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MING SMITH “I paint with light”

di PHocus Magazine

Luce, Memoria e Resilienza: La visione di Ming Smith nella fotografia contemporanea

PH Lorenzo Palmieri - Luce, Memoria e Resilienza: La visione di Ming Smith nella fotografia contemporanea

La visione di Ming Smith nella fotografia contemporanea, a Milano, il 1 aprile 2025 –M77 ha inaugurato la mostra “Ming Smith – I Paint with Light”, la prima esposizione personale in Europa dedicata a Ming Smith, una delle fotografe più influenti e innovative del panorama contemporaneo.

L’esposizione rende omaggio alla sua straordinaria carriera, celebrando il suo approccio visionario che fonde con maestria tecniche fotografiche tradizionali e audaci sperimentazioni artistiche, dando vita a immagini potenti e senza tempo. “Ming Smith – I Paint with Light” ripercorre e celebra l’intero percorso artistico di Ming Smith, raccogliendo oltre cinque decenni di produzione fotografica, dalle sue prime opere del 1972 fino ai lavori più recenti.

Questa ampia selezione di immagini offre una panoramica completa della sua evoluzione artistica, mostrando come l’artista abbia saputo affermarsi come una delle voci più autentiche e innovative della fotografia contemporanea. Il progetto espositivo, di natura trasversale e antologica, è a cura della Direttrice della galleria Chiara Principe, in collaborazione con l’artista ed il suo studio e sancisce l’inizio della sua rappresentazione da parte di M77.

Ming Smith, prima fotografa nera ad essere acquisita dalla collezione permanente del MoMA, ha avuto il coraggio di esplorare e rappresentare l’esperienza afroamericana con uno sguardo straordinariamente personale, attraverso un approccio intuitivo e profondamente poetico. Le sue immagini non solo documentano ma esplorano le sfumature emotive, culturali e sociali di una realtà complessa, affrontando temi come l’identità, la memoria, la resilienza e la lotta per il riconoscimento. Nata a Detroit nel 1947 e di base ad Harlem, Ming Smith è cresciuta in un contesto vibrante ma complesso, caratterizzato dalla crudeltà delle leggi di segregazione razziale, che ha influenzato profondamente la sua vita e il suo approccio artistico. Dopo essersi trasferita a New York negli anni ’70, Smith si unisce a Kamoinge, un collettivo di fotografi che dagli anni ’60 documentava la vita della comunità afroamericana, e inizia a collaborare con importanti figure della scena culturale, dando luce ad un linguaggio visivo che combina elementi di realtà e surrealismo.

Le sue fotografie sono narrazioni visive dal forte impatto emotivo che esplorano l’identità, la memoria ed il senso di comunità in tutte le loro molteplici sfaccettature; ritratti di momenti, sensazioni ed intuizioni portati a noi attraverso un approccio che lei descrive così: “Devi catturare un momento che non ritornerà mai più, e rendergli giustizia”.

La mostra offre una panoramica completa del lavoro di Smith, attraverso una selezione di oltre un centinaio di fotografie, inclusi vintage inediti e lavori più recenti. Tra le opere in mostra, spiccano lavori iconici, come quelli appartenenti alla serie “Invisible Man”, un potente tributo all’opera dello scrittore e critico Ralph Waldo Ellison, e le immagini dedicate all’autore teatrale August Wilson – grande fonte d’ispirazione per Smith – che riflettono la profondità e la complessità delle storie afroamericane e ci riportano l’eco di un passato tanto difficile quanto vicino, intriso di poesia e resilienza.

Non mancano poi gli Autoritratti e i ritratti iconici, come quelli di Grace Jones e Brassaï, emblema della produzione di Ming Smith.

Il percorso espositivo è articolato in più sezioni tematiche per rappresentare al meglio la varietà della produzione di questa artista: al piano terra, il visitatore viene accolto da quattro pareti dedicate alla rappresentazione della vita afroamericana. Salendo al piano superiore, la mostra prosegue con i ritratti ed un’intera sezione dedicata alle opere in cui l’artista esplora con pittura, spesso applicata direttamente con le dita sulla pellicola. A quest’ultima si rifà il titolo della mostra, giocando con la materia stessa della fotografia, la luce, e con l’approccio sperimentale della fotografa. Incluse nella mostra alcune meravigliose opere di grande formato dove fotografia e pittura convergono, proprio come un brano jazz, in una sinfonia di ritmo e colore. Nei corridoi seguono poi gli scatti dedicati al viaggio, con fotografie che rappresentano luoghi simbolici per Ming Smith come, tra gli altri, Parigi, l’Italia, l’Egitto e il Giappone.

L’opera di Smith colpisce nella sua onesta e vivace profondità e si erge a testimone della condizione umana, nella sua accezione più profonda e spirituale. A due anni dal progetto monografico al MoMA, e a qualche giorno dall’apertura della mostra collettiva “Paris noir” al Centre Georges Pompidou, “Ming Smith. I paint with light” offre un’opportunità unica per scoprire il lavoro di una delle artiste più influenti del nostro tempo.

La mostra sarà visitabile sino al 24 maggio 2025 presso:

M77 Gallery – Via Mecenate, 77, 20138 Milano MI

PER INFORMAZIONI:

m77gallery@negrifirman.com

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