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Opificio della Fotografia apre il bando per entrare a far parte della Mostra fotografica collettiva I AM THE BODY

di PHocus Magazine

Fotografi, videomaker e i collettivi europei (o residenti in Europa), di qualsiasi età sono invitati a presentare le loro opere.

La call è aperta da giovedì 27 aprile a giovedì 1 giugno 2023. Le candidature possono essere inviate fino al 1 giugno 2023 alle ore 23.


La Mostra sarà esposta dal 29 giugno al 12 luglio 2023 a Forte Marghera, Venezia, “Padiglione C32”. Opening giovedì 29 giugno 2023 ore 19.

La mostra fotografica esplora cosa sia il corpo oggi. Che idea abbiamo oggi del corpo? È sacro? È una nuova religione? Il corpo è politico? È poetico? Che ruolo ha la fotografia nella percezione del corpo?
Negli ultimi due secoli, l’avvento e la diffusione di nuovi mezzi di comunicazione come la fotografia e il cinema hanno aumentato notevolmente la ‘visibilità’ del corpo umano. L’immagine del corpo – ancor più se nudo – è uno dei temi più controversi nell’ambito fotografico. Nella storia della fotografia, vari generi si sono susseguiti come forme specifiche di rappresentazione, tra cui il ritratto. La fotografia del corpo, nel tempo, ha rivelato una serie di presupposti sociali e culturali: all’inizio del Novecento per esempio, la raffigurazione del corpo – se nudo ancor più – nascondeva stereotipi legati alle fantasie ed alle aspettative maschili. Oscar Gustave Rejlander, Edward Steichen sono in questa direzione. Ernest Joseph Bellocq imprigiona il corpo femminile nell’ambiente, professione e status sociale (rif. il lavoro nel bordello di New Orleans). Stieglitz introduce uno sguardo nuovo e personale: indagando le forme femminili fotografa la sua seconda moglie e porta in primo piano una personalità decisa che detta i parametri della sua indagine fotografica. Hans Bellmer con “The doll” propone il corpo come oggetto su cui proiettare fantasie. Man Ray gioca con il corpo della donna e l’erotismo tra fantasia e sperimentazione; Robert Mapplethorpe con i suoi autoritratti e le sue fotografie mette in discussione senza sosta la tradizione eterosessuale dando corpo al sentire omosessuale; Jo Spence fa del proprio corpo il soggetto principe della sua narrazione tanto da arrivare a fotografarsi poco prima di morire mostrando gli effetti sul corpo del tumore che la stava spegnendo. Woodman ritrae anatomie scomposte, negli autoritratti spesso il volto è spezzato, interrotto o nascosto dai capelli e il corpo si fonde con lo spazio, i vari oggetti circostanti e la natura. Il lavoro di Joel Peter Witkin è incentrato, tra gli altri, sul tema della morte, con l’uso di figure sfigurate, deformate, disarticolate, talvolta usa protesi, ritrae freaks, pupazzi e cadaveri. Andres Serrano usa primi piani di soggetti per affrontare temi come razzismo, religione, sesso, il corpo porta con sé una critica impietosa delle crudeltà che incontriamo nella vita di tutti i giorni. Nel regno del corpo Pina Bausch rompe ogni canone di rappresentazione del corpo in movimento e con lei diviene la vera rivoluzione oggi ancora possibile, oltre che un antidoto contro il cinismo del mondo. La danza Butoh fa del corpo una protesta culturale e politica. Marina Abramović indaga il conflitto tra le possibilità della mente e i limiti del corpo. Vanessa Beecroft, nota per i tableau vivant, lavora sulla rappresentazione del corpo femminile evidenziano le tensioni tra nudità e abbigliamento, vincolo e libertà, tra collettivo e individuo, tra forza e debolezza umana. E ancora e altrove, il tatuaggio, con più di 5000 anni di storia, oggi fa del corpo manifesto e svelamento costante.
Molti altri ancora tra fotografi, artisti e teatranti, che tralasciamo per non trasformare un bando in un trattato, hanno indagato cosa fosse il corpo, hanno scritto la loro visione e relazione con esso. Oggi vogliamo indagare a che punto siamo.
A che corpo siamo oggi? Quale l’approccio personale e fotografico al corpo? Quale la visione e la relazione con esso?

