? Quale valore possono avere, non solo nel raccontare, ma anche nel ricostruire, nell’avvicinare anche a livello personale punti di vista molto diversi. Che ruolo possono avere le immagini in un mondo pieno di domande e di incertezze, un mondo in cui si ha sempre più la sensazione che le istituzioni esistenti vengano messe in discussione?

Premio Luigi Ghirri 2025: svelati i sette progetti finalisti

Daniele Cimaglia e Giuseppe Odore | La Dote di Latera

La Dote di Latera di Daniele Cimaglia e Giuseppe Odore è un progetto di arte partecipativa che attraverso le storie degli abitanti di un comune della Tuscia e il loro coinvolgimento attivo mostra come la cultura materiale tradizionale possa ispirare risposte sostenibili nel presente.

Premio Luigi Ghirri 2025: svelati i sette progetti finalisti

Rosa Lacavalla | La Festa dell’Equatore
La Festa dell’Equatore di Rosa Lacavalla si focalizza su rituali antichi e contemporanei di attraversamento di confini immaginari per creare una metafora della ricerca da parte dell’umanità di un punto d’incontro, intrecciando storie familiari e narrazioni contemporanee e fondendo realtà e sogno.

Premio Luigi Ghirri 2025: svelati i sette progetti finalisti

Sara Lepore | Ingrediente pentru un tort de miere, cu dragoste
Ingrediente pentru un tort de miere, cu dragoste di Sara Lepore esplora un’identità familiare frammentata e riflette sul ruolo della lingua, al tempo stesso barriera e ponte, recuperando frammenti del proprio patrimonio attraverso gesti e rituali per ristabilire legami interrotti nel tempo.

Premio Luigi Ghirri 2025: svelati i sette progetti finalisti

Grace Martella | Memorie del transitare
Memorie del transitare di Grace Martella è un progetto visivo che indaga in modo intimo e personale il percorso di affermazione di genere di cui l’autrice fa esperienza, cercando di restituirne la complessità nello spazio e nel tempo oltre gli stereotipi visivi e narrativi.

Premio Luigi Ghirri 2025: svelati i sette progetti finalisti

Erdiola Kanda Mustafaj | Pasqyra e Lëndës (Sommario)
Pasqyra e Lëndës (Sommario) di Erdiola Kanda Mustafaj è un progetto sul tema dell’esilio, composto da immagini frammentarie, presentato come una metafora che invita lo spettatore a riflettere sulla circolarità del tempo e della storia attraverso l’intimità di un paesaggio complesso e meditativo.

Premio Luigi Ghirri 2025: svelati i sette progetti finalisti

Serena Radicioli | Non sei più tornato
Con il progetto Non sei più tornato Serena Radicioli, attraverso le sue fotografie e immagini d’archivio pubbliche e familiari, cerca di colmare il vuoto di un grave lutto personale legato a un fatto di cronaca nera e dopo anni avvolto ancora nel silenzio.

Premio Luigi Ghirri 2025: svelati i sette progetti finalisti

Davide Sartori | They Say the Shape of our Eyes, Other Things I Wouldn’t Know
Con The Shape of Your Eyes, Other Things I Wouldn’t Know, Davide Sartori prende spunto da aspetti della storia familiare per interrogarsi sul ruolo svolto tradizionalmente dalla figura paterna e sulla sua relazione con il lavoro esercitato, confrontandosi direttamente con il proprio padre.

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Non è facile trovare un buon educatore!
Appartengo ad una generazione che ha dovuto adattarsi alla scarsa offerta dei tempi. Ho avuto un solo tutor, a cui ancora oggi devo molto. Brevi, fugaci ma intensi incontri in cui il sottoscritto, da solo con lui, cercava di prendere nota anche dei respiri e trarre insegnamento da ogni singola parola.
A causa di questa carenza io e i miei coetanei ci siamo dovuti spesso costruire una visione complementare come autori, designers, critici ed insegnanti e questo ci ha aiutato a costruire qualcosa di fondamentale e duraturo.
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