fbpx Skip to content

MUGSHOT – Collezionare Vip nelle foto segnaletiche

di Paolo Ranzani

In inglese si chiamano “mugshot“, e sono le foto scattate alle persone appena arrestate ai fini di riconoscimento ed archivio.

MUGSHOT - Collezionare Vip nelle foto segnaletiche

Il termine giuridico più corretto sarebbe booking photograph, laddove booking ha il valore di ‘registrazione‘. Diverso è il discorso su mug, un termine che, dai fiordi della penisola scandinava, si è infiltrato nel vocabolario anglosassone a significare un oggetto di uso comune: la tazza per bere di forma cilindrica. Le cosiddette mug hanno raggiunto la popolarità soprattutto nel diciassettesimo secolo, quando, superato il limite della forma cilindrica, hanno iniziato ad essere prodotte in ogni sagoma e dimensione. Dunque, oggetti passibili di creatività ed esposti alle mode, come quella di dar loro la forma di volti grotteschi. Fu proprio da questa moda di design che derivò l’accezione secondaria di mug come volto umano dai tratti non fini. Nel corso dei secoli il valore del termine si è ulteriormente ampliato, soprattutto negli Stati Uniti, dove ha assunto il significato specifico di volto criminale, da cui si piega il senso della parola quando viene accostata a shot.

Quanto alle origini dell’uso di fotografare i criminali al momento dell’arresto, esso pare coincidere con gli inizi della fotografia commerciale. Tuttavia, la pratica venne standardizzata solo alla fine del secolo dal Alphonse Bertillon, capo dell’ufficio di identificazione criminale della Prefettura di Parigi. Fu proprio Bertillon a pensare ad un portrait parlé – “immagine parlante” – ovvero ad un documento di registrazione comprensivo di undici misurazioni corporee, due fotografie – una frontale e una di profilo ­– e una descrizione testuale della fisicità del criminale. La registrazione dei dati antropometrici introdotta da Bertillon è stata poi superata dalla rilevazione delle impronte digitali, in grado di rivelare l’identità anche di chi ricorre al travestimento per fuggire alle istituzioni. L’uso della foto segnaletica è invece rimasto e sussiste tutt’ora.

Dall’inizio del Ventesimo secolo i criminali, sia presunti che condannati, vengono regolarmente fotografati e così le immagini dei personaggi famosi finiti per qualche motivo nelle stanze dello sceriffo o della polizia locale sono diventate delle vere e proprie icone da collezionare.

MUGSHOT - Collezionare Vip nelle foto segnaletiche

Diversi sono i volti celebri passati per gli uffici di identificazione criminale. Tra questi, Michael Jackson, Frank Sinatra, Jane Fonda, David Crosby e Bill Gates, Jim Morrison, Elvis, Endrix, Al Pacino, Mick Jagger….

Il tema è talmente vasto che nel 2010 l’eredità di Bertillon è stata raccolta in un volume dal titolo Mugshots: An Archive of the Famous, Infamous, and Most Wanted, dove è compendiato oltre un secolo di fotografia segnaletica. Accanto all’estetica dell’immagine, il libro indaga anche il versante psicologico di un ritratto che, scattato in un contesto di pressione emotiva, restituisce un volto diverso e spesso inatteso del soggetto.

MUGSHOT - Collezionare Vip nelle foto segnaletiche

Mug Shots: An Archive of the Famous, Infamous, and Most Wanted by Raynal Pellicer (1-Nov-2010) Paperback

Tra le tante immagini di personaggi famosi bisogna ammettere che quella immortalata nel 1976 dalla polizia di Rochester, nello Stato di New York, quando Bowie venne portato alla centrale di polizia dopo un concerto alla Community War Memorial Arena perché in possesso di stupefacenti (circa mezzo chilo di marijuana trovato nella sua stanza d’albergo) resta una delle fotografie / icone, più cool di tutti i tempi, pensate che nel 2022, questa foto segnaletica è stata poi battuta all’asta per 4940£ dalla casa d’aste Ewbank’s.

MUGSHOT - Collezionare Vip nelle foto segnaletiche

Altri articoli di questo autore

Condividi

No comment yet, add your voice below!


Add a Comment

Vuoi accedere agli eventi riservati?

Abbonati a soli 15€ per 365 giorni e ottieni più di ciò che immagini!

Se invece sei già iscritto ed hai la password, accedi da qui

Dimmi chi sei e ti dirò che workshop fa per te

Non è facile trovare un buon educatore!
Appartengo ad una generazione che ha dovuto adattarsi alla scarsa offerta dei tempi. Ho avuto un solo tutor, a cui ancora oggi devo molto. Brevi, fugaci ma intensi incontri in cui il sottoscritto, da solo con lui, cercava di prendere nota anche dei respiri e trarre insegnamento da ogni singola parola.
A causa di questa carenza io e i miei coetanei ci siamo dovuti spesso costruire una visione complementare come autori, designers, critici ed insegnanti e questo ci ha aiutato a costruire qualcosa di fondamentale e duraturo.
Per questo motivo con Cine Sud che vanta un’esperienza di oltre 40 anni nel settore della formazione, abbiamo pensato alla possibilità di offrire dei corsi “one to one”, costruiti sulla base delle esigenze individuali e in campi disparati, che vanno dalla tecnica alla ricerca di nuovi linguaggi in fotografia.
Dei corsi molto vicini a quelli che avremmo voluto avere nel passato, se ce ne fosse stata offerta l’opportunità e la parola opportunità non va sottovalutata, perché ha un peso e una sua valenza e non è spesso scontata.
Ognuno sarà libero di scegliere, sulla base dei nostri consigli, un autore o un tecnico, tra quelli offerti come docenti, e intraprendere un corso che gli offra quello di cui realmente ha bisogno e, eventualmente, ripetere questa esperienza in futuro.
Come quando si va da un eccellente sarto a scegliere con cura un vestito, adattandolo perfettamente al corpo, vogliamo fornirvi il corso che meglio si adatta alle vostre, singole e personali esigenze.
Niente nasce dal caso e per poter essere all’altezza di questo compito e potervi fornire un’offerta diversificata e soddisfacente, abbiamo pensato di sottoporvi un questionario tra il serio e lo scherzoso a cui vi preghiamo di rispondere.
Aiutateci a capire le vostre reali esigenze e chi abbiamo difronte, non ve ne pentirete.
Massimo Mastrorillo

Dimmi chi sei e ti dirò che workshop fa per te

Approfondiamo ! per i più intrepidi
X