CHI PUÒ PARTECIPARE
Fotografi, videomaker e i collettivi europei (o residenti in Europa), di qualsiasi età sono invitati a presentare le loro opere.
TEMPISTICHE
La call è aperta da giovedì 27 aprile a giovedì 1 giugno 2023. Le candidature possono essere inviate fino al 1 giugno 2023 alle ore 23. Dimensione massima per lato lungo 4000 pixel, in formato jpeg, con spazio colore sRGB e con dimensione massima del file limitata a 4 MB. Invio a federicapaola@opificiodellafotografia.it o tramite wetransfer o con link ad un drive/cloud. I file per la stampa verranno chiesti solo in caso di selezione defintiva La valutazione e selezione delle proposte è affidata a Federicapaola Capecchi, autrice dei contenuti e curatrice della Mostra e allo staff che collabora con Opificio della Fotografia.
CATEGORIE
Fotografia artistica, ritratto, autoritratto, fotografia di danza (*), fotografia di scena (*²), selfie, fotografia di nudo, immagini scientifiche (*³), fotografia di moda, reportage – guerra, sociale e giornalistico -.
(*) fotografia di danza che non sia il racconto didascalico di ciò che avviene in scena, che non sia un mero esercizio di estetica sul corpo ma che racconti con le proprie percezioni e turbamenti quello che l’occhio dello spettatore potrebbe non riuscire a cogliere del corpo e del movimento.
(*²) fotografia di scena idem come per la fotografia di danza 
(*³) studi sull’anatomia, sulla medicina legale a titolo esemplificativo ma non esaustivo
MODALITÀ
Ci si può candidare con un massimo di 10 fotografie, in mostra, in caso di selezione, ne verranno messe da due in su a discrezione del curatore. Si possono candidare anche progetti (max 25 foto). In caso di video è possibile candidare massimo 2 lavori. Nessun limite rispetto all’utilizzo della post produzione, tranne che per il reportage. In ogni caso la curatrice della mostra è libera di chiedere in qualsiasi momento il file raw. In caso di utilizzo di tecniche miste e AI è obbligatorio dichiararlo in sede di invio candidatura. La selezione che ammette all’esposizione è insindacabile. In caso di selezione – che verrà comunicata in data 4 giugno 2023 entro le ore 23 – gli autori scelti devono confermare la loro adesione definitiva entro il 6 giugno 2023 compilando il modulo che verrà loro fornito.
La partecipazione alla call è gratuita e solo i selezionati che andranno in mostra versano una quota di copertura spese di 200 euro. I selezionati si impegnano a far pervenire le fotografie scelte già incorniciate, secondo i criteri di stampa e montaggio forniti dalla curatrice della mostra dopo accurato vaglio e valutazione, il giorno 26 giugno 2023 dalle ore 10 alle ore 17 c/o Forte Marghera, all’interno del Forte Marghera – Padiglione C32 Via Forte Marghera, 30172 Venezia

L’evento prevede
l’ufficio stampa tradizionale e online, pubblicità, stampa, banner, totem, richiesti da Fondazione Forte Marghera. 

la realizzazione di comunicati stampa dedicati all’evento  

testo critico e curatela di Federicapaola Capecchi 

un servizio dell’evento sul TG Fotografia e diffuso sui siti dei partner e sui social network

possibilità di alloggio a prezzo agevolato per l’artista presso la Foresteria di Forte Marghera per il giorno dell’inaugurazione o di altre giornate che voglia trascorrere in loco. Il prezzo e le foto vengono comunicati direttamente da chi gestisce la foresteria ai diretti interessati. Verranno dati i relativi contatti.

guardiania per 15 giorni nel locale selezionato del Forte Marghera, (all’interno del Forte Marghera, un parco Esteso su una superficie di 48 ettari, si trovano già svariate sedi di grande interesse pubbico: padiglione ufficiale del fuori Biennale veneziano, sede dei Musei civici veneziani, padiglioni dell’accademia delle belle arti di Venezia, atelier di numerosi artisti, padiglioni di intrattenimento culturale e alcuni ristoranti; richiamando puntualmente migliaia di persone. http://fondazionefortemarghera.it – https://it.wikipedia.org/wiki/Forte_Marghera )

Apertura e chiusura dello spazio espositivo dal 29 giugno al 12 luglio 2023 dalle ore 18:00 alle ore 22:00

assistenza montaggio e smontaggio della mostra

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Massimo Mastrorillo

